Tokyo!
di Registi Vari, 2008
Il trittico in cui Bong Joon-ho, Michel Gondry e Leos Carax sono stati invitati a dirigere un mediometraggio ambientato nella capitale nipponica è stato uno degli eventi di Cannes 2008, più di un anno fa – e poi è finito un po’ nel dimenticatoio, nell’attesa (vana!) che uscisse nelle sale anche da noi. Ma è uscito in DVD per Regione 2. Procuratevelo, ne vale davvero la pena.
Interior Design di Michel Gondry
Una squattrinata giovane coppia arriva nella capitale: lui gira film sperimentali, lei nel frattempo va alla frustrante ricerca di un appartamento. Strano e imprevedibile come è sempre Gondry, questo tenero, malinconico e spassoso piccolo film parte da un’osservazione meticolosa e ravvicinata dei disequilibri di una coppia, in cui il fulcro è un lento e lunghissimo carrello all’indietro in cui i due litigano e si riappacificano, e arriva a una bizzarria mutante, quasi kafkiana ma profondamente gondryana – in ogni caso, sempre con il sorriso sulle labbra, con la sua inimitabile leggerezza, e un amore per il cinema che non ha quasi eguali. Stupefacente la fotografia di Masami Inomoto.
Merde di Leos Carax
Le fogne di Tokyo nascondono un "uomo" misterioso e mostruoso: quando viene arrestato per un inspiegato e anarchico massacro a colpi di bombe a mano, verrà difeso da un avvocato francese che gli somiglia e che parla la sua lingua. Forse il meno convincente, punta direttamente alla pancia ed è caratterizzato da una ricerca insistita e insidiosa del fastidio perturbante: ma solo perché siamo in un campionato di soli fuoriclasse. In realtà la metafora misantropa, terrificante e perforante di Carax coglie nel segno. Forse un po’ tirato per le lunghe, ma coerente fino all’assurdo.
Shaking Tokyo di Bong Joon-ho
Come previsto, il gioiello più prezioso del trittico. Uno dei migliori registi sudcoreani parte in modo quasi cronachistico dallo spunto attualissimo degli hikikomori (i giapponesi che si chiudono in casa per mesi perdendo ogni contatto con la realtà) e dall’ossessione nipponica per le scosse telluriche per costruirci poi sopra una specie di favola romantica post-apocalittica ricca di rimandi fantascientifici e persino accenni horror (come l’immagine inquietante e terribile del volto dietro il vetro opaco) in cui l’amore improvviso è la spinta definitiva e unica verso la libertà – un film sull’indeterminato coraggio della libertà da sé stessi, curatissimo in ogni dettaglio, visivamente sconvolgente. Un piccolo capolavoro.
me lo sentivo che ce lo potevamo dimenticare, noi. speriamo almeno in un’uscita direttamente in dvd. Gondry e soprattutto Bong non vorrei proprio perdermeli, dalla recensione sembrano succosi.
Lo aspettavo da tampo, tanto da dimenticarmi fosse già uscito…
Rimedio subito.
fantastico…
…il mio preferito è quello di Gondry…
a presto!!!
Vision
l’ho giusto visto e riportato nel mio diario di bordo in un sabato da hikikomori…ma sul serio hai trovato Carax il peggiore? Io l’ho trovato geniale…è Gondry che, alla luce degli altri due, ho trovato sorvolabile!
Carax come van Gogh
Visto ieri sera
Effettivamente ho trovato Carax il meno convincente, mentre Joon-Ho – che non conoscevo – una bella sorpresa… Peccato che non l’abbiano trasmesso al cinema, ho dovuto ordinarlo via internet…