The Go-Getter, Martin Hynes 2007

The Go-Getter
di Martin Hynes, 2007

Se The go-getter fosse più conosciuto dalle nostre parti (mentre invece non ha visto una distribuzione, ma nemmeno in home video, e nemmeno con il cannocchiale) risolverebbe l’annoso problema di dover spiegare a chi non ne ha mai visto uno, che cosa sia un "Sundance movie" – sorta di non-categoria particolarmente in voga nel cinema indipendente americano degli ultimi anni – soprattutto nella sua accezione più negativa.

Infatti il film di Hynes, sua opera seconda, la prima a raggiungere un pubblico di una qualche rilevanza, le ha proprio tutte. Prima di tutto, è stato al Sundance – anche se è meno essenziale di quanto si pensi, aiuta. Inoltre: è un racconto di formazione "on the road" in cui un personaggio perfetto per l’identificazione immediata di fronte una generazione un tantinello frustrata incontra persone buffe e curiose e gli succedono cose buffe e curiose in seguito a un trauma drammatico, è montato e fotografato in modo molto "arty" (camera a macchina, tagli di inquadratura sbiechi, violazioni dei canoni, fotografia piena di sovraesposizioni e controluce, eccetera), è un film "tanto triste ma tanto tenero", ha una colonna sonora curata da un guru dell’indie rock (M.Ward, socio musicale di Zooey Deschanel, che comunque fa un lavorone: la soundtrack è ottima). Potrei andare avanti molto, ma ci siamo capiti.

Mi riesce davvero difficile trovarlo brutto e antipatico fino in fondo, non solo perché è un film con Zooey Deschanel (peraltro nella versione più pucci che possiate immaginare), ma anche perché in fondo qualche cosa abbastanza vera sulla perdita e sulla riscoperta di sé la sa raccontare. Ma si perde presto via in una messa in scena fasulla e spudoratamente autocompiaciuta, nell’autogiustificazione un po’ ipocrita dell’autobiografismo e della messa a nudo di sé (come se bastasse), e in un modo di raccontare che, se pure si adatta bene con la sua linearità senza scossoni alla vacuità di certo cinema indie (anche di successo), mostra in fretta la corda.

In fondo quello che è il suo carattere narrativo principale diventa, per estensione, una metafora del suo più grande difetto: è un film sulla strada in cui la strada è fatta a cerchio. Un film sul viaggio in cui non si va da nessuna parte. In tutti i sensi.

One Thought on “The Go-Getter, Martin Hynes 2007

  1. per me yaaaaaahwn, personaggi insulsi, dialoghi bla-bla solo per il gusto di sentirsi parlare e luce smarmellata : )

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