Harry Potter e il principe mezzosangue, David Yates 2009

Harry Potter e il principe mezzosangue (Harry Potter and the half-blood prince)
di David Yates, 2009

In tutti questi anni di (dis)onorata carriera, questa è la quarta volta che mi trovo a scrivere post sui film della saga di Harry Potter. Ogni volta sottolineando la premessa essenziale: che non sono un lettore della Rowling, e che non mi interessa in alcun modo di come sia stata tradotta la tal cosa o la tal altra dalla pagina allo schermo – ragionamento che in realtà vorrei si applicasse il più possibile al cinema in generale, non solo quello tratto da best seller di successo. Ma chi non è senza peccato non scaglia una mazza.

Questa è comunque delle quattro in assoluto la volta in cui ho meno voglia di menare tanto il cane per l’aia usando locuzioni come "menare il can per l’aia". Ci sono due possibilità: la prima è che sono invecchiato, che gestire con serietà un blog cinefilo a metà luglio nel 2009 parlando di un film che hanno già visto tutti (e che io stesso ho visto ormai cinque giorni fa) non fa più per me e non ne vedo (sempre) il senso – soprattutto se da quell’altra parte gli stimoli sono così ridotti come in quest’ultimo periodo. La seconda, più probabile, è che è prorio questo film a non essere stimolante sotto alcun aspetto.

In realtà Harry Potter 6 è un filmetto abbastanza divertente, diciamo: quanto basta. Il problema viene probabilmente dalla materia originaria, o (fermo i vostri bollori) quel che ne è rimasto nel trattamento e nella sceneggiatura: insomma, in questo film non succede nulla fino a 10 minuti dalla fine. Poi c’è il botto, vabbè – ma a quel punto abbiamo già assistito a due ore di commedia adolescenziale-dark con ragazzini che vogliono saltarsi addosso ma non lo fanno perché sono inglesi (e per quanto se ne dica, la parte teen comedy è a mio avviso quella meglio riuscita del film: almeno si ride) accomodandoci su una comoda posizione riassumibile così: "quanto mi fa ridere Ron, quanto mi fa sangue Hermione". Emma Watson, finalmente. Nessun disastro, per carità: Yates alza un pochetto il tiro, non si abbassa ai livelli di Columbus. Ma se Cuaron e Newell sono roba che appartiene al passato, e già si sapeva, la maggior parte dei delusi farà prima ad abituarsi: nel gran finale l’andazzo non cambierà.

Avevamo tra le mani una delle saghe produttivamente più interessanti mai viste sullo schermo e dalle potenzialità eclettiche (espresse) infinite. Adesso abbiamo tra le mani un pop-corn movie giusto un po’ più intelligente e sensibile (e notevolmente meglio realizzato, non dimentichiamolo) della media. Farselo andar giù alla fine è solo una semplice questione di adattamento.

16 Thoughts on “Harry Potter e il principe mezzosangue, David Yates 2009

  1. Da lettore del libro, ti dico che è un problema anche del materiale originale: il Principe Mezzo Sangue è in gran parte un libro introduttivo al finale, dove succede poco di per sè, e che ha valore soprattutto per il suo ruolo nel complesso della storia.

    La cosa più importante del libro è il racconto dell’infanzia e dell’ascesa di Voldemort, che è stato ridotto perché sennò si sarebbe finito per fare un film tutto in flashback, e si è dato più spazio agli sbaciucchiamenti: forse non si poteva fare di meglio.

  2. utente anonimo on 23 luglio 2009 at 10:38 said:

    A me fa molto più sangue la sorellina di Ron!

  3. utente anonimo on 23 luglio 2009 at 10:56 said:

    A me Harry Potter fa cagare

  4. Io sono andato a vederlo solo ed esclusivamente per Emma Watson (Hermione Granger) e Bonnie Wright (Ginny Weasley)… (classe ’90 e ’91) Vecchio pedofilo che sono…

    Eazye

  5. utente anonimo on 23 luglio 2009 at 21:12 said:

    Boh.

    A me, lettrice appassionata dei libri (non i libri di Moccia, i libri della Rowling), Silente che si impiccia degli amoretti di Potter ha fatto male al cuore.

    E non solo quello.

    elvi

  6. utente anonimo on 23 luglio 2009 at 22:44 said:

    Davvero non ti è piaciuto? Premettendo che non faccio parte di quella nutrita schiera di fan della Rowling che pretendono di vedere trasposta ogni singola pagina del libro sul grande schermo (un film è un film, un libro è un libro, e ti assicuro che a me la saga letteraria di Harry Potter ha fatto davvero impazzire) trovo che emerga quasi alla perfezione la caratteristica principale del Principe Mezzosangue romanzo: l’essere un capitolo di transizione. E, per quanto a molti abbia fatto storcere il naso, trovo che anche la parte sentimentale (nel libro era circa un terzo di quella del film) sia confezionata bene e a suo modo divertente. Non sarei così sicuro che la settima e ultima trasposizione divisa in 2 parti non possa presentare alcun tipo di miglioramento, ma comunque chi vivrà vedrà… Per quel che riguarda l’aggiunta di parti inesistenti nel romanzo (vedi l’incendio della casa di Ron e la fuga nei campi di grano) probabilmente è stata inserita per aggiungere maggiore azione a una trama che altrimenti ne avrebbe presentata ben poca e per dare più spazio ad attori importanti della saga come Helena Bonham Carter e David Thewlish, i cui personaggi nel sesto libro hanno molte meno apparizioni.

    Solo un paio di appunti:

    Nulla da ridire su Emma Watson, ma Bonnie Wright (Ginny Weasley) è cresciuta davvero male. E poi vi prego, vi scongiuro, ditemi che non ho davvero sentito la parola “fica” in Hary Potter…!!!

  7. Non ho detto che non mi è piaciuto.

    E sì, ha detto fica.

  8. utente anonimo on 24 luglio 2009 at 16:12 said:

    Non capisco come si possa giudicare un film tratto da un libro, o meglio, una saga di successo, senza aver letto niente, manco ‘na riga, e poi affermare “Avevamo tra le mani una delle saghe produttivamente più interessanti mai viste sullo schermo e dalle potenzialità eclettiche (espresse) infinite. Adesso abbiamo tra le mani un pop-corn movie giusto un po’ più intelligente e sensibile..”

    Ma che ne sai, se non sai nemmeno di cosa stai parlando?

    Presuntuoso.

    Mezzosangue.

  9. utente anonimo on 24 luglio 2009 at 21:23 said:

    Sono l’anonimo del commento 6… Un po’ meno snob per favore, io ho semplicemente espresso la mia opinione. Non fare un blog se poi pretendi che la tua idea su un film, per quanto frutto di una conoscenza e di una passione che sono quelle sono, sia l’unica accettabile.

  10. Potrei esordire dicendo che io sono andato a vederlo esclusivamente per Daniel Radcliffe e per Freddie Stroma che mi fanno sangue e sono decisamente più belli di Bonnie Wright, su.

    Ma in verità sono andato per Maggie Smith, vecchio cinefilo che sono.

    Mi piacerebbe che gli anonimi si firmassero, la discussione (?) potrebbe acquistare uno spessore maggiore.

    Mi trovo assolutamente d’accordo con kekkoz sulla non imprescindibile necessità di valutare un film partendo dal materiale librario, specie, confrontando, come nerd, le differenze tra le due opere.

    Anzi.

    Alzi la mano chi ha letto il giallo di Woolrich prima di vedere La finestra sul cortile.

    O chi ha letto Chandler prima di vedere Il grande sonno.

    Potrei alzare la mano ma non lo faccio. E di certo non mi metto a sindacare le scelte di Hawks o di Hitch rispetto ai libri.

    Qui, semplicemente, a mio parere, a non funzionare è la “pozione” tra commedia adolescenziale con fica (+ vomito immancabile) e la parte “avventura”.

    Lester ha ragione, ma quanto sarebbe stata più interessante l’infanzia e l’ascesa di Voldemort.

    Che poi Harry abbia bisogno di una ragazza per nascondere un libro e la baci di nascosto anzichè davanti a tutti, è secondario (ma indicativo).

  11. Questo, se non l’avete ancora capito, è un blog di cinema. E di cinema si parla. Giudicare un film dalla sua relazione con il libro dal quale ne è tratto, è limitativo e fuori luogo. Non si giudica un film da quanto è uguale al libro, da quanto rispetta le cose del libro, dalla sua trasposizione. Si giudica il film per come il film è venuto.

    Quindi, pure io, fan e sostenitore della saga di Harry Potter, posso dire tutto quello che voglio, con l’autorevolezza che merito, pur non avendo letto nemmeno una riga dei fottuti libri.

  12. mamma mia qui i toni si fanno pesanti…cmq a me il film nn è dispiaciuto affatto (il libro è secondo me il milgiore dei 7) perchè puntando tutto sui personaggi e sui dialoghi e non tanto sulla spettacolarizzazione della storia Yates ha colto secondo me il modo giusto per portare al cinema questa storia.

    La mia recensione al riguardo:

    http://ilpiaceredegliocchi.splinder.com/post/21002141/Harry+Potter+e+il+principe+mez

  13. Ah se solo tu parlassi di Twilight ci divertiremmo un casino.

    Per quanto vale io mi sono divertita un sacco con Il Principe e le caramelle erano buone : )

  14. Il film no è diretto male. Sempre abbastanza leggero per sceneggiatura e tematiche, rimane piuttosto in superficialità, incuriosendo, tuttavia, lo spettatore, che lo segue con discreto interesse. La scenografia degli “Harry potter” è sempre stata magistrale e anche in questo caso non si smentisce. Gli attori, a parte poche eccezioni, sono mediocri, e fanno il compitino, senza grandi sbalzi. In particolare il protagonista che non è affatto un buon attore e che , onestamente , con questa saga ha fatto la propria fortuna, dimostrando un culo sfacciato.

    Per il resto c’è poco da dire. la fotografia è discreta e la scenmeggiatura originale è stata nel complesso rispettata.

    UN SALUTO…

  15. utente anonimo on 4 settembre 2009 at 19:49 said:

    io penso che ne il principe mezzo sangue ci siano delle scene superflue (vedi incendio alla tana) e invece non ci sono altre scene del libro!!

  16. utente anonimo on 4 settembre 2009 at 19:55 said:

    nel film ci sono scene in più come la ragazza alla stazione e l’incendio della tana,ma nn ci sono scene tipo il pedinamento di dobby e kreaker o il fatto che sia madama rosmerta a dare la collana alla ragazza

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