Extract
di Mike Judge, 2009
Nota: in occasione della visione di Extract ho approfittato per recuperare i precedenti film (live action) diretti da Mike Judge, che ancora mi mancavano.
Office Space (1999) - Il primo lungometraggio con attori in carne e ossa dell’autore di Beavis and Butt-head è ispirato in realtà proprio a un corto d’animazione dallo stesso nome che aveva dato vita, qualche anno più tardi, alla serie di corti d’animazione Milton. Una satira del mondo del lavoro ambientata in una compagnia di software: il protagonista è alle prese con un lavoro alienante in un cubicolo, ma dopo aver scoperto che la sua negligenza (causata da un’ipnoterapia andata male) ha effetti positivi sulla sua carriera decide di ideare un piano per derubare la compagnia. Cugino minore dei Clerks di Kevin Smith e radicalmente inserito nel decennio in cui è stato prodotto, Office space è forse un po’ invecchiato ma ancora abbastanza divertente. Se non altro è molto interessante come documento storico di un decennio che ormai sembra lontano anni luce: la paura del millenium bug, camicie ridicole, Jennifer Aniston, queste cose.
Idiocracy (2006) - Da principio sembra quasi un rip-off di Futurama, con il protagonista criogenizzato suo malgrado e spedito 500 anni nel futuro, ma il secondo film di Mike Judge persegue poi in realtà un obiettivo ben preciso – una satira grafica e anche piuttosto grezza che ironizza senza mezzi termini sul futuro di una nazione (più che di un pianeta) lasciata in mano agli esemplari più imbecilli del popolo americano per l’incapacità delle sue "menti migliori" di riprodursi allo stesso ritmo. L’inizio, con la spiegazione scientifica di questo rischio, è spassosissimo, così come molte invenzioni, tutte tarate all’eccesso, in una via di mezzo tra un umorismo da sketch televisivo e tutta una parte che sembra uscita Fuga da Los Angeles di Carpenter. Il film però, nel suo complesso, spreca molte delle sue opportunità: poteva essere una delle commedie più caustiche e originali sull’America di oggi, invece invece fatica ad arrivare alla fine. E dura meno di un’ora e mezza. E alla fine, mh, boh. Però, fatemelo dire, Maya Rudolph è davvero stupenda.
Extract (2009) – L’ultimo lavoro di Mike Judge non si sposta molto da alcune ossessioni di Judge, ereditando da Office space l’interesse per le relazioni nel mondo del lavoro in una sorta di lotta di classe all’acqua di rose, ma abbandona quasi del tutto la satira surreale e quasi cartoonesca dei precedenti per una storia più tradizionale di personaggi e attori. Posto che qualunque film con Mila Kunis e Kristen Wiig valga di per sé 90 minuti del nostro prezioso tempo, anche Extract è abbastanza deboluccio come risultati: ma la semplicità e il quasi-realismo del contesto e del soggetto permettono quantomeno a Judge di concentrarsi di più sulla sceneggiatura, effettivamente brillante e ricca di ottimi dialoghi, e sulla direzione degli attori, primo tra tutti Jason Bateman. Mentre Ben Affleck sembra uno che lo fa solo per il LOL. E non lo escluderei.
Extract non ha ancora una data d’uscita italiana.