I love you Phillip Morris
di Glenn Ficarra e John Requa, 2009
Che un film venga maltrattato in fase distributiva è una cosa che fa tristezza in ogni caso, che il film sia bello o brutto. Ovviamente, la rabbia cresce se si tratta di un film ben riuscito. E aumenta esponzialmente se le motivazioni del maltrattamento hanno a che fare con questioni come la paura che il pubblico italiano dovrebbe avere nei confronti di una storia d’amore tra due uomini. Un riassunto di quanto è accaduto in Italia a questo film (che negli states sta avendo delle difficoltà del tutto diverse, ovvero legali e burocratiche) si può trovare su Cineblog: e quando l’inganno promozionale e la mutilazione hanno radici di questo genere, le parole "tristezza" e "rabbia", semplicemente, non bastano più. Un cappello essenziale, anche se è una storia che avete già sentito cento volte: perché ogni tanto si torni a parlare di questi scempi, le cui motivazioni commerciali o di marketing sono difficilmente giustificabili.
Detto questo, il film di Ficarra e Requa, tratto da una storia realmente accaduta, nella sua edizione originale è davvero una bella sorpresa: un film che a volte fa leva su meccanismi comici non proprio raffinatissimi e su qualche luogo comune, ma che sa giocare con grande intelligenza sul meccanismo dell’inganno, trasferendo le "truffe" del protagonista sulla pelle degil spettatori – fin dai primi minuti, che fanno immediatamente a brandelli le certezze del pubblico sul personaggio e sul suo contesto, ponendo la bugia patologica come base narrativa dell’intero film, come un avvertimento: non credete a nulla di ciò che vedrete. A parte l’amore ovviamente. Jim Carrey è eccezionale, a metà strada tra la sua anima più cartoonesca e il suo piglio più drammatico (entrambi annullati a vicenda dai ribaltamenti della vicenda), una sceneggiatura solidissima, qualche momento da antologia (la prima rivelazione dell’omosessualità di Steven, il montaggio dei tentativi di fuga) e una storia d’amore insensata, assurda e incontrollata – come sanno essere le vere storie d’amore.
Curioso come a rimetterci sia spesso Carrey, come ai tempi di "Se mi lasci ti cancello" (ho i brividi di disgusto pure a scriverlo…). Comunque coraggio, al peggio della distribuzione italiota non vi è mai fine, visto che (per esempio) sia Thirst che Kick Ass sono tutt'ora dispersi…
Ma come si recupera l'edizione originale???
Comunque quoto pienamente… basti pensare che Thirst era in programmazione a Istanbul a febbraio!!!! Quando vidi la locandina mi prese un colpo!
l'ho visto un film carino con buoni spunti non è da oscar ma resta comunque un ottimo jim carrey
kick ass è veramente carino poi nicholas cage è il mio attore preferito!
Divertente, consigliata la versione emule nella quale il primo taglio è l'esilarante scena del coming out con un sosia di F. Mercury che grugnisce in tedesco "Ja! Ja! Im mein arsch!"