Max Manus
di Joachim Rønning e Espen Sandberg, 2008
Non è proprio semplicissimo muoversi nella ristretta e poco diffusa cinematografia norvegese, ma è pur vero che almeno un titolo all’anno spicca sugli altri per il suo successo critico e/o commerciale. Ed è facile identificare questo singolo film con il vincitore del nazionale Amanda Award (Amandaprisen). Nel 2007, per esempio, ci fu lo straordinario Reprise. Nel 2008, l’altrettanto sorprendente The man who loves Yngve.
Quest’anno a vincere l’ambito premio* è stato invece questo biopic in forma di dramma storico-bellico ambientato durante l’occupazione nazista della Norvegia, il cui protagonista, che dà il nome al film, è un vero mito nazionale della resistenza. E non sorprende che la rappresentazione delle sue eroiche e patriottiche imprese debba fare i conti con un approccio piuttosto tradizionale alla materia, prima di tutto da un punto di vista narrativo.
Ma se probabilmente per i norvegesi tutta la questione storica è più intellegibile (e pare abbia scatenato una polemica in patria sul ruolo della resistenza) ciò non toglie che il film sia un prodotto di impeccabile e innegabile professionalità – oltre che inaspettatamente vendibile: non è poco già il fatto che le vicende di Manus conquistino e appassionino senza troppi sforzi, nonostante siano ambientate in un contesto che, fuori dai confini della Scandinavia, è assai poco raccontato.
A tratti poi, Max Manus riesce a raggiungere un’intensità davvero notevole – quasi sempre grazie alla fantastica e mimetica prova d’attore di Aksel Hennie. Il resto lo fanno l’eccellente fotografia, il montaggio, l’accuratissima ricostruzione storica. Non sposta di un millimetro verso nord il baricentro del cinema europeo, ma non è nemmeno una cosa da poco.
In ogni caso un bel passo avanti, per Rønning e Sandberg. I due non muoiono dalla voglia di farvelo sapere, ma il loro esordio alla regia era stato Bandidas.
*Oltre al premio come miglior film dell’anno, Max Manus ha vinto gli Amanda come miglior attore, attrice non protagonista, fotografia, sceneggiatura, sound design e il premio del pubblico.
Il film non ha una data d’uscita italiana, così come non ce l’ha la sua "controparte" danese, Flame & Citron di Ole Christian Madsen.