Notte folle a Manhattan (Date night)
di Shawn Levy, 2010
Per chiunque si appassioni al mondo comedy televisivo americano, dalle serie tv alle sit-com ai talk show, un film con Tina Fey e Steve Carell rappresenta di per sé un vero e proprio sogno bagnato. Lei venuta su come una dea tra i maschiacci del SNL e lui a rubare la scena a Stewart e Colbert al Daily Show, i due attori sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni grazie a due serie della NBC: 30 Rock e The Office, rispettivamente. E ora sono nel gotha, sono potenti e inarrivabili, sono dei pezzi grossi. Un film insieme, da protagonisti, prima o poi, era inevitabile.
Non si può dire però che Date Night sfrutti alla perfezione le loro potenzialità: e anche se quello del minor impatto dei due attori grande schermo è un problema a cui avevamo già assistito in passato (caso limite: Evan Almighty) un po’ dispiace. Qui il problema è però soprattutto della regia di Shawn Levy, già responsabile di alcuni disastri senza precedenti come Una notte al museo, che continua a dimostrarsi uno dei registi più inetti della commedia hollywoodiana di oggi: l’impressione che dà è, anche stavolta, che gli attori siano sempre lasciati a loro stessi e alla loro capacità (spesso geniale) di adattare il proprio stile al contesto senza una guida vera. E anche sotto il profilo visivo il film è impigrito e stanco: la fotografia digitale, utile per un film ambientato quasi tutto in notturna (come Mann insegna), non aiuta a restituire un senso di cura.
Ciò che invece Date Night riesce a fare piuttosto bene è riportare in superficie quello che è quasi un sottogenere del cinema americano, gli “all-nighter”, film che rispettano l’unità di tempo e spazio (un’intera notte, una grande città) e che negli anni ’80 si intitolavano Tutto in una notte di Landis, Fuori Orario di Scorsese, Adventures in babysitting di Columbus. Sono questi i titoli a cui il film fa affettuosamente riferimento, e una volta perdonata la messa in scena meccanica e grigia di Levy, c’è roba per cui divertirsi: Carrell e la Fey sono comunque piuttosto in forma, un po’ ingessati ma spassosi, c’è la solita trafila di comprimari che sgomitano per un apparizione (il premio del cuore lo vincono James Franco e Mila Kunis, ma il migliore in campo è un Mark Wahlberg tutto nudo e lucido), e alla fine il film riesce a conquistare la simpatia sufficiente, forse qualcosa di più, pur nella sua prevedibile medietà.
" Come Mann insegna" , quoto alla grande.
Qualcuno mi dica se ha mai visto una fotografia più bella di quella di Collateral.
Una goduria visiva.
Rispolvero il "Quanto cazzo è figa?" per Tina Fey.
Oddio, non è stra-stra-figa, ma chi non vorrebbe passare una notte con lei?
La fotografia di Collateral è una bomba mortale. Fantastica.
Per Kekkoz: te la butto lì.
Ieri ho visto Zack&Miri: ma non è che il buon Kevinone ha creato la sua opera migliore?
Per Dembo: Lansdale a vita, ti ho risposto anche dalle mie parti. Hap&Leonard senza fine.
MrFord
anche a me è piaciuto molto Z&M ma mi sa che siamo una minoranza
il film non è il massimo ma Steve e Tina sono due grandi. Tanto per cambiare quello che rovina tutto è il doppiaggio. Tragico.
Non saprei, l'ho visto in lingua originale. Non l'avrei visto doppiato nemmeno sotto tortura.
a tutti gli stanchi e invecchiati reduci degli anni '80 invece che programmi su Italia 1 consiglio "Hot Tube Time Machine". Vale la pena. Ovviamente in versione originale
Concordo, ne ho parlato meno di un mese fa.
volevo scrivere tub, non tube.
Quindi siamo una minoranza come per Espiazione?
Film peraltro bellissimo, per meriti di regia oltre che per quelli "artistici" della protagonista.
Ma che ci vuoi fare?
Quelli sono proprio PAZZI.
MrFord
WAITING FOR THE SUN…
Inception e’ un film che si inabissa in sogni piu’ reali a volte della realta’stessa: proprio su questo confine inizia, si svolge e termina il film, creando uno stato di partecipazione nello spettatore che lo rende dubbioso sino a credere a quanto vede e non riuscire piu’ a discernere se non avvolto da dubbi su quanto sta vedendo. Sono sempre meno le pellicole che hanno questo dono, di essere cinema in se’ ed avere un racconto che parla di se’ ma anche di quello che stiamo vedendo. Le esplosioni, gli inseguimenti, i combattimenti senza gravita’, le incursioni nei sogni altrui, la condivisione degli stessi, tutta la macchina spettacolare insomma di un prodotto hollywoodiano da piu’di 160 milioni di dollari sono specchietti per le allodole (con colpi magistrali e visionari)… la magia e’ tutta nel cinema, nel montaggio, nel taglio netto dell’ultima scena che lascia senza spiegazioni, a cercare collegamenti e liberare la mente, che vorrebbe capire anche se non sembra piu’ interessata, ma solo a lasciarsi traportare, a credere a quanto vediamo sullo schermo (quello si) come fosse vero… Inception e’ il sogno che Nolan inseguiva da 10 anni. Il sogno si spande, entra e ipnotizza la mente di chi guarda, si depone nell’inconscio, esattamente dove i suoi protagonisti agiscono… il mistero non e’ nella pellicola, l’incantesimo e’ in regia e nella nostra testa, in un film che e’ consapevole del proprio essere FILM all’ennesima potenza.
il commento su Inception non voleva essere uno spoiler o rivelare granche'… solo dirvi che state aspettando il film giusto! grazie per tutte le informazioni e i commenti che posti/postate ogni settimana, VI SEGUO FIDUCIOSO…