RocknRolla, Guy Ritchie 2008

RocknRolla
di Guy Ritchie, 2008

"Beauty is a cruel mistress, is it not?"

Senza strapparci le viscere e lo scalpo, lo possiamo dire, a voce bassa, piano piano, che non ci sentano, che Guy Ritchie è tornato? O almeno, che è tornato in forma? D’accordo, RocknRolla non è Lock & Stock: e allora? Ok, ogni tanto dà la sensazione di essere già un revival di se stesso: ma potevamo chiedere di più? Suvvia.

Perché non solo il film è uno spasso innegabile (se non vi divertite con questa roba, siamo sinceri, non parliamo nemmeno la stessa lingua), pieno di persone che parlano e camminano e agiscono sopra le righe, di irresistibili situazioni à la Ritchie (due esempi tra tutti: il monologo sugli schiaffi e il balletto con le sovraimpressioni), di un uso grottesco della violenza che non sembra essere uscito vivo dagli anni ’90, e la solita sequela di catchphrase pazzesche. Tipo "there’s no school like old school, and I’m the fucking headmaster", per capirci.

Oltre a questo, che già basterebbe per una seratina davvero come-si-deve, ci sono anche un Tom Wilkinson impressionante e calibratissimo, un Gerard Butler fico come non mai ma che accetta finalmente di esprimere in toto la sua anima più ironica e cazzona, una Thandie Newton tornata alla sua antica specialità (quella di farlo rizzare a tutti, personaggi e pubblico in sala, con la sola forza del pensiero) e soprattutto Toby Kebbell, responsabile di una performance furiosa e perfetta, oltre che di tre minuti da brividi – gli unici, approssimativamente, in cui Ritchie sembra tornare sui passi percorsi in Revolver, ma senza quella sensazione di che-cavolo-stai-dicendo-willis.

Sarò banale a citarla, ma la sequenza dell’inseguimento tra "i nostri eroi" e due gangster russi sostanzialmente immortali è una delle robe più incontrollatamente divertenti che mi sia capitato di vedere al cinema quest’anno. Non è poco.

12 Thoughts on “RocknRolla, Guy Ritchie 2008

  1. ma il monologo sugli schiaffi è una cosa tipo quel video dei New Order, blue monday mi sembra…???

  2. No, non c’entra una fava, ma grazie di avermelo ricordato :-D

  3. Una volta nei film di Carlo Vanzina almeno c’erano tette e culi, adesso nemmeno quelli.

    Sostituire “Carlo Vanzina” con “Guy Ritchie”, “tette” con “Jason Statham” e “culi” con “musica tipo Stone Roses”.

    Quindi sì, io e te non parliamo più la stessa lingua, o mio insostituibile compagno di vita eteroaffettivo.

  4. utente anonimo on 29 aprile 2009 at 20:52 said:

    Senza strapparci le viscere e lo scalpo, lo possiamo dire, a voce bassa, piano piano, che non ci sentano, che Guy Ritchie è davvero un abbaglio modaiolo?

  5. “Guy Ritchie è davvero un abbaglio modaiolo” è una frase che ho sentito decine e decine di volte.

    Nel 2000.

  6. utente anonimo on 30 aprile 2009 at 08:50 said:

    Bo!? Io l’ho trovato di una noia mortale, risaputissimo e paraculissimo…

  7. utente anonimo on 30 aprile 2009 at 17:30 said:

    Beh in pratica mi hai letto nel pensiero. Parliamo decisamente la stessa lingua. :)

    Peccato solo per una messa in scena un pò troppo frettolosa nella prima parte, troppo da raccontare in poco tempo?

    Genna

  8. utente anonimo on 30 aprile 2009 at 17:33 said:

    Beh in pratica mi hai letto nel pensiero.Parliamo decisamente la stessa lingua. :)

    Peccato solo per una messa in scena un pò troppo frettolosa nella prima parte,troppo da raccontare in poco tempo?

    Genna

  9. utente anonimo on 30 aprile 2009 at 19:45 said:

    Grande film; in inglese mi ha proprio fatto morire dal ridere.

  10. utente anonimo on 3 maggio 2009 at 12:42 said:

    Bel film, meglio di quanto credessi. Il dialogo tra Onetwo e Handsome Bobby in macchina mi ha fatto morire dal ridere

    Crazy Simo

  11. utente anonimo on 11 maggio 2009 at 16:35 said:

    Visto tutto questo entusiasmo, che condivido, forse tre tacche e mezzo sono pochine suvvia…

  12. Io non vedo “tutto questo entusiasmo”.

    E’ un film da tre tacche e mezza.

    Che non sono mica poche.

    (le firme, ragazzi/e…)

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