Vengeance, Johnnie To 2009

Vengeance
di Johnnie To, 2009

Alzi la mani chi aveva rabbrividito all’idea che il regista di The Mission avrebbe girato un film recitato principalmente in inglese. Sinceramente, io no, ero tranquillo: Johnnie To è uno dei maestri indiscussi del cinema odierno e non è certo uno sciocco. Infatti il suo Vengeance è un film decisamente personale e identificabile, ma nemmeno per un secondo corre il rischio di sembrare un "Johnnie To for dummies" né tantomeno il suo stoicismo sanguinario muta di fronte ai dilemmi di un differente pubblico.

Ambientato tra Macau e Hong Kong, co-prodotto dai francesi, recitato in tre lingue e sceneggiato dal fedele compare Wai Ka-Fai a partire da un palese richiamo a Melville (il protagonista si chiama Francis Costello mica per caso), Vengeance si muove infatti in territori piuttosto riconoscibili, raccontando in verticale la vendetta che dà il titolo al film e in orizzontale una storia di amicizia dove il codice d’onore e la fedeltà virile sono l’unica vera lingua unificatrice, riuscendo – anche grazie a una durata più lunga del solito – a fare qualche passo oltre il consueto heroic bloodshed e a riflettere in modo maturo e compiuto sulla morale e sulla memoria.

Ma non lasciando certo per strada la spettacolarità tecnica e soprattutto la perfezione scenografica che è uno dei punti vitali del cinema di To: la sequenza in cui Costello perde i suoi compagni tra la folla sotto la pioggia, per esempio, oppure quella della violenta sparatoria nel campo, sono esempi di puro, grandissimo cinema, e non sono i soli. Anche se il cuore del regista hongkonghese pulsa persino più forte altrove – quando i killer cucinano, vanno a tavola, mangiano, si studiano, ridono, si sfidano, si conoscono, si riconoscono, attendono.

La cosa che fa la differenza, rispetto al solito, è semmai la performance di Johnny Hallyday – ma è una differenza positiva: la rockstar francese ha una presenza scenica magnifica, riempie lo schermo e la città con i suoi 66 anni e i suoi occhi di ghiaccio. Al suo fianco non mancano però ovviamente volti noti e fondamentali come Anthony Wong, Simon Yam e Lam Suet.

Difficile esprimere davvero quanto il film sia bello, coinvolgente, intenso e insieme chirurgico, preciso e impeccabile: chiunque abbia visto un film di To sa di cosa sto parlando, sa cosa aspettarsi, e resterà probabilmente soddisfatto – mi auguro. Tutti gli altri dovrebbero solo muoversi e cominciare a recuperare il tempo perduto.

Il film ha vinto pochi giorni fa il Leone Nero come miglior film al Noir In Festival di Courmayeur. Non c’è ancora una data italiana ma il film è nel listino 2010 di Fandango. Cominciate a incrociare le dita. E pregate altresì che non doppino tutte le lingue in italiano. Se siete frettolosi, il film è già acquistabile in DVD edizione francese (purtroppo senza sottotitoli inglesi) e anche nella più economica edizione di Hong Kong, che però è Regione 3. Fate voi.

4 Thoughts on “Vengeance, Johnnie To 2009

  1. Il fatto che i film in inglese dei grandi maestri hongkonghesi siano delle schifezze (To escluso a quanto dici) non è certo da attribuire al fatto che sono degli sciocchi!

  2. utente anonimo on 15 gennaio 2010 at 12:22 said:

    Pare che il film esca il 30 aprile (strozzato dal milione e mezzo di copie di Iron-man 2 che saranno in circolazione quel week-end) (fonte: Comingsoon)

  3. beh dai, 30 aprile è sempre meglio che 5 agosto.

  4. utente anonimo on 3 maggio 2010 at 12:02 said:

    Visto ieri!
    Ci sono momenti di cinema molto belli, ma qualche buco nella sceneggiatura…. è arrivata una versione 'ritagliata'?

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