Infestation
di Kyle Rankin, 2009
Due o tre buone idee in croce ma una sceneggiatura di ferro, pochi soldi ma attori tutti molto capaci (soprattutto il protagonista Chris Marquette e il grande Ray Wise nel ruolo di suo padre), senso dell’humor e senso della sintesi, una palese passione per i b-movie ma senza l’idea che l’ammiccamento cinefiloide possa bastare ad accontentare gli amanti del genere più indefessi o più modaioli. Ecco gli elementi che concorrono a fare di Infestation uno degli horror più divertenti degli ultimi tempi.
E non fatevi ingannare dal fatto che è un film con gli insettoni giganti: nonostante la prenda molto alla leggera e la butti quasi sempre sul ridere Infestation è tutt’altro che ridicolo o sciocco e nel suo DNA ha più del film di zombi che non della buffoneria postmoderna, con un progresso narrativo che può richiamare anche i modelli romeriani e ibridi uomo-ragno che sembrano, indubbiamente, degli zombi con le zampone. Oltre che un sottile senso d’angoscia apocalittica (geniale l’uso del tappeto sonoro) stemperato dalle risate in modo miracolosamente equilibrato.
Ci si diverte molto, si ride altrettanto, ci si spaventa pure, si battono le mani e si fa il tifo, e poi finisce – con un finale tanto canonicamente bizzarro nel cosa, quanto inusitato nel come. Avercene, uno al dì.
Senza una data di distribuzione in patria, nel Regno Unito il film è uscito direttamente in DVD. E quindi lo potete comprare al volo a pochi euro.
OT
Addio Patrick…
Banjo
VISTO!…
Belloccio. Il finale dapprima mi ha fatto incazzare ma a ben pensarci era il più adatto. Bellotto.
Ci sono anche un pajo di tette di Kinsey Packard non disprezzabili…
io ho recuperato questo, pensando fosse quello di cui parlavi!
(sempre zomboni, ma bipedi)
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