In the loop, Armando Iannucci 2009

In the loop
di Armando Iannucci, 2009

Fatti che è utile conoscere del film: primo, Iannucci non è italiano ma scozzese (anche se suo padre era un pizzaiolo napoletano). Secondo, In the loop è tratto da una serie tv della BBC del 2005 intitolata The thick of it – considerata la versione contemporanea dello storico Yes Minister e una sorta di rovescio satirico della medaglia rispetto allo statunitense West Wing – con personaggi simili e con il ritorno di parte del cast (non c’è Chris Langham che nel frattempo si è fatto 6 mesi al gabbio per pedofilia).

Ma l’origine dichiaratamente televisiva dell’operazione non compromette affatto le sue qualità cinematografiche: per capirci, In the loop è un film che dovrete vedere una seconda volta perché la prima volta eravate troppo occupati a pisciarvi sotto dal ridere per riuscire a capire che diavolo stesse succedendo e per capire metà dei fittissimi dialoghi – almeno nella prima parte, prima che le cose si facciano più serie e il film di Iannucci diventi anche, sempre nel contesto satirico, una cosa piuttosto seria. Dopotutto la grande lezione di molta tv britannica di oggi è la capacità di affiancare la trivialità all’intensità emotiva con una naturalezza che i colleghi d’oltreoceano si sognano.

Insomma, per una volta non è un caso né un abbaglio se la stampa di mezzo mondo si è strappata i capelli: quello di Iannucci è un film diretto con intelligenza e padronanza dei mezzi e dei linguaggi (creando una sorta di interessante ibrido tra il rispetto della narrazione canonica cinematografica e la mobilità mockumentaria simil-reportage figlia di serie come The office) e scritto con acume davvero straordinario, un film sottilmente crudele e perfido fino alla fine, dotato (se non si fosse capito) di decine di dialoghi da incorniciare e, non ultimo, di uno dei cast migliori degli ultimi tempi. Anche senza scomodare lo spassoso cameo di Steve Coogan.

Peter Capaldi, che ha una faccia da civil servant mai vista e che infatti interpreta un ruolo non del tutto dissimile anche nella sublime terza stagione di Torchwood, grazie a queste due stoccate è diventato al volo, nel giro di una settimana, uno dei miei attori preferiti.


Il DVD inglese esce il 24 agosto, nel frattempo potete preordinarlo qui.


Grazie infinite a TBFKAO per avermi spinto a guardarlo.

9 Thoughts on “In the loop, Armando Iannucci 2009

  1. utente anonimo on 15 luglio 2009 at 16:37 said:

    Sono veramente soddisfatto, ma anche sorpreso che il post non si aprisse con una citazione dei dialoghi.

    Ci penso io:

    - Hello, nice to meet you, please sit down. All right, that’s enough with the fucking Oxbridge pleasantries.

    - Wh… What’s Oxbridge about saying hello?

    - SHUT IT, Love Actually! You want me to hole-punch your face?

    Con incredibile casualità e acume, il captcha che devo digitare per postare questo commento è TIT

    TBFKAO

  2. Ok, adesso recupero il tutto: dopo Children of Earth Peter Capaldi può anche leggermi le pagine gialle.

    (Sondaggio: quanto hai pianto tra quarto e quinto episodio di CoE?)

  3. TBFKAO: hai ragione, volevo farlo e poi mi sono scordato!

    Marta: non sono riuscito nemmeno a piangere, ero troppo scosso. :-D

  4. Ho riso da star male : )

  5. sublime terza stagione di Torchwood

    Sottoscrivo in pieno, anche se non sono per niente d’accordo con l’”evento” alla fine del Day Four, sob e sigh ^___^

  6. @kusanagi: Torchwood ci aveva insegnato a non dare nulla per scontato ;-)

    (comunque sì: che trauma, cazzo)

  7. @kusanagi/kekkoz: Io sono ancora in lutto, non ero mai stata presa così male da una morte narrativa. E sì che mi piacciono le storie tragiche da sempre.

    E in casa ormai non si chiama più “Russell T Davies” ma “RussellTDaviesBastardo”.

    Anche se ovviamente lo amiamo, il nostro gallese preferito. Proprio perché ci fa così male. (A proposito: pronti con i fazzoletti per Natale, gente?)

    [resto del mondo]

  8. utente anonimo on 25 luglio 2009 at 21:03 said:

    Ma quante ne sai?

  9. utente anonimo on 10 settembre 2010 at 00:46 said:

    Guardati le otto puntate de "The Armando Iannucci Shows", del 2001, dove è anche attore. Fantastico.

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