Forgetting Sarah Marshall*
di Nicholas Stoller, 2008
Capita assai di rado che io interrompa la visione di un film: di solito ho pazienza sufficiente per arrivare alla fine di qualunque cagata, più in generale mi tengo lontano dai film che potrebbero farmela perdere. Quando provai a vederlo quasi un anno fa, Forgetting Sarah Marshall mi causò un’orticaria tale che mi convinse ad abbandonarlo a metà esatta.
Molti mesi dopo ho deciso di affrontarlo di nuovo, e stavolta l’ho portato a termine. Non per questo la mia è una promozione, se non sul filo del rasoio: se Forgetting Sarah Marshall è un po’ meglio di come lo dipingeva la mia memoria (ovvero: è sopportabile) questo non toglie che la sua struttura basata su un semplice accumulo di gag, o meglio di "situazioni", spesso palesemente buttate lì tanto per far fare qualcosa ad amici come Jonah Hill e Paul Rudd, mostri la corda dopo una mezz’ora, che l’evoluzione dei personaggi faccia acqua da tutte le parti, e che il musical su Dracula (additato ovunque come il momento clou del film, ed è vero) non ripaghi abbastanza per molta rottura di scatole precedente.
In ogni caso, il film sembra proprio un regalino di Judd Apatow all’amico Jason Segel, che ne è l’artefice ben più che Stoller – e il film è tutto suo, dalla sceneggiatura, al tono stralunato, al pisello. Ma per quanto questa "firma" renda il film un caso più separato e distinto nell’ormai enorme corpus delle produzioni di Apatow (e molta critica in patria ha mostrato di gradire molto: ma quelli si sono bevuti pure Knocked up), Segel funziona meglio come attore che come sceneggiatore – nonostante qualche cosa vera sulle relazioni il film la sappia tirare fuori: l’uso di veloci flashback durante il film per mostrare il graduale disinnamoramento barra presa di coscienza in relazione con ricordi selettivi della vita di coppia (casualmente i primi riguardano il sesso) è davvero riuscito.
Russell Brand è la cosa più divertente del film, è l’unico che fa davvero ridere, e gli si vuol bene.
Comunque dovrebbero impedire a Mila Kunis di fare cinema, perché la ragazza con la sua sola presenza sballa completamente la ricezione del film mandando in vacca ogni minimo accenno di metro di giudizio e di buon senso. Mila Kunis è un acido, santo cielo.
*il film è uscito in Italia con l’imbarazzante titolo Non scaricarmi.
visto e piaciuto (abbastanza insomma)
una Kristen Bell vale dieci Kunis
Naaaah.
(dai, un commento così va firmato. assumiti le tue responsabilità.)
Russell Brand è la cosa più divertente del film, è l’unico che fa davvero ridere, e gli si vuol bene.
Vero ma anche Bill Hader è parecchio divertente…
recuperati le Gag Reel…
Eazye
there we go Gag Reel
Bill Hader di solito è divertente, sì. Qui non è che mi abbia fatto impazzire.
(la gag reel non fa testo, troppo facile così ^^)
“una Kristen Bell vale dieci Kunis”
La propongo come “frase della settimana da deridere”
Banjo
Russel Brand è la cosa migliore di questo film, sono d’accordo. Però a me non è dispiaciuto affatto, finale e stucchevolezze a parte. Certo è che la rappresentazione teatrale è sicuramente uno dei momenti clou del film.
come mourinho
non dieci, undici
anzi, quattordici, con gli sponsor