Terminator Salvation
di McG, 2009
Da un po’ di tempo ho l’impressione che, quando ci si trova di fronte a un action statunitense poco riuscito, non sia tanto per la tenuta delle scene d’azione, ma più spesso per tutta quella serie di manfrine che ne costruiscono il corollario, i comedic relief, le buffonerie, le frasette ironiche post-bruckheimeriane, e tutta quella roba di contorno di cui persino la parodia è divenuta istituzionale. Poniamola così: è un problema di onestà.
Dunque – posto che in questo film ciò che Cameron aveva messo sul piatto riguardo all’identità e sul destino dell’umanità nei primi due "episodi" della "saga" qui ve lo potete bellamente scordare e quindi vi consiglio di entrare in sala a cuor leggero e senza fare tanto i precisini né tantomeno i passatisti – dunque, dicevo, Terminator Salvation è un film sommariamente onesto. Meno ambizioso del terzo capitolo diretto da Jonathan Mostow, ma decisamente più riuscito. E’ un film WYSIWYG: What You See Is What You Get.
Ovvero, due ore abbondanti di clang clang clang: cosa volevate di più? In ogni caso, non sto riducendone i meriti: se la seconda ora è un po’ più ripetitiva della prima e nonostante l’allegra comparsa di una-certa-personcina-digitale (un momento che riesce a essere allo stesso tempo inquietante, ridicolo e irresistibile) svacca un pochetto, soprattutto quando si tratta di far funzionare i due risicatissimi personaggi femminili (questo è un film fallocentrico, fatevene una ragione), la prima ora è davvero formidabile – almeno sotto il profilo tecnico-tecnologico. E sotto il profilo del fottuto divertimento fine a se stesso.
McG è un cane, e lo si vede appena smette di fare clang clang ma grazie al cielo ci risparmia questo pensiero ricominciando a fare clang clang dopo una ventina di secondi. In quello, il suo mestiere lo fa con i controcazzi. E proprio nella prima ora ci sono almeno due sequenze da hip–hip-hurrà: una è quella iniziale, costruita su uno storyboard completamente malato – e se il film fosse stato tutto così sarei già a rivederlo – l’altraha come protagonista un enorme robottone con due motorette che gli schizzano fuori dalle ginocchia (e vi assicuro che tale descrizione non gli rende giustizia).
Insomma, la prima ora sembra Transformers senza i colori pastello, o meglio, sembra Transformers senza la rottura di cazzo.
Be’ per le donne è proprio un periodo del cazzo al cinema americano, almeno in quello action-sci-fi…
“vi consiglio di entrare in sala a cuor leggero e senza fare tanto i precisini né tantomeno i passatisti”
ehm… quindi non ci vado al cinema io?
Alberto da Vicenza (quello a cui non è piaciuto Star Trek).
fallocentrico?
Mio!
A.
Terminator come Transformer?
Bhè William Gibson ci ha visto lungo pubblicando sul suo blog questo link:
http://bit.ly/129cNE
Grazie della segnalazione – effettivamente ci sta.
Cercavo -e speravo- appunto in un film clang-clang-clang (bòoom). Grazie della conferma, il prossimo fine settimana me lo sparo
“McG è un cane, e lo si vede appena smette di fare clang clang ma grazie al cielo ci risparmia questo pensiero ricominciando a fare clang clang dopo una ventina di secondi.”
Sto ancora ridendo.
Comunque non posso che condividere.
Greylines
;-(
Ho visto non di rado molto meglio. I dialoghi e certi descrizioni di personaggi sono davvero imperdonabili anche per un film “clang-clang-clang (bòoom)”. A livello di Trasforma se non peggio, per intenderci. Bah
Quelle non sono motorette, ma i fottuti rotanti del mago di Oz.
E ci sono altre due scene:
1) il robottone che cavalca l’astronavona ancora piu grande.
2) Il coprotagonista che abbatte una macchina lanciandogli una chiave a stella per togliere i bulloni delle ruote
Pessimo film nonostante la grande attesa, scade quasi sempre in scene da luoghi comuni della cinematografia, il problema maggiore secondo me è che non emoziona lo spettatore con una bella storia di fantascienza come avrebbe potuto e dovuto fare.
Luca