Gran Torino, Clint Eastwood 2008

Gran Torino
di Clint Eastwood, 2008

La cosa migliore di Eastwood, nel suo cinema degli ultimi anni, è la capacità di prendere sceneggiature altrui e farne dei film profondamente suoi, fino al midollo. E’ il caso di Gran Torino, secondo film di Eastwood a uscire nel 2008 dopo Changeling, caratterizzato da una sceneggiatura (di Nick Schenk) non particolarmente brillante, o almeno poco più che onesta e scolastica, che nelle mani del regista si trasforma in una grandissima e commovente storia di redenzione e di sacrificio, insieme intima ed epica.

Ambientato in due strade e in due case, senza orpelli formali ma con un impressionante rigore, sia morale che visivo, il film in qualche modo è l’interpretazione di Eastwood. Capitale, gigantesca, sardonica, capace di trasmettere tutto il dolore di una lunga vita nelle pieghe della bocca e la voglia di giustizia in un grugnito, la sua performance riesce a rendere indimenticabile il ritratto di un ex reduce di Corea burbero e razzista, ancor di più se guardato nella prospettiva della sua intera carriera di attore e regista.

La giovanissima esordiente Ahney Her è davvero deliziosa, sia come personaggio che come interprete: speriamo che questa sia l’occasione per trovare dei ruoli ancor più adatti a lei.

24 Thoughts on “Gran Torino, Clint Eastwood 2008

  1. utente anonimo on 12 marzo 2009 at 13:01 said:

    A me alla fin fine è parso appena appena carino.

    Il risultato sarebbe stato lo stesso che se gli avessero dato da girare una puntata de Il principe di Bel Air…

    ^

  2. paragoni con Sentieri Selvaggi con John Wayne?

  3. “Capitale, gigantesca, sardonica, capace di trasmettere tutto il dolore di una lunga vita nelle pieghe della bocca e la voglia di giustizia in un grugnito”

    Porca eva, sei un poeta.

  4. utente anonimo on 13 marzo 2009 at 11:19 said:

    Se non fosse che il grugnito nella realtà è davvero un grugnito da cavernicolo o da un zio paperone…

    ^

  5. utente anonimo on 13 marzo 2009 at 12:53 said:

    Mah, secondo me Eastwood entrerà nel Gotha dei migliori registi di tutti i tempi.

    Ma io non faccio testo, il Clint regista è il mio mito da sempre. Anzi, da quando diresse “Bronco Billy”.

    Il Clint attore… dalla notte dei tempi.

    Banjo

  6. Fra due ore lo vedo.

  7. gigantesco sul serio e con un finale in ballata che sembra fuoriuscire dallo schermo e inchiodare alla poltrona, sì, rigore e cuore.

  8. Malinconia e ironia mirabilmente intrecciate in una sceneggiatura ricca di inventiva (scritta da un esordiente) caratterizzano questo film pudico ed emozionante, semplice e complesso al contempo nell’affrontare temi come la vita e la morte, l‘amicizia e l‘amore, la vecchiaia e il rimorso, la colpa e l’espiazione… temi che riguardano tutti noi.

    Un film misurato ed equilibrato al massimo nel suo descrivere in modo naturale e senza forzature il passaggio dall’intolleranza alla solidarietà, passaggio che Clint interpreta e dirige in modo mirabile.

  9. concordo in pieno con cinemaleo.

    clint omaggia semplicemente se stesso, e se lo può permettere.

    è un film personale, crudo, forte, e allo stesso tempo intelligente, onesto, e sinceramente vero.

  10. (Ennesimo) straordinario film di Eastwood.

    Non sono pienamente d’accordo sul severo giudizio riguardo la sceneggiatura.

    Certo Eastwood c’ha messo molto di suo, ma lo script non mi è parso poi così scolastico.

    Un saluto,

    Mr. Hamlin

  11. La giovanissima esordiente Ahney Her è davvero deliziosa, sia come personaggio che come interprete: speriamo che questa sia l’occasione per trovare dei ruoli ancor più adatti a lei

    di’ che questa l’hai copiata dal giornalino parrocchiale.

    :)

    mm1

  12. Ma va’ a caghér.

  13. in fondo neanche lo script di Million dollar baby era così originale, eppure Eastwood ne aveva tratto un film della madonna. Che condivide non poche cose con Gran Torino secondo me.

  14. appena visto. sicuramente un film gradevole, l’interpretazione di eastwood fa passare in secondo piano la disarmante prevedibilità dello script.

    Personalmente ho sempre trovato apprezzabili alcuni dei film dell’eastwood regista e tranquillamente evitabili altri.

  15. utente anonimo on 19 marzo 2009 at 15:14 said:

    Abbastanza deludente. Semplicemente nullo se il protagonista fosse chiunque altro. Personaggi poco convincenti o tagliati con l’accetta (il prete in primis, thao in secondis), trama scolastica, sceneggiatura poco curata (perchè portano via il prete da davanti alla casa? cosa gli impedisce di stare lì o tornarci? per incastrare i teppisti è sul serio necessaria l’azione di Clint???Sul serio??) e dialoghi didascalici con piccolo depliant sulla cultura hmong. Sono un rompiballe, lo so, ma questo è il più brutto film di Eastwood da Space Cowboys.

    ChromePants

  16. Spero proprio, come ha invece annunciato, che non sia, davvero, il suo ultimo film come attore … Rob.

  17. utente anonimo on 20 marzo 2009 at 11:09 said:

    Semplicemente nullo se il protagonista fosse chiunque altro

    un’ipotesi del genere produrrebbe un’operazione totalmente differente. sarebbe come cambiare i protagonisti di revolutionary road o di eyes wide shut.

  18. Sono d’accordo con ChromePants in quasi tutto.

    Il film non parte mai.

    Il soggetto è ottimo, ma sceneggiato mediocramente (bruttissima la parte di Clint nel seminterrato, durante la festa; per non parlare del ruolo del prete: potevano svilupparlo benissimo, e invece si limita a presentarsi nella prima metà della prima parte dicendo “Confessati! Confessati! Confessati!” e poco altro, per poi scomparire e riapparire – inutilmente – alla fine).

    La trama è dispiegata in modo a tratti poco convincente (in cinque giorni Thao diventa il protetto di Walk, dopo decenni passati a odiare gli “zipperhead”?) e personaggi secondari spesso non convincenti.

    E, in tutto ciò, si aggiunge un doppiaggio da schifo -__-

    Mi piace tantissimo Clint, come attore e come regista, ma questo film gli è venuto proprio male…

    Poi oh, son gusti naturalmente :)

  19. Sono d’accordo con tutto quello che dici (e se vieni a dare un’occhiata da me noterai come anch’io pensi che il meglio di Eastwood è proprio quel rigore sia estetico che morale di cui parli tu). Ciò che mi chiedo è:come fa questo qui a fare sempre dei film splendidi? Immenso Clint

    Bel blog comunque, ti linko!

  20. utente anonimo on 7 aprile 2009 at 00:16 said:

    “bruttissima la parte di Clint nel seminterrato, durante la festa”, immaginavo dalla dichiarazione che tu potessi avere tra i venti e i trenta, poi ho controllato e così è. Io ne ho 45 e mentre riguardavo quella scena mi è venuto da pensare che già io alla mia età sarei potuto essere più impacciato di lui, credo dunque si tratti di una questione di prospettive, Poi per il giovincinefilo è un altra cosa, ma lui è nato saggio, probabilmente è una reincarnazione!

  21. Bisogna vedere reincarnazione di chi.

  22. utente anonimo on 8 aprile 2009 at 00:26 said:

    ne ho timore!

  23. Io gli ho dato un 6 e mezzo…

  24. utente anonimo on 15 aprile 2009 at 12:56 said:

    deludente…

    L’idea, neanche troppo originale, è buona ma troppo accellerata e piena di luoghi comuni.

    salvo il primo quarto d’ora, per il resto è privo di profondità, prevedibile e si rifugia nel sentimentalismo, molto rassicurante per lo spettatore.

    Forse ci si è dimenticati di “fa la cosa giusta” di Spike Lee….

    Peccato è un’occasione perduta ma clint è un grande regista e saprà tornare agli standar di “lettere da iwo jima”, ….. altro pianeta

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

You can add images to your comment by clicking here.

Post Navigation