Il mondo dei replicanti (Surrogates)
di Jonathan Mostow, 2009
Penso che sia estremamente interessante che siano usciti nel giro di così pochi mesi tre film come Avatar, Gamer e Surrogates: tre film che condividono non soltanto da un punto di vista narrativo una visione di un futuro forgiato dalla realizzazione tecnologica della telepresenza ma anche a livello teorico una vera ossessione per l’alterità e per l’incorporazione – simile in qualche modo a quella che alla fine degli anni ’90 aveva prodotto film come The Matrix, Strange Days o Nirvana.
Banalità, ma è un tema che senza dubbio meriterebbe di essere spolpato e sviscerato. Magari in altra sede, però: anche perché il film di Jonathan Mostow ne è la peggiore applicazione possibile. Involontariamente ridicolo fin dalle primissime battute per infelici scelte di casting e make-up, Surrogates fallisce sotto ogni punto di vista, sia come noiosissimo sci-fi-action movie (nonostante l’innegabile cura di alcune scene d’azione) che come improbabile pamphlet antitecnologico. Probabilmente perché è scritto con la mano sinistra e con il culo, il che non aiuta mai.
O forse perché Mostow mostra, come già ha fatto in in passato (Terminator 3, o di come quando azzecchi tre minuti di film faccia più male di quando lo sbagli del tutto) non solo di non avere (più?) personalità, e ci avremmo fatto il callo, ma anche di essere un regista senza un briciolo coraggio e di ironia. Neveldine & Taylor con Gamer su premesse simili hanno fatto una sciocchezza, d’accordo, ma almeno l’hanno buttata sul ridere e hanno puntato sul grottesco: Surrogates invece è un film palloso e reazionario che non osa mai spingersi al di là dello spendere il proprio budget ed è un bruttissimo film convinto di essere una gran bella serissima figata.
" Un bruttissimo film convinto di essere una gran bella, serissima figata ", che per quanto mi riguarda è il peggio del peggio in materia di brutti film…
La chiusura riassume in modo perfetto quella che è stata la mia sensazione. Davvero due ore buttate. E lo dice un feticista di Bruce Willis.
avrebbero almeno potuto ingaggiare nicolino cage per consulenza parrucchini.
Cazzo Bruce Willis col parucchino biondo mi ha distrutto la rétina!
C’è un limite a tutto!
Banjo
concordo con questa rece, come con quella precedente
devo essere sincero…me lo aspettavo così brutto che invece nonostante i difetti mi ha un pò sorpreso…
Divertente nella sua assurdità. Da prendere alla leggera. Hansolo