el pube è un pilota: guida alle nuove serie tv (fall 2010)

[el pube è un pilota / fall 2010 edition]
[piccola guida
non esaustiva alle nuove serie tv]

La lunga estate è finita: Lost ha finito la sua corsa, il resto del tempo è stato speso a elaborare il lutto rivalutando e innamorandomi perdutamente di due cose straordinarie come Breaking Bad e Fringe, le cui ultime stagioni recuperate tardivamente (rispettivamente la terza e la seconda) sono state esperienze sinceramente travolgenti, e continuando ad amare senza reticenze due serie come True Blood e Mad Men, quest’ultima divenuta ormai talmente sublime da sfiorare l’assurdo. Ma ora è tempo di guardare avanti: ecco un piccolo riassunto dei pilot delle nuove serie tv* che mi sono puppato per spirito di sacrificio.

Tra tutte le moltissime serie iniziate durante il mese di settembre, Boardwalk Empire (HBO) era probabilmente la più attesa: produzione ricchissima a cura di Martin Scorsese e Mark Wahlberg, cast d’eccezione con Steve Buscemi e Michael Pitt in prima fila, ambientazione favolosa ai tempi del proibizionismo, set stupendi, scene di massa, la libertà data dal cavo. Il pilot, diretto dal Gran Maestro in persona, non ha deluso le aspettative: un vero e proprio (bellissimo) film di un’ora e dieci, scorsesiano in tutto e per tutto, una vera manna per qualunque fan del regista in vena di una caccia al marchio di fabbrica, tra iridi e fermo immagine e via dicendo. Gli episodi successivi, a dire il vero, per ora vivono all’ombra di quella prima esplosione, ma la serie tiene comunque botta: in giro c’è magra, questa roba è oro che cola sugli occhi. Facciamocelo durare. Kelly Macdonald for teh win.

In verità Rubicon (AMC) sta arrivando proprio in questo periodo alla fine della sua prima stagione: ma la terza produzione originale della rete che ha proposto due tra i drama più belli del decennio (ovvero Mad Men e Breaking Bad) e che si prepara al botto annunciato di The walking dead si difende con i denti nel ruolo un po’ reietto di “cugina minore”. Ci mette parecchio a crescere: dopo tre o quattro episodi la tentazione di farla finita è fortissima. Ma sarebbe un errore, e lo dico a chi ha mollato il colpo: tornate sui vostri passi. Giocata su una costruzione della tensione d’altri tempi che non ha nulla a che fare con la televisione di oggi, nemmeno con quella più raffinata, Rubicon è uno dei progetti più adulti della televisione americana e, come tale, richiede pazienza. Diamogliela. Sono sicuro che, come già i suoi “cugini maggiori”, crescerà sempre di più.

Negli ultimi anni sono molte le serie comedy a cui ci siamo affezionati irrimedialmente (30 Rock, Community, Glee, Modern Family, per fare solo alcuni dei nomi più altisonanti) ma il panorama dei nuovi titoli, come si può vedere, è abbastanza sconfortante. Su tutti spicca Raising Hope (Fox), serie creata dal Greg Garcia dell’amatissimo My Name is Earl, che torna a raccontare una piccola epoea white trash – quella di Jimmy, un ragazzo spiantato e non troppo intelligente che mette incinta una serial killer prima dell’esecuzione e che si trova una bimba a carico. Deliziosamente scorretto ma anche estremamente zuccheroso: non per tutti quindi, ma la qualità di scrittura e i production values sono evidentemente sopra la media. Ottimo il cast, in primis Martha Plimpton – ma c’è anche la grandissima Cloris Leachman nel ruolo della nonna suonata. Ho l’impressione di non avervi convinti.

Ha senso parlare di una serie che hanno già trombato? In questo caso sì, perché Lone Star (Fox), il cui protagonista era un truffatore bigamo, aveva tutte le carte per diventare il gioiello incontrastato della stagione. Una vera scommessa, quella del canale: trasmettere una serie “da cavo” su un network come Fox, con il quale sembrava aver poco da spartire. Purtroppo, gli ascolti disastrosi hanno massacrato le speranze di sopravvivenza, e la nota tendenza della rete ad abbassare la mannaia senza il coraggio di puntare sul lungo periodo ha fatto il resto: dopo due episodi, Lone Star non esiste più, e come fa notare Rei su Serialmente questo è anche un bruttissimo segno. Il mio consiglio sarebbe di recuperare comunque i due episodi, perché sono bellissimi – ma averli visti e sapere che è tutto lì è frustrante. Regolatevi voi.

Come spesso accade, una delle serie migliori della stagione non è americana ma britannica, e così rischia di passare inosservata. Anche perché il format crea confusione: Sherlock (BBC) è composto da tre “lungometraggi” invece dei soliti sei episodi, di cui almeno due (il primo e il terzo) sono dei pezzi di televisione della madonna che la maggior parte dei network americani si sogna. I nomi coinvolti non lasciavano troppi dubbi: lo Steven Moffat di Doctor Who, il Mark Gatiss di League of Gentlemen, Martin Freeman nel ruolo di Watson e il sorprendente Benedict Cumberbatch nel ruolo di Sherlock Holmes. Una figata senza pari, che tra l’altro con acuto sadismo lascia il pubblico con la bava alla bocca per la seconda stagione.

Rimaniamo temporaneamente nel Regno Unito, dove si conclude proprio in questi giorni la prima stagione di Him & Her (BBC Three), una sit-com ambientata interamente in un bilocale abitato da due twentysomethings, ma non per questa priva di una sua grazia. Tag: sesso, più parlato che esibito. Una serie assolutamente impensabile in un paese come il nostro però, e difficile da immaginare anche negli states, non tanto per la “volgarità” tra virgolette ma per l’idea di andare a sollevare il velo di pudore che nasconde i riti quotidiani di una giovane coppia, tra il letto e il water, tra le coccole e le caccole. Di contorno, dialoghi divertentissimi e una stupenda coppia di protagonisti: Russell Tovey e Sarah Solemani. In giro se ne parla poco, ma merita.

Adesso che è finito Lost, ve ne sarete accorti, sono tutti a caccia del “nuovo Lost“. Posto che sia possibile o che ce ne sia bisogno senza avere il tempo di tirare il fiato, The Event (NBC) sembra essersi addossato la responsabilità senza che nessuno glielo abbia chiesto. Della serie si parla già maluccio un po’ dappertutto, ma la verità è che il pilot è godibile e il secondo episodio è persino migliore – anche perché smette di menare il can per l’aia e mette bene in chiaro da subito quali sono gli argomenti in campo, invitando chiaramente gli spettatori a indossare un bel giubbotto di sospensione dell’incredulità. Gradisco. Reggerà il colpo ancora per qualche episodio o farà la fine ingloriosa di Flashforward? Per ora ha la nostra attenzione, ma occhi ai passi falsi.

L’altra serie di cui si puntava molto già mesi prima del primo episodio (o dei leak, a seconda) è No Ordinary Family (ABC), che dalle informazioni sembrava avvicinarsi molto a Heroes mescolato con I fantastici quattro. In realtà l’esperimento del pilot è quello di applicare la formula stravincente di Modern Family al modello della serie di supereroi, cercando di evitare i casini combinati da Heroes puntando su un format che ricorda da vicino Gli Incredibili della Pixar. Una serie così derivativa non poteva suscitare troppe simpatie: il coro dice già visto, già fatto, piantatela. Però onestamente il pilot (l’unico episodio che ho visto) è molto spassoso: se non fa l’errore di prendersi troppo sul serio, ci sarà da divertirsi. Sennò ciccia.

Non per niente The Big C (Showtime) è diventata vittima insieme alle precedenti Weeds e Nurse Jackie di un innocuo skit del SNL: la rete che la ospita sembra fare le serie con lo stampino, a volte. Il fatto è che le fa proprio bene: anche questa, in cui la protagonista scopre di avere un cancro incurabile e ribattezzata da qualche parte “Breaking Bad without the meth and the awesomeness”, è un prodotto di tutto rispetto, con una sceneggiatura validissima e ottimi interpreti, soprattutto Laura Linney. Dopo qualche episodio però la serie comincia ad avere il fiato corto: personalmente l’ho abbandonata, e di solito non è un buon segno.

Ognuno ha i suoi guilty pleausure televisivi in ogni stagione: c’è chi guarda Pretty Little Liars (che io ho lasciato dopo il pilot), io invece ho Hellcats (The CW), serie incentrata su una studentessa di legge interpretata dal biondo faccione ricciolone di Aly Michalka che per sostenere gli studi è costretta a fare la cheerleader e a dividere la stanza con Ashley Tisdale. Ovviamente è una ginnasta con i controcazzi e farà un culo così a tutte le altre, e ovviamente scoprirà che è uno sport vero e durissimo dove si può MORIRE tipo. E c’è spazio per l’amore! E c’è spazio per l’amicizia! E c’è spazio per un numero impressionante di coreografie e/o balletti su una delle peggiori colonne sonore di sempre. Veramente brutto, assolutamente irresistibile.

[EDIT] Il fatto che mi sia dimenticato di Running Wilde (Fox) nella prima stesura del post la dice lunga sul mio gradimento della serie con Will Arnett e “la tipa di Felicity“, sulla quale per ora ho deciso di sospendere il giudizio – probabilmente perché non sarebbe troppo entusiasta. Il pilot è gradevole e divertente anche se un po’ moscetto considerati i talenti coinvolti (c’è Peter Serafinowicz, perdio!), il secondo episodio ha azzerato la mia voglia di continuare. Vado avanti giusto perché Will Arnett è Will Arnett e perché sto aspettando che prima o poi cominci a diventare veramente divertente.

Passiamo infine ai punti dolenti: le serie tv con cui ho deciso di chiudere dopo il pilot, o parte di esso, per le ragioni più svariate. La prima è Undercovers (NBC), nuova creatura (nientemeno!) di J.J. Abrams, modellata su film come True Lies e Mr and Mrs Smith ma senza più nulla da dire sull’argomento se non “ehi hai visto sono dicolore”. L’unico punto di forza è Gugu Mbatha-Raw, bellissima attrice inglese già vista in Doctor Who di cui non riusciremo mai a imparare il nome e che quindi chiameremo semplicemente “Gugu” o “quella figa stratosferica di Gugu”. Il resto è più o meno da buttare. Delusione anche per Big Lake (Comedy Central) che non fa ridere manco per sbaglio nonostante la produzione di Adam McKay e Will Ferrell e per Outsourced (NBC) che nonostante le promesse (e qualche risata) si è rivelato una cosetta poco lol e pure un pochetto razzista. Terriers (FX) è invece un titolo interessante e ben realizzato, ecco: l’unico problema è che dopo il pilot non avevo alcuna intenzione di proseguire, forse è un problema mio. Non è il caso invece di Nikita (The CW) che invece fa schifo al cazzo e credo non ci sia altro da aggiungere. Di Chase (NBC) e Hawaii Five-0 (CBS) ho visto dieci minuti a testa: quanto basta per capire che non parliamo nemmeno la stessa lingua. Invece The Defenders (CBS) non è male, se vi piacciono i drama processuali: per capirci, a me fanno schifo (motivo per cui ho abbandonato a metà il pilot di The Whole Truth (ABC), nonostante fosse interessante e ci fosse Rob Morrow.

In realtà nessuna nuova serie autunnale è all’altezza della vera perla dell’estate 2010: iniziata a fine giugno e terminata all’inizio di settembre, Louie (FX) (che ho ribattezzato “la migliore serie tv che nessuno sta guardando”) è scritta, diretta e interpretata dallo stand up comedian Louis C.K. (di cui vi obbligo a vedere Hilarious) ed è un autentico gioiello televisivo con picchi di genio assoluto, una delle cose più belle e divertenti che vi possano capitare in questi mesi davanti agli occhi. La prima stagione è composta di 13 episodi, recuperatela a ogni costo, intendo ora.

*questo post ovviamente non include serie già iniziate prima dell’estate

42 Thoughts on “el pube è un pilota: guida alle nuove serie tv (fall 2010)

  1. Pingback: Tweets that mention el pube è un pilota: guida alle nuove serie tv (fall 2010) » Memorie di un giovane cinefilo -- Topsy.com

  2. Scusa se vado un po’ off topic va volevo segnalarti che, nonostante il cambio di dominio, i tuoi blog sono ancora in top10 wikio dei principali blog di cinema italiani.

    qui la classifica in anterprima:
    http://cinemarecensionilab.blogspot.com/2010/10/top-blog-cinema-ottobre-2010-la.html

    Fabrizio

  3. Lenny Nero on 6 ottobre 2010 at 12:23 said:

    Se non rinnovano Rubicon m’ammazzo! :D
    L’AMC non ne sbaglia una, da queste parti l’hype per TWD è a livelli estremi! Ho letto che hai iniziato The Wire, pure io vorrei un sacco ma non riesco a trovarla in inglese, son quasi intenzionato a giocarmi la carta Play.com.

    • ci buttiamo sotto il treno insieme, lasciando la macchina nel parcheggio #13

    • la tensione sta montando in modo pazzesco, e ti rendi conto che ci sono ancora 2 puntate? ma fin dove arriverà? io non so se reggo (ma sì che reggo, cribbio).
      Però non so che vita sarà, fino a luglio 2011, senza Walter White.

    • Lenny Nero on 7 ottobre 2010 at 08:40 said:

      L’atmosfera è tesissima in Rubicon, ormai le carte sono scoperte, spero la stagione finisca col botto! Mancano due episodi anche di Mad Men mannaggia e aspettare l’estate per Breaking Bad è pesissimo mannaggia! Meno Male che ci sono Boardwalk Empire, Modern Family, Community, HIMYM e The Big Bang Theory!

  4. grazie, immagino che sia stata proprio una faticaccia sorbirsi tutte ‘ste serie solo per noi :-)))
    mi sono già appuntato le cose da recuperare ma sappi che quando scrivi “questa cosa fa schifo al cazzo” è l’esegesi migliore che penso possa essere fatta di una serie o di un film anche se adoro ogni riga dei tuoi post (anche quelli vgecchi, lol).

    faccio una domanda da niubbo e anche un po’ da sfigato: ma dove le recuperi tutte ‘ste cose? se vuoi e puoi rispondimi anche in pvt

  5. kekkoz, devo ringraziarti per avermi fatto scoprire Rubicon, Louie e Hilarious. Mi tenti da tempo su Fringe, ma ancora resisto, solo perchè mi ostino ad avere una vita. E per lo stesso motivo credo che eviterò molti altri di questi nomi dell’Autunno 2010, su cui ti sento comunque non entusiasta.

    Ti segnalo poi “The Increasingly Poor Decisions of Todd Margaret”, che ho scoperto totalmente per caso. Con David Cross (anche scritto da) e Will Arnett. Per ora una sola puntata, niente male (leggermente diversa dal pilot).
    La scena iniziale con Cross, Arnett e Spike Jonze la trovi anche su youtube perchè la usano – a ragione – come promo:

    http://www.youtube.com/watch?v=VLPsSZf5YKY

    • (prego!) Scegli la vita, bravo. Però scegli anche Fringe.
      Conosco Todd Margaret, lo aspettavo (avevo visto quel promo mesi fa, credo) ed è lì in fila. Lo vedrò presto. Grazie!

  6. Diego on 6 ottobre 2010 at 14:30 said:

    hai provato Mike & Molly? nuova sitcom di Chuck Lorre…avventure sentimentali di due obesi…lei è l’amica grassa di Samantha Who

  7. Diego on 6 ottobre 2010 at 14:43 said:

    ok. breve e conciso. Eppure Big Bang Theory fa ridere tantissimo….va bene, smetto. Se vale come attenuante, mi sono innamorato di Rubicon ( a parte la somiglianza inquietante di james Dale con Vinicio Marchionni)

  8. Se posso, mi permetto di aggiungere Running Wilde che dai primi due episodi mi è sembrata piuttosto divertente e con dei personaggi interessanti :)

  9. Lo sapevo che mi sarei dimenticato di qualcuno.
    Mi sono dimenticato di Running Wilde! Uff.
    Che faccio, lo aggiungo al post?

    Edit: l’ho aggiunto al post ;)

  10. Cavoli! E io che già avevo mollato Rubicon al terzo episodio. Non sei il primo però che mi dice che poi decolla… eppure proprio non gliela fo. Ho lì quasi tutta la stagione ma dopo la noia mortale dei primi episodi non gliel’ho fatta più. anche perchè ho altro da guardare. Ma magari a suo tempo lo riprendo.

    No ordinary family mi incuriosisce già da quando se ne parlò come progetto. Prima o poi lo afferro (per ora son presissimo da Modern Family, geniale!).

    Mi spiace leggere male di Nikita… cavolo mi stavo procurando gli episodi ma non li ho ancora guardati. Fa davvero così schifo?

    Mentre The Big C l’avevo accantonato a priori, nonostante l’IMMENSA Laura Linney… mi puzzava di cosa brutta proprio… devo ricredermi dunque?

    • Noodles, a me The Big C non dispiaceva ma poi l’ho abbandonato dopo quattro episodi… vedi tu.
      Nikita tremendo, ma ho visto solo il pilot.

  11. In un lampo che non resisto al commento cumulativo:
    Sherlock: ENORME. Rubicon: in attesa di una maratona.
    ‘Raising Hope’: sìsì, eccome.
    Sottoscrivo ogni parola per ‘LoneStar’ e ‘BoardwEmp’ ma ‘the event’ : no, dai (ma son prontissimo a ritrattare).
    Il resto? Nada.
    E ‘Louie’, bè, IDOLO TOTALE.

    • cidindon, se fai una maratona di Rubicon portati il thermos del caffè.
      E sì, Louie idolo di tutti noi. Best man alive.

      • Ho visto il primo episodio di Louie, incuriosito dal tuo entusiasmo. Diamine, è buono…ma non è altro che Seinfeld, per di più senza George né Kramer! E’ identico come idea, come messa in scena e per lo spirito cinico da newyorchese…ma nelle puntate dopo inventa qualcosa?

      • Abbi fiducia e pensa positivo :)

  12. nostb on 6 ottobre 2010 at 17:59 said:

    Ci sarebbe anche “The good guys”, la migliore dell’estate dietro a Rubicon e Boardwalk.

    • Ecco, The Good Guys non l’ho vista, nemmeno il pilot. Che faccio, recupero?
      (in ogni caso è iniziata a maggio quindi probabilmente me la sarei ugualmente scordata)

      • nostb on 6 ottobre 2010 at 18:50 said:

        Guardati il pilot e a limite il secondo episodio tanto quelli a seguire sono tutti uguali (quindi puoi decidere di abbandonare), trama orizzontale quasi inesistente, ogni episodio un caso. Buona azione, soprattutto grazie al montaggio, e qualche battuta divertente. Per amanti del genere, mi verrebbe da dire, anche se di buddy cop in giro non ce ne sono.

  13. Diè on 7 ottobre 2010 at 10:08 said:

    Uuuh ma che bello kekkoz, un post sui telefilm e le serie, grandioso! ^_^
    E’ sempre un piacere leggerti e una cosa del genere in effetti mancava… Potresti farlo diventare un appuntamento mensile, che ne so, magari anche velocissimo in cui confessi qualche serie recuperata o altre abbandonate per strada, qualche episodio top e qualcuno flop…
    In ogni caso, ampia stima!

    Allora, io devo assolutamente recuperare Broadwalk empire.
    The event è piuttosto intrigante devo dire, hai ragione quando dici che stanno cercando di far perdere meno tempo possibile allo spettatore ed è un bene, mi picarebbe andasse avanti…
    Spezzo una, due e anche tre lance a favore di The Big C… io sono proprio conquistato! La storia, le situazioni dolceamare, Laura Linney è bravissima e andando avanti ci sono temi e situazioni che alternano cinismo e delicatezza. Aò, io la consiglio!
    Running Wilde NON FA ridere. E anche io ho detto next.

    Ma veniamo al guilty pleasure… io sto pensando seriamente di cancellare il guilty dalla mia testa! Hellcats è qualcosa che va oltre :)))
    Cheerlandia, “Democracy is a bitch”, corse in bicicletta come interlude, una madre da denunciare agli assistenti sociali, momenti alla Step Up, doping, professori figaccioni, salti acrobatici e pure il ralenti nel tunnel che dallo spogliatoio porta al campo di gara. Epic. E poi, come dico COME dire di no ai cambi scena a tendina con il salto dei cillidel con il FU FU FU di sottofondo?

    Ma soprattutto, quando alla prima puntata hanno citato Dio con tanto di immagine sacra d’antan
    http://img14.imageshack.us/img14/5903/bscap0000jy.jpg
    non ho potuto far altro che arrendermi.

  14. Buongiorno,
    Rubicon mi spacca il cervello quanto è bello. Non ci credo che volevi mollarlo Kekkoz! Ormai il lunedì è il mio giorno preferito perché vedo RUBICON.
    Anche Terriers è spacchevole. The event è un po’ una cagata. Concordo su The Chase e Undercovers. Ma anche su Gugu.

    Ma vorrei ricordare che è ricominciato Modern Family e tiene botta come pochi. Tiene botta. Ma come parlo.

    Vado.

    • L’ultimo episodio di Rubicon in effetti ha spaccato tutto. Viva. E viva GUGU.
      (qualche problema con “tenere botta”? Io mi preoccuperei di più per “spacchevole” e “un po’ una cagata” ;) )

  15. neongen on 7 ottobre 2010 at 18:04 said:

    e di http://vodo.net/pioneerone che te ne pare?

  16. Pioneer One mi ha fatto strippare per giorni, ma uscirà mai un secondo episodio?

  17. d’accordo su “louie”. anzi, recuperati anche “lucky louie” (sempre di louis ck, che evidentemente non ha grande fantasia quando si tratta di trovare un nome per una serie). è un po’ datata, ma funzionava.

  18. Ecco, mi hai convinto, inizio la traduzione dei sub di Him & her.
    Per colpa tua, sappilo.

  19. sono parecchio in ritardo, considerando che sono mesi che t’assillo su sto post… comunque sia…
    sottoscrivo su tutta la linea, mi trovi daccorderrimo su Terriers e paccaria Undercovers,

    il terzo episodio di Raising Hope è un doppio spasso…sta crescendo in potenza…
    su Running Wilde spero sia un inizio lento, tipo Parks and Rec (che purtroppo l’hanno slittata a mid-season il che non mi pare sta buona cosa), per il momento i comprimari sollevano un po’ il livello, e fanno i ruffiani con David Cross e i riferimenti a AD, la tipa di Felicity inizia a smollarsi un pochetto… non so se regge, però Will è Will…

    Rev è iniziato prima dell’estate? ;)

    io non riesco a ‘far piacere a nessuno’ Eastbound & Down… nn capisco perché…

  20. Ahhh, adoro questa rubrica.
    Prossimo alla laurea (tesi finita e consegnata) devo recuperare un bel po’ di cose. Fringe l’avevo iniziato e abbandonato, ma di te mi fido quindi via, mettiamolo in coda.
    Oggi ho visto la prima parte di Sherlock e… WOAH!
    Per il resto mi ci vorrà un po’ di tempo, ma mi sa che a breve ne avrò molto di libero! :)

  21. spartak on 9 ottobre 2010 at 13:18 said:

    Ciao a tutti,
    grazie per i consigli per queste serie, sono anche io organo di Lost. Comunque volevo solo ricordare che la migliore serie al mondo resta “Tatort” della rete televisiva ARD tedesca, che ha un unico problema, è in tedesco… lo consiglio a tutti coloro che capiscono il tedesco!
    Per chi non conoscesse la serie, sono dei veri e propri Film polizieschi di 90 minuti che vanno in onda la domenica sera su ARD dal 1970 ad oggi, in novembre ci sarà il quarantennale della serie, mentre le repliche degli episodi precedenti vanno in onda sia su ARD il venerdì sera, sia sulle reti regionali (BR-Bayern, WDR-WestDeutscherRundfunk, etc…). In questo momento sono 15 serie parallele ambientate in 15 città diverse (Francoforte, Kiel, Hamburg, Colonia, Monaco, etc.) e ne vengono proiettate da 1 a 4 ogni anno, per un totale di 32-34 episodi/Film ogni anno. Le 15 serie sono tra loro abbastanza diverse, con eccellenze (Dellwo-Sanger a Francoforte, Thiel-Boerne a Munster, Ballauf-Schenk a Colonia e altre), oltre a 3-4 serie (per me) insopportabili.
    Alla regia in genere ci sono registi giovani, ma anche registi famosi (o che lo sono diventati successivamente) come Marghereta von Trotta, Wolfgang Becker (quello di Goodbye Lenin), Wolfgang Petersen, gli attori, in genere molto bravi, sono quasi tutti tedeschi, in alcuni episodi figura anche (per esempio) Christoph Waltz (vincitore dell’Oscar per Bastardi senza Gloria di Tarantino), e tanti altri…
    Se qualcuno è curioso, potrebbe guardare (sempre se non ha problemi con il tedesco) “Weil sie böse sind” di Dellwo, episodio 751, oppure “Wolfsstunde” di Thiel, episodio 710… in genere le annate migliori sono le ultime, rivedendo gli episodi degli anni 70/80 oggi sono abbastanza noiosi, mentre dagli anni 90 e specialmente negli ultimi anni hanno fatto molti capolavori!
    In Italia negli anni 80 una serie era stata tradotta ed importata da Telemontecarlo, quella di maggiore successo (Schimanski), ma onestamente non capisco per quale motivo non vengano importate anche altre serie, l’unica spiegazione è che è una serie divisa su più città, con più interpreti principali, non come Derrick (orrendo) o altre serie tedesche importate da noi… che in genere sono abbastanza stucchevoli. Grazie dell’attenzione
    spartak

    • Wow, grazie davvero della preziosissima segnalazione!
      (peccato non sapere il tedesco, visto che Wolfsstunde e Weil sie böse sind si trovano interi su youtube… ma sottotitoli niente, sob)

  22. le tue giornate durano 60 ore, vero?

  23. Aggiungo nel mio piccolo The unnatural History, per Cartoon Network, storia + mistero per bimbi americani che avrebbe potuto essere interpretata dai Jonas Brothers o da Scooby doo.

    Mi presento. Salve, sono un amante dei procedurali. Ci nascondiamo perché braccati dai fan di Lost che non ci perdonano di avere mollato la serie all’inizio della seconda stagione. Quelli di Heroes sono più carini, ci salutano anche se abbiamo visto solo 4 puntate.

    I procedurali nuovi quest’anno sono quasi tutti deludenti. Un compromesso tra grigi sostenitori dei drammi processuali e amanti di altri generi, può essere The defenders, con Jim Belushi e Jerry Ultraman O’Connel che fanno gli avvocati cazzoni a Las Vegas (località mai usata per serie tv…) con un tasso di credibilità che è più credibile William Shatner in Boston legal, ma questo è il bello. O’Connel che sfoggia sempre un fisico da urlo (che mostra fin dall’inizio), era appena uscito da Crossing Jordan dove era un poliziotto serio.
    Sherclock 2.0 è effettivamente ben scritto, ben girato e bene interpretato. E ora, dopo che Sherlock ha messo bene in chiaro le cose con Watson: “non sei il mio tipo”, puà partire una amicizia duratura.
    Frattanto pezzi si ER si ricollocano e ne siamo felici. La dottorezza zoppa e lesbica è a capo dei “cosi dall’altro mondo” di The Event, mentre Abby, ex infermiera poi medico insicuro e problematico, è l’avvocato cazzuto di The Whole Truth, tra i procedurali migliori visti a inizio stagione (per il resto consiglio di recuperare Lie to me).
    Nessuna traccia di Anthony Ciccio Edwards, sparito dalla tv dal 2002. Pare vero che, anche in tv, gli uomini muoiano prima delle donne.

  24. mi studiero’ questo post come si deve prossimamente… un paio di cose volevo provarle, ma con America e dintorni son sempre restia… (i telefilm che non mi faccio mancare vengono praticamente quasi tutti dal Giappone XD)
    Rubicon mi incuriosisce…

  25. chiamarla serie tv è una parola un po’ grossa, ma dopo aver visto le prime 7 di Louie posso confermare che fa rotolare a terra dalle risate, grazie della segnalazione

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