Astrópía, Gunnar B. Gudmundsson 2007

Astrópía
di Gunnar B. Gudmundsson, 2007

L’idea di affrontare Astrópía nasce sia dalla curiosità verso una cinematografia a me del tutto sconosciuta come quella islandese – e quindi per il gusto della scoperta fine a se stessa, cosa sempre gradita da queste parti – ma anche per la curiosità che un soggetto simile non può che suscitare.

La protagonista di Astrópía si chiama infatti Hildur (sic), ed è una ragazza bellissima, vacua e modaiola, una cosiddetta "socialite" (con tanto di copertine sulle riviste) che, dopo l’arresto dell’orrendo e corrottissimo fidanzato Jolli che la manteneva, rimane in mezzo a una strada senza più un soldo. Finita per caso insieme al nipote nella tipica "fumetteria" (il termine è riduttivo, ma per capirci), popolata di nerd di ogni tipo ognuno con le sue ossessioni, viene assunta immediatamente come commessa per occuparsi dei RPG.

Questo è solo l’inizio: la vera svolta del film avviene, tutto d’un tratto, dopo quasi 50 minuti di commedia dai ritmi pigri ma spassosissimi, magari caratterizzata da uno straniante gusto dell’assurdo ma fino a quel punto sommariamente "realistica": i colleghi di Hildur, tra cui un ragazzo timidissimo e infatuato di lei che per lavoro traduce in islandese romanzi rosa, la invitano a provare un gioco di ruolo per farle capire almeno di cosa diavolo si tratta. Ma il gioco prende immediatamente vita sotto i nostri occhi di spettatori: da lì in poi il film è un gustoso alternarsi di scene ambientate nelle vie di Hafnarfjörður e di combattimenti nella foresta tra i protagonisti conciati come personaggi di Tolkien, fino all’irresistibile calderone del crescendo finale. In cui, lo si può facilmente prevedere, l’immaginazione dà una sonora batosta al Mondo Vero.

Astrópía è un film che ha saputo sfruttare a pieno regime (anche monetizzando: in patria è stato un grande successo di cassetta) la rivincita globale dell’immaginario geek con astuzia e spudoratezza, ma anche con grande perspicacia, senso del tempo, e con una sceneggiatura intelligente, divertente, ricchissima e consapevole – diventando il genere di film che potresti vedere anche due o tre volte nel giro di poco tempo, quel genere di film che hai voglia di consigliare immediatamente ai tuoi amici.

Esattamente quello che sto facendo ora.

Il film è uscito in Islanda nell’estate del 2007: non dovrebbe essere difficile procurarsi il DVD islandese, per esempio qui, ma purtroppo non conosco molto bene i siti di e-shopping del Nord Europa. Se conoscete una fonte dove potersi procurare un’edizione DVD del film sottotitolata in inglese, segnalatela pure nei commenti.

Ah, tanto per ribadire un’ovvietà: assolutamente impossibile che un film del genere arrivi in Italia. E non solo perché è islandese, che già basterebbe. Per esserne sicuri, basta dare un’occhiata a cosa ne è stato di The big bang theory dalle nostre parti.

L’orrido titolo internazionale del film è Dorks & Damsels.

11 Thoughts on “Astrópía, Gunnar B. Gudmundsson 2007

  1. l’adattamento di big bang theory è al livello di quello di shaolin soccer.

    ed è un peccato, perchè è una delle migliori sit-com in circolazione…

  2. utente anonimo on 8 aprile 2009 at 12:35 said:

    avrà un sacco di successo secondo me tbbt.

    se uno vuole i riferimenti nerd avra gia visto tutte le puntate in inglese come tutti qui credo.

    david davidson

    ps è quasi impossibile leggere quelle lettere per commentare

  3. Scusa, non ho capito quasi nulla del tuo commento, david.

  4. Astrópía non l’ho ancora visto ma già sentir dire ‘nerd’ con l’accento Islandese è una gran bella cosa.

    Posso consigliarti questo, io che invece ho una gran passione per il cinema Islandese?

    http://nammi.is/born-og-foreldrar-children-parents-special-edition-p-1096.html

    (ok, ok, marciano un po’ sull’effetto ‘Cassavates in Islanda’, ma la doppietta secondo me è valida)

    Altre cose più classiche dalla terra di ghiacchio che a me son piaciute ma sicuramente già conosci – Englar alheimsins (che in Is ha incassato più di Titanic), Mýrin (Jar City, thriller d’atmosfera) e Sveitabrúðkaup (recente commedia low-budget).

    Ciao,

    Irene

  5. Cavoli Irene, grazie.

    Jar City lo inseguo da un bel po’, prima o poi mi deciderò (ho avuto degli scazzi con il sync dell’edizione che ho tra le mani e mi sono spazientito)

  6. Ho scritto ghiacchio. Scusa.

  7. Uh anche io voglio vedere ASTORPIA!!!

    Questo commento era da prevedere:)

  8. utente anonimo on 8 aprile 2009 at 22:27 said:

    Anche io sono perfettamente estraneo alla cinematografia islandese, ma con questo post su Astropia mi hai incuriosito non poco! Vedremo di procurarcelo in qualche modo!

    BOLZO

  9. utente anonimo on 9 aprile 2009 at 01:53 said:

    M’è piaciuto Martyrs.

    LorB

  10. utente anonimo on 9 aprile 2009 at 20:24 said:

    su Nordic Store viene fuori a 34 dollari spedito par avion…

    mi pare alquanto oneroso…

    Eazye

  11. Incredibile a dirsi, ma l’hanno importato ufficialmente in Italia!!! Tutto merito della piccola Dynit, che normalmente sforna solo anime giapponesi.

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