Zombieland, Ruben Fleischer 2009

Zombieland
di Ruben Fleischer, 2009

Pur mostrandomi convenientemente gasato a priori, era difficile investire incontrastata fiducia in un progetto come Zombieland: un po’ perché Fleischer è un esordiente e i due sceneggiatori hanno un curriculum difficilmente verificabile, un po’ perché la horcom sembrava aver esaurito tutto quello che aveva da dire dopo essersi moltiplicata in un numero di epigoni di Shaun of the dead. E anche perché la stagione per il genere horror e le sue contaminazioni sembrava già troppo positiva.

E invece Zombieland finisce lassù, in cima alla lista. Lo riconosco, che a volte sembro entusiasta e poi in realtà si tratta di un dato relativo: difficile quantificarlo in senso oggettivo, l’entusiasmo. Stavolta però si fa sul serio: Zombieland è davvero uno dei film più divertenti, scatenati ed esaltanti dell’anno. Una "commedia on the road con gli zombi" ambientata in un’America abbandonata e dominata dai morti viventi, i cui relitti sono osservati con cinico distacco e dove l’ultimo dei sopravvissuti è colui per il quale un contagio globale non faceva poi questa gran differenza. Un film scritto e interpretato talmente bene da riuscire persino a mettere gli zombi in secondo piano. Tanto che a un certo punto quasi non servono più.

Tutt’altro che una robetta scema e vacua, insomma. Se Rhett Reese e Paul Wernick mostrano una consapevolezza impressionante delle regole (appunto) del gioco e ne fanno buon uso per compiacere il nerd e il cinefilo infarcendo il film di trovate, Ruben Fleischer stupisce con una messa in scena immediatamente esplosiva – i primi 5 minuti del film sono tra i migliori incipit dell’anno, se non il migliore. Il cast non potrebbe essere meglio assortito, soprattutto l’improbabile buddy relashionship tra Jesse Eisenberg e Woody Harrelson, ma anche Emma Stone (già addocchiata in Superbad e The house bunny) è adorabile. Mentre è proprio geniale la trovata delle sovraimpressioni tridimensionali: non soltanto un gioco ma un vero "svelamento" dei meccanismi narrativi e degli innesti della sceneggiatura.

E come se tutto questo non bastasse, c’è tutta la lunga sequenza ambientata nella villa di un certo attore: assolutamente sublime.

Il film uscirà in Italia, pare, nel maggio 2010 con il titolo Benvenuti a Zombieland. Alla faccia del tempismo.

20 Thoughts on “Zombieland, Ruben Fleischer 2009

  1. utente anonimo on 19 novembre 2009 at 12:06 said:

    ma è il sequel horror di adventureland ;-) ?
    lillo

  2. beh… c’è un parco divertimenti anche qua… e lo stesso attore protagonista… :-D
    (comunque lillo recuperalo questo film perché a te piacerà davvero tanto)

  3. utente anonimo on 19 novembre 2009 at 12:40 said:

    sovraimpressioni tridimensionali? come in fringe?

    -raevan-

  4.  Che bomba.

    Zombie pochi, ma quando serve. 

    E Woody è il mio eroe fin da "Chi non salta bianco è", non avrei potuto chiedere di meglio.

  5. @raevan: sì, qualcosa del genere.

  6. presto lo vedrò (sembra fra poche ore) ..sono a dir poco GASATISSIMO !

  7. utente anonimo on 19 novembre 2009 at 16:56 said:

     l’ho visto poche settimane fa e mi ci sono esaltato come pochi.
    quando è uscito L’ATTORE ho applaudito dal cuore. giuro.

    vespertime.

  8. @Vespertime: LATTORE!

    @LucaCopelli: complimenti per i frames di Imprint 

  9. e io me lo vedo mercoledì…

    tié!

  10. beh, grazie. penso che movies in frames sia un progetto molto interessante.
    a questo punto colgo l’occasione per dirti che da quando ho scoperto questo blog vengo sempre a leggerlo. ed è un piacere farlo.

    a presto

  11. Appena visto, ho ancora la pelle d’oca.
    Kekkoz, tu che sai tutto, ma lo spezzone dopo i credits in cui parlano in russo di Sartre?

  12. utente anonimo on 20 novembre 2009 at 03:57 said:

    Ascolta, mettiamoci d’accordo… Quindi adesso Friday Prejudice esce sempre di venerdì?? Caspita Kekkoz, c’è gente qui che aspetta col cuore in gola il nuovo episodio e tu fai sti scherzi!!!

  13. IMMENSO.

    (tipo che io l’ho visto una sera tra mezzanotte e l’una e trenta, e IL MATTINO DOPO me lo sono rivisto tutto IN TRENO, e RIDENDO, PURE.)

    ("… and business is *good*!")

  14. Ti amo!!!!!!! ^_^ Grazie, non ne sapevo niente, devo vedermelo, tipo immediatamente!!!!

  15. ecco. ma io mi chiedo, ma come diavolo fanno a girare delle scene del genere?? boooh. Tecnicamente è mostruoso. incredibilmente spettacolare, fresco, bavoso e squisitamente pop. Un toccasana!!

  16. Ma la casa di BM nel film è realmente la sua? ditemi di no…

  17. Se vi è piaciuto guardatevi anche Doghouse, ne parlo qui:

    http://testadicinema.splinder.com/post/21767324/Doghouse

  18. utente anonimo on 30 novembre 2009 at 16:03 said:

    Meravigliose le scene a casa dell’attore (imperdibili per ogni persona che abbia sviluppato il proprio immaginario pop negli anni 90) e l’incipit.
    Il film dopo la prima mezz’ora perde però la connotazione da film di zombie…la minaccia esterna perde importanza nella sua identità, i cattivi avrebbero potuto essere procioni assassini e sarebbe stata la stessa cosa. E’ un bel fim che tratta il concetto "la famiglia non è quella con cui nasci ma è quella che scegli" e lo fa bene.

    Amrita

  19. utente anonimo on 8 dicembre 2009 at 02:59 said:

    Appena visto per stemperare la tensione accumulata con la visione di Paranormal Activity in prima serata e devo dire che non potevo scegliere film migliore! M’ha fatto piegare in due dalle risate, tutta la sequenza nella villa è fottutamente incredibile e i dialoghi sono geniali! La coppia Harrelson Eisenberg fa scintille e la Stone ("già adocchiata in Superbad" alla grandissima) con quei capelli sugli occhi s’è già presa un pezzo del mio cuore! Anche trovare la oramai non più "little" Abigail Breslin è stata una bella sorpresa.
    E poi quanto son truccati bene gli zombie?! Belli ignoranti come piacciono a me. Speriamo il sequel rimanga a questi livelli, le premesse sembrano ottime.

    Lenny Nero

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