City of life and death (Nanjing! Nanjing!)
di Chuan Lu, 2009
Nel dicembre del 1937, durante la seconda guerra sino-giapponese, l’esercito giapponese conquista la capitale della Repubblica Cinese. Durante le settimane successive, conosciute come “il massacro di Nanchino”, decine di migliaia di donne verranno stuprate e centinaia di migliaia di civili verranno uccisi; altre decine di migliaia troveranno invece rifugio all’interno di una temporanea “zona di sicurezza” istituita dall’uomo d’affari nazista John Rabe.
Questo breve e drammatico periodo, poco presente sui nostri libri di storia occidentali così come l’intero conflitto, viene narrato da Chuan Lu attraverso i punti di vista di alcuni personaggi, in particolare due assistenti di Rabe e, soprattutto, un soldato giapponese: il sergente Kadokawa. La scelta di guardare agli orrori perpetrati dell’esercito nipponico a Nanchino attraverso gli occhi di un loro soldato, con il quale il film stabilisce un rapporto di simpatia (chiedendo altrettanto al pubblico) ha causato qualche guaio al regista, ma è uno dei punti di forza del film: pur all’interno di una prospettiva storica tutto sommato consona al nazionalismo cinese, il film si libera con questo artificio dal manicheismo che avrebbe potuto soffocarlo. Diventando uno dei più strazianti e dolorosi affreschi di morte del cinema recente, uno squarcio violento e sulla Storia e sugli orrori della guerra che funziona sia come ricostruzione dell’evento (con alcune scene di massa che fanno venire i brividi solo a ripensarci) che come racconto del percorso di sopravvivenza, eroismo, lutto, dei suoi personaggi. Con uno sguardo sull’abisso totale dell’uomo che è insieme compassionevole e spietato, sconvolto e disilluso, ma in definitiva profondamente umano. Non era facile.
E poi, City of Life and Death è anche un film visivamente eccezionale, fotografato in un abbagliante bianco e nero e diretto con il necessario ma naturale sforzo di non sbilanciarsi in vantaggio del mero gusto compositivo – tenendosi saldo anzi a un rigore impeccabile e assolutamente maturo. Un grandissimo film.
In UK il film è già disponibile in DVD e in Blu-ray. Un consiglio: guardatelo in Blu-ray.
Approfondimento: scoprire che fine ha fatto John Rabe dopo il ritorno a Berlino.
ciao kekkoz, perdonami il clamoroso ot…ma L’ULTIMO ULTRAS l’hai mai visto per intero??…. o ti sei “limitato” al solo trailer?
io ho appena buttato un’ora e mezzo del mio tempo…
dicci qualcosa!
Davide
Clamorosissimo! No, non l’ho visto.
ti prego guardalo. si trova “da qualche parte” …. penso sia la cosa più brutta che abbia mai visto. sotto ogni punto di vista.
non so se ridere o piangere
Beccato su Radio Città Aperta!
Poi torno qua e approfondisco: quando si dice essere transmediali
Visto all’ultimo Far East Film Festival, mi sono ritrovato letteralmente inchiodato alla poltroncina. Impressionante, sotto tanti punti di vista.
Sì, poi vederlo in sala dev’essere una roba.
Roba grossa, Kekkoz, grossissima.
Mi attira parecchio e non mancherò di consigliarlo…a proposito, non mandarmi a quel paese, ti posso ricordare di mettere i link con l’archivio dei vecchi post divisi per anno e mese…so che te l’ho già chiesto, lo rifaccio…ma sarà l’ultima volta, prometto ;-))
Scusa Sol, sono uno stordito, ora l’archivio è lì nella sidebar
(intanto sto cercando un’opzione meno invasiva)
[edit] ecco, credo che così vada bene
ti ringrazio!! E’ perfetto
Sol
bu questo volevo vederlo al Far East ma quel giorno avevo un mal di testa atroce e ho saltato mezza programmazione… devo procacciarmelo, avevo ragione ad averlo inserito in lista…