The Hole in 3D, Joe Dante 2010

The Hole in 3D
di Joe Dante, 2010

La mia generazione vuole un gran bene a Joe Dante: film come i due Gremlins e Salto nel buio (ma anche l’indimenticato Explorers e il suo splendido terrificante episodio di The Twilight Zone) sono titoli con cui siamo cresciuti, che ci hanno formati nella loro bizzarra idea di mescolare l’ingenuità del cinema per famiglie con il cinismo della cinefilia più spudorata, campioni ideali e paradigmatici di un decennio incostante – un talento ripreso e ridisegnato in un paio di illuminanti film in quello successivo, a cui è seguita una lunga pausa (interrotta per la verità dal sottovalutato e sorprendente Looney Tunes: Back in Action, la cui natura predominante era però quella del marchio "industriale" della Warner).

Una pausa troppo lunga: per questo viene facile trattare The Hole come un "ritorno alle origini" per Dante, già sulla carta, un film fatto per omaggiare sé e i suoi fan di vecchia data più che per il pubblico di oggi: difficile che un dodicenne si emozioni o si spaventi granché per un film simile, lasciando semmai i turbamenti più probabili alla presenza francamente erotica di Haley Bennett? Più semplice che vada a toccare i nervi scoperti degli spettatori nati a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, gli anni in cui nelle sale uscivano Piranha e L’ululato, pronti come tutti gli altri suddetti a diventare videocassette da consumare avidamente e ripetutamente fino a macerarne l’anima magnetica? In realtà, a parte il livello precauzionale (leggi: meglio andare al cinema con lo spirito candido di quando si era ragazzini, lasciando il cinismo nel proprio appartamento) non credo che sia del tutto vero, o forse non è vero per niente.

The Hole è un film che funziona più o meno sotto ogni livello, consumando i dilemmi strategici dei suoi personaggi in quattro parole, configurando il "buco" come un grado zero atavico dell’ignoto e diventando, il film stesso, un catalizzatore di variazioni sul tema della paura che utilizzano con spudorata libertà un notevole numero di cliché del cinema horror – ma che più spesso sono veri e propri archetipi (il buio, per dirne uno). E il movimento costante del film, costruito su un crescendo assolutamente inattuale (per esempio il modo in cui Dante "rallenta" una volta aperto il buco, passando un bel pezzo del film a buttarci dentro oggetti a caso – forse la parte più esaltante del film, che gioca peraltro in modo adeguato quando non eccezionale con le potenzialità offerte dal 3D – è uno dei punti di forza di un film che, alla faccia dei dodicenni di cui sopra e della media degli "horror" per adolescenti di oggi, che non spaventerebbero nemmeno chi non ne avesse mai visto uno in vita sua, è anche un grande esercizio di stile sulla costruzione della tensione – e sfocia in un finale immaginifico, visionario e battagliero che getta un ombra di ulteriore vergogna sul milionario e inerte tentativo dell’Alice di Burton.

Un cinema di paura per tutta la famiglia è ancora possibile. E Joe Dante è, ancora oggi, il suo profeta. Ne vogliamo ancora. Presto.

13 Thoughts on “The Hole in 3D, Joe Dante 2010

  1. utente anonimo on 18 giugno 2010 at 13:42 said:

    Completamente daccordo! Io l'ho visto con mia sorella, mancava solo sbucasse fuori Zio Tibia per completare l'effetto back in the days da "Notte Horror"! Più penso a questo film più mi esalto :D

    Lenny Nero

  2. utente anonimo on 18 giugno 2010 at 16:05 said:

    ** spoiler alert**

    non è male ma appena i bambini si accorgono che basta non aver paura per eliminare la roba finisce tutto in vacca.
    il pupazzo non si meritava quella fine.

    anon

  3. : (
    pregiudizi?
    Ok, lo so. Ti sto pressando.

  4. utente anonimo on 18 giugno 2010 at 19:52 said:

    Il pupazzo fa la stessa fine del mostriciattolo di Cat's Eye, presumo sia una citazione e per quanto mi riguarda m'ha esaltato non poco! :D
    Ma quanto è bella Haley Bennett? Marò

    Lenny Nero

  5. utente anonimo on 19 giugno 2010 at 16:23 said:

    Ti lurko in modo molto random, e spesso non sono d'accordo con i tuoi pareri, ma questa volta mi ha gioiato come non mai leggere la recesione a The Hole.
    Fai conto che io sono nata nel 1990, quindi non ho né trent'anni né dodici, eppure questo film ha fatto venire una paura pazzesca a me e alla mia amica (coetanea), amanti del cinema horror.
    E' sempre più difficile riuscire a spaventarci col cinema horror moderno, ma questo film è veramente GRANDE. Ci sono dei punti in cui si eravamo sul punto di farcela addosso, ad esempio tutte le benedette volte che le creature strisciano di nuovo nel buco °_°'' , altre che ridevamo come delle spastiche per battute e dialoghi che diretti da un altro sarebbero sembrate banali come la morte, e sinceramente è uno dei pochissimi film in 3D che ho visto in cui l'uso di questa tecnologia mi è sembrato sacrosanto e usato in maniera figa, invece che messo lì per fare "woooh lo sputo della bionda mi viene addosso!!1!"
    Non penso nemmeno che capire che vanno vinte le proprie paure rovini il film: sicuramente da una smorzata al pathos, ma l'interesse non scende per questo.
    Vedere qualcun altro che apprezza invece di dire tutto tronfio "la solita americanata del cazzo, sche schifo, deboluccio, non ci son più i film di una volta" è davvero fantastico <3<3<3

    Mel-chan

  6. pregiudizi? sob.. : (

  7. Seriously, DemboMax?
    Sono online da venerdì. C'è il link lì a destra. Su su.

  8. utente anonimo on 22 giugno 2010 at 12:54 said:

    Sentire tutto il resto della sala (una decina di persone dai 18 ai 30 anni) esclamare "Ma che stronzata, che merda di film!", soprattutto durante la sequenza del pupazzo, mi ha fatto morire un po' dentro. Davvero.

    Cristina

  9. Per Kekkoz : come mai non sono riuscito a leggerli fino a domenica?
    Cioè, non è che mi posso rovinare il week end e non avere neanche la possibilità di concorrere a " scrivi per primo, primo. "
    : )

  10. Non li hai letti perché non li hai aperti, loro erano lì. 

  11. Sarà, ma io non li vedevo..
    Cmq non voglio certo disquisire con te, Maestro.
    : )

  12. interessante il parallelo che fai del finale di questo film comn l'alice di burton (grossa delusione per me). Un film divertente, in pieno stile Dante (ma i Gremlins e L'ululato restano sicuramente inarrivabili), ma niente di più, ed anche il 3d a mio parere, anche se con buone intenzioni (e cioè quelle di utilizzare questa tecnica come un gioco, come un semplice mezzo per strabiliare gli spettatori, senza le implicazioni meta-cinematografiche di avatar)non è riuscitissimo.

  13. Joe Dante, live forever!
    L'episodio di The Twilight Zone è meraviglioso. Terrificante. E I Gremlins per noi annottantini è un must. Gizmo rules!

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