Bandslam, Todd Graff 2009

Bandslam
di Todd Graff, 2009

A volte è salutare saper andare oltre le apparenze: è il caso di Bandslam, che nonostante la pubblicistica (e lo scaltro sottitolo italiano High School Band, che richiama spudoratamente alla trilogia con cui condivide poco se non l’attrice protagonista), pur non essendo certo la commedia più bella dell’anno, è diverso dalla media – e a suo modo e nel suo contesto, è davvero un filmino sorprendente. Insomma, diciamolo con franchezza: magari fosse tutto così, il cinema per gli adolescenti. Se gli si mette accanto una delle opere recenti che gli assomiglia di più, ovvero l’aberrante I Love You Beth Cooper, il film di Todd Graff sembra quasi Quarto potere.

Dà un aiuto il fatto che l’universo musicale di riferimento faccia leva su una sensibilità meno bamboccesca: il protagonista del film è il solito ragazzo con problemi di socializzazione vittima delle angherie dei bulli, ma stavolta è un fanatico di indie rock, con tanto di poster dei Bloc Party nella cameretta, il cd di Dear catastrophe waitress in bella vista sul comò, una particolare ossessione per David Bowie, e via dicendo. La stessa divisione in classi sociali nella sua high school, a suo dire, è riconducibile ai gusti musicali: lui è l’unico (se si esclude un ragazzo emo con cui non vuole aver nulla a che fare) a sapere chi siano i Velvet Underground.

Quindi: Bandslam ci è piaciuto di più perché pur essendo un altro film sul "sogno che si avvera" ci parla di un sogno che può toccare tangenzialmente il nostro immaginario – sicuramente più che diventare una ballerina di hip hop? Oppure è semplicemente più riuscito, ben scritto e ben realizzato della media? Butto il sasso e ritiro subito la mano, perché propendo senza dubbio per questa seconda ipotesi: Graff racconta una storia semplice semplice basata su elementi riconoscibili, ma sapendosi confrontare alla perfezione con la tradizione dei film di John Hughes (richiamato spesso dalla soddisfatta stampa americana) e riuscendo a utilizzare nel modo migliore il bravo semi-esordiente Gaelan Connell come specchio ideale di una coercizione sociale che, nel mondo dei licei, sembra ripetersi di decennio in decennio, di stato in stato, inesorabilmente.

Ma soprattutto mettendo (quasi) sempre in primo piano la musica, davanti a tutto: non solo il film ha una colonna sonora ben più bella che paracula (si apre con Rebel rebel, chiude con What light dei Wilco, ci infila pure un Nick Drake: polemizzami questo) e riesce a non far cantare robaccia inascoltabile né a Vanessa Hudgens né ad Aly Michalka, entrambe venute su dalla scuderia Disney – e peraltro entrambe più capaci, al di là della fotogenia e della voce, di quanto io volessi ammettere. Dando l’impressione, chi sa se onesta fino in fondo (ma chi se ne importa), di credere davvero al potere salvifico della musichina nei confronti di una generazione confusa, noiosa, banale e imbabolata.

Tanto che alla fine gli si concede pure che la scelta della realizzazione definitiva sia affidata a un pezzo ska. Oh, sempre meglio di Miley Cyrus.

5 Thoughts on “Bandslam, Todd Graff 2009

  1. utente anonimo on 14 dicembre 2009 at 16:15 said:

    io nn capisco il concetto di miley cyrus,è una ragazza amata da tt e la sua musica è belessima questo concetto finale io nn lo capisco.se x favore me lo fate capire…se mi volete rispondere la mia e-mail è raffaella1997@hotmail.it

  2. utente anonimo on 14 dicembre 2009 at 16:30 said:

    Uff, ma quand’è che Vanessa Hudgens e Miley Cyrus faranno un film a sfondo lesbo-soft?
    Se lo facessero prima di crescere troppo, la cosa incasserebbe fantastiliardi di dollari al botteghino!
    Io porterei tutta la famiglia al cinema.
    (Sozzo)

  3. utente anonimo on 15 dicembre 2009 at 11:08 said:

     wow.. non solo stai dicendo che si può vedere, ma anche che non brucerò in un inferno di vergogna per aver usato 2 ore vedendo questo film?

    -ik

    ps: vuol visto in lingua originale o va bene anche in italiano?

  4. Ahah, non mi assumo questa responsabilità

    Comunque: potendo scegliere, meglioin lingua originale.
    Come qualunque altro film.

  5. utente anonimo on 15 dicembre 2009 at 16:03 said:

    Cavoli, torno su questo blog dopo mesi e…se prima eravamo alla frutta…ora aspettiamo solo il conto!
    Ma ti pagano per vederli sti film??..anteprime, regali pre-natalizi, la tua morosa?..dacci una risposta che non sia "..all’apparenza può sembrare una merda MA…"..
    Ciao..

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