Invictus
di Clint Eastwood, 2009
Ho già fatto un accenno alla mia opinione dall'altra parte, vorrei quindi risparmiarmi i preamboli. Invictus è probabilmente il film più debole della filmografia recente di Eastwood: scompaiono quasi del tutto i caratteri del suo cinema e il rigore della rappresentazione, lasciando il campo a un biopic pomeridiano dalla sceneggiatura dilettantesca e dalla regia distratta, didascalico, noioso e moraleggiante. Non un disastro, si intenda: soltanto un film fastidiosamente medio, troppo per un regista che, mentre tutti si inseguivano a riempirsi la bocca con il "cinema classico", in quel cinema faceva dei tagli grossi così. Ma Eastwood è diventato negli ultimi anni un autore quasi completamente intoccabile, anche quando fa dei film sostanzialmente sbagliati, o inutili. E capita: Flags of our fathers fu reso ancora più imperdonabile dalla sua ottima controparte nipponica, senza la quale forse ce ne saremmo semplicemente dimenticati. Questione di gusti? Forse è più una questione di formazione, credo. In ogni caso, qui siamo lontani anni luce da Gran Torino e da Changeling: e trovo irritante l'idea che l'illusione di realtà e l'aderenza alla Storia possano di per sé giustificare tutto ciò che nel film non va – un argomento che ho riscontrato in alcune difese del film: Invictus è un gran pacco ma in fondo racconta ciò che è davvero successo. Non è una buona ragione, né lo sarà mai.
Sottoscrivo un sacco di cose senza rivelare quali. Chissà, forse era Flags of our fathers la controparte di Letters from Iwo Jima. Forse il suo impegno è stato talmente risucchiato dall' ottima rappresentazione dell'alterità da fargli perdere lucidità al momento della rappresentazione dell'identità, ma così si rischia di finire nella filosofia paradossale dei Devo.
Non lo so, Invictus mi sembra più una fiction italiana ben riuscita che un film di Eastwood. Non c'è nulla di male nel criticare i Grandi, anche se si è tanto piccoli…è un modo per crescere, tanto per gli uni quanto per gli altri. L'importante è non restare impalati a fissare il totem.
Sol
Io pur avendo scritto che il film racconta ciò che è successo, non funziona minimamente. E' un film sbagliato, per come la vedo, io narrativamente e cinematograficamente. Un macigno senza possibilità di difesa, specie per chi come noi ammira smisuratamente Eastwood. A me i salamelecchi e la regia piatta di questo film proprio non son andati giù.
attendo Hereafter proprio per riprendermi.
Da giorni mi chiedo quali sarebbe state le reazioni di critica e pubblico se, al posto di Eastwood, questo film fosse opera di un qualsiasi Veronesi o D'alatri o simili…..
No dai, proprio un gran pacco no. Più debole di molti altri suoi film recenti di sicuro però io non l'ho trovato tanto noioso.
Forse hai ragione, questioni di gusti, o meglio ancora di formazione.
Ciao
Il film racconta quello che è successo da un solo punto di vista, guarda caso quello di chi paga per realizzare film come questo, quelli che "si, l'apartheid e il colonialismo sono stati una brutta cosa, ma appartengono al passato e non si può farne una colpa all'attuale classe dirigente sudafricana".
Si impara più sull'apartheid dalla proiezione di District 9 che da quella di un tremendo polpettone propagandistico come questo.
non c'ho visto né del buonismo né un tapparsi gli occhi di fronte ai torti subiti… ma il soggetto non era facile da gestire e si è scelta la strada più sicura e prevedibile. district 9 è un capolavoro
Quoto totalmentela tua recensione, per me Invictus è stato una delusione!!
Ahi ahi Kekkoz, qui proprio ci dobbiamo dare un sacco di botte come se giocassimo a rugby.
Ora può essere che la formazione incida, ma da appassionati di cinema e di Eastwood non puoi mica spararmi una minchiata delle dimensioni di Changeling è meglio di Invictus.
Quello sì, che pur girato egregiamente ed esempio di quanto un film mediocre di un grande regista riesce ad essere superiore al miglior film di un regista mediocre, era un bel pacco.
Forse è anche una questione di età, oltre che della succitata formazione.
Ma ti conosco, mascherina: in fondo l'hai lasciata passare a Tarantino negli anni di Kill Bill e A prova di morte…
Non vorrai mica diventarmi radical chic!?!?
MrFord