Moon, Duncan Jones 2009

Moon
di Duncan Jones, 2009

Presentato all’ultimo festival di Sundance e poi accolto in USA e UK con unanime entusiasmo, il primo lungometraggio diretto da Duncan Jones è davvero una bella sorpresa – forse, dandogli tempo, una di quelle che lasciano il segno: Jones si dimostra fin da principio un regista e soggettista abile e sensibile, ma il fatto che più sconcerta è come questo suo esordio vada in una direzione differente rispetto a quella che siamo abituati a vedere nelle opere prime – più cupa e "sottrattiva": una scelta impeccabile, per quello che vuole ottenere.

Infatti Moon è costato "soltanto" 5 milioni di dollari, eppure è anche uno dei film di fantascienza più rigorosi e profondi degli ultimi tempi: forse perché Jones ha il coraggio di non chinare la testa di fronte ai classici, di genere e non solo, ispirandosi addirittura con sfrontatezza a modelli "alti" come Solaris e 2001: Odissea nello spazio (il computer di bordo GERTY rappresenta una curiosa variazione sul tema di HAL) restituendo al grande schermo un’idea di fantascienza filosofica e metafisica che era andata perduta – il tutto con pochissimi elementi (un solo attore, ovviamente enorme, un set claustrofobico, un conto alla rovescia, una paura, una rivelazione, l’impulso alla libertà) che permettono di andare a fondo in una riflessione decadente e malinconica sull’uomo e la sua identità. Senza rinunciare all’impatto visivo, ovviamente, e soprattutto a una notevole ricerca, fin nel dettaglio, sull’armamentario futuribile – di cui il film fa sfoggio senza un briciolo di spocchia.

Difficile dire granché senza rivelare dettagli della trama: fatto sta che Moon riesce da solo a dare una boccata d’aria a un genere forse soffocato da un decennio di sensazionalismi, e che l’opera prima di questo 38enne inglese – che per un caso non tanto fortuito è pure il figlio di Ziggy Stardust – sembra già quella di un autore affermato, con una sua mitologia e, parrebbe, una sua ben definita impronta personale.

L’universo narrativo dovrebbe secondo le intenzioni di Jones dare vita a una trilogia*: speriamo, e confidiamo, che gli episodi successivi mantengano anche solo la metà di ciò che Moon promette.

Nei cinema dal 4 dicembre 2009

Il dvd britannico esce il 16 novembre e si può già acquistare.



*per quanto fonti riportino questa informazione, è in realtà improbabile che una trilogia si completi in questi anni: i prossimi progetti da regista di Duncan Jones dovrebbero infatti essere altri due film. Il primo è Source Code, scritto da Ben Ripley con Jake Gyllenhaal su un soldato che prima di un’esplosione si ritrova nel corpo di un’altra persona, e prima ancora Mute, un progetto più piccolo, un noir fantascientifico ambientato nella Germania del 2046.

22 Thoughts on “Moon, Duncan Jones 2009

  1. utente anonimo on 12 novembre 2009 at 16:49 said:

    Primo!
    Ah…no…scusa…non è fraidei pregiudiss…azz…
    Vabbè, dal poco che mi è parso di capire dal trailer, le citazioni di Solaris mi paiono evidenti.
    Essendo esso (Solaris appunto) uno dei miei film preferiti tout court, non vedo proprio l’ora di gustarmi questo Moon….
    L’unica cosa che mi lascia un po’ di disappunto è il discorso trilogia…trilogia brutto! trilogia cattivo! ma è problema mio, ovvio.

    Bernie

  2. La trilogia non è comunque nei piani a breve termine di Jones. Ho comunque aggiunto una precisazione in fondo al post.

  3. D O V E  L O  H A I   V I S T O ??? che invidia…

  4. stavo per guardarlo, come ho fatto per 9,  quando ho visto che usciva al cinema, quindi attendero’ di vederlo in sala …. forse !!!

  5. Fa parte del mio programma per il fine settimana, insieme a zombieland e soprattutto thirst. uscire di casa è sopravvalutatissimo.

  6. Wow sembra molto bello.
    Nella recensione non hai accennato alla presenza del grande Sam Rockwell, vuol dire che i meriti della pellicola a livello tecnico e di sceneggiatura sono già abbondanti, buon segno :)
    Esce in Italia?

  7. Ma no che ne ho accennato, ho scritto che è enorme! :-)

  8. Ooops l’avevo saltato.
    E che l’hai messo solo tra parentesi, anche se hai compensato il piccolo spazio con un grande aggettivo :)

  9. utente anonimo on 16 novembre 2009 at 01:18 said:

    Visto.
    Bello.
    Bellissimo.
    Ci penserò su per un po’.
    Un film che ti rimane dentro.
    Sam Rockwell grandissimo.
    Banjo

  10. utente anonimo on 16 novembre 2009 at 16:12 said:

    Bello, bello, bello,..non so perchè, ma proprio bellino…rilassssante anche…che calma poi quella Luna, ah….una tisana,… piccoli passi per Sam, ma grandi per un genere con le ragnatele oramai.

  11. utente anonimo on 16 novembre 2009 at 16:14 said:

    …continua

    2046…dove l’ho già sentita sta data?….

    tdk

  12. utente anonimo on 16 novembre 2009 at 17:59 said:

    Rilassante?!?!?
    Banjo

  13. utente anonimo on 17 novembre 2009 at 16:18 said:

    @ banjo:

    ..perchè te sei rimasto sulla soglia della porta per 90 minuti, sperando che fosse un brutto sogno?

  14. utente anonimo on 20 novembre 2009 at 04:17 said:

    vale la pena solo per la colonna sonora. Sono due settiamane che la continuo a riascoltare…non vedetelo

  15. utente anonimo on 24 novembre 2009 at 19:43 said:

    Bh, più che di rilassamento la sensazione che permeava la visione è stata di inquietudine (no, non di assorbimento ahahahah!)… e te credo!

    Chicca: vedo che uno dei duie produttori risponde al nome di Trudie Styler… che se non erro è la moglie di Sting!

    Banjo

  16. utente anonimo on 30 novembre 2009 at 15:34 said:

    Visto al Science plus Fiction… clamoroso! I film di fantascienza migliore degli ultimi anni… 

  17. Confesso che questo film del figlio di David Bowie mi incuriosisce parecchio. Credo che non me lo lascerò sfuggire!

    Ciao. Paolo.

  18. utente anonimo on 1 dicembre 2009 at 20:41 said:

    Originale e ben fatto!

  19. utente anonimo on 7 dicembre 2009 at 00:58 said:

    Dopo averlo aspettato per mesi e mesi, resistendo a stento alla voglia di procurarmelo in altra maniera perchè intenzionato a vederlo in sala nonostante non sopporti il doppiaggio, finalmente ieri ho visto il film di Jones. Devo dire d’esser stato pienamente ripagato della lunga attesa, sapevo già mi sarebbe piaciuto ancora prima di entrare in sala e così è stato anche se mi aspettavo tutt’altro film, e forse proprio perchè è riuscito a spiazzarmi che è tutto il giorno che ancora ci ripenso.
    Rockwell è incredibile così come lo score di Clint Mansell (tra l’altro è proprio grazie a lui che venni a conoscenza del film quando postò il primo trailer sulla sua pagina myspace) e sono sicuro che questo film non abbandonerà la mia testa tanto facilmente. Già non vedo l’ora di rivedermelo in lingua originale.

    Lenny Nero

  20. utente anonimo on 13 dicembre 2009 at 16:31 said:

    ancora una volta lo spazio, con i corpi che lo abitano, si dimostra luogo di riflessione per eccellenza
    L

  21. utente anonimo on 6 febbraio 2010 at 00:51 said:

     Ciao, volevo segnalarti che Mute è proprio il seguito di Moon!
    Anaf

  22. Anonimo on 8 giugno 2010 at 12:12 said:

    lo sapete sì…che è il figlio di David Bowie? talento nel DNA! genio nel biberon!

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