Machete
di Robert Rodriguez (e Ethan Maniquis), 2010
“We didn’t cross the border. The border crossed us.”
Non so se sia il primo film tratto da un finto trailer o meno (la storia la sapete tutti, inutile ripeterla) ma Machete era nella testa del regista da molti anni – e si inserisce infatti in modo preciso nel filone tex-mex del suo autore, proseguendo a modo suo la strada della trilogia Mariachi. Dunque: un film di Rodriguez dalla testa ai piedi, dall’incipit “invecchiato” con un occhio a Planet terror fino alle sparatorie che qui strizzano l’occhio più a John Woo che a Sergio Leone. L’importante è stare al gioco, senza malafede: nonostante il successo ottenuto negli anni e il prestigio di dirigere un’opera ambiziosa come Sin City, il regista texano continua a fare film (compresa la sua filmografia “parallela” per ragazzi: è in arrivo Spy Kids 4) con una coerenza assolutamente incrollabile, raccontando il mondo con la stessa irrefrenabile e gioiosa furia di quando girava El Mariachi con quattro lire – non dimentichiamo che questo film è scritto col cugino e montato con la madre.
Con Machete poi, Rodriguez cerca di fare un passo più in là, di parlare dell’America: i suoi sono quasi tutti film di confine, sono indubbiamente film ambientati sul confine, ma questo è il suo primo vero film sul confine. Ne parla senza troppi giri di parole e con le armi che gli appartengono, con le sparatorie e con le mutilazioni, con il fumetto e con le iperboli violente, ma sarebbe ingiusto tacciare Machete di assoluta vacuità. Anche se ciò che conta, alla fine, è lo spettacolo, senza bisogno di prenderlo troppo sul serio. E in Machete, di spettacolo, ce n’è da dar via: il cast è composto in modo schizofenico da insostituibili habitué (Tom Savini, check; Cheech Marin, check), facce note del cinema di genere (un bolsissimo Steven Seagal) e nuovi acquisti tra cui gente meravigliosamente fuori posto come Robert De Niro, Lindsay Lohan, e una Michelle Rodriguez così figa da riuscire a gareggiare con Jessica Alba (magia del cinema), il gusto barocco di Rodriguez nella coreografia delle scene d’azione è intatto, così come le fissazioni cattoliche, gli ammiccamenti citazionisti e lo stile irresistibilmente tamarro della sceneggiatura, ennesima collezione di catch phrase e quote immediatamente cult – una tra tutti “Machete don’t text”, ovviamente, ma anche “I absolve you of all your sins, now get the fuck out” non è affatto male.
Una maledetta fottuta pacchia. Tutto lì. Niente di nuovo. Non vi basta? Statene alla larga.
Non c’è ancora una data d’uscita italiana. Ma uscirà. Credo.
quoto tutto tutto. uno spasso dall’inizio alla fine. e nel suo “gioco” a cui , come dici , bisogna stare, non ha difetti. proprio no.
Posso dire che per me la Rodriguez sta una spanna sopra la Alba? Fichissima oltre ogni dire, certo, ma la Michelle è più tosta e caliente.
Letto, firmato e sottoscritto
http://www.soloparolesparse.com/2010/10/machete/
di film tratti da finti trailer ne ho almeno uno prima di lui: “Cannibal The Musical” di Trey Parker http://www.imdb.com/title/tt0115819/
Vero, hai ragione. Grazie di avermelo ricordato!
di niente, è normale non ricordare vita, morte e miracoli di Trey Parker, a me purtroppo capita.
scusa.. ma l’hai visto al cinema? perchè il dvd non è ancora uscito vero??
devo vederlo al più presto!! è troppo che aspetto! ma l’hai visto all’estero tipo? help me please !
appunto..dove (come?) l’hai visto?
Mah, a me ‘sto cinema caciarone e inverosimile proprio non piace… IMHO non è cinema, ma solo un esercizio di stile vintage.
Sì insomma, ‘na cagata che cadrà presto nel dimenticatoio, al pari di Grindhouse, Planet Terror e simili.
Caciaronate ben fatte ce n’é una sola ed è “Dal tramonto all’Alba”
planet terror E’ grindhouse.
e fidati che visto da solo, come è stato distribuito fuori dagli USA perde tantissimo senso.
Che poi questo culto del riciclo del b movie possa non piacere ci posso stare.
(ok, ma scegliersi un nick una volta per tutte no?)
planet terror nel dimenticatoio la vedo dura.
Appena visto, tamarria talmente densa che si taglia col coltello!
Me lo sono perso quando l’hanno dato a Milano durante la ressegna di Venezia (o almeno così avevo letto)
Dal trailer mi sembra di gran lunga il più interessante film di Rodriguez da El Mariachi. Ok, ammetto che non sono un grande fan del texano
Visto al cinema finalmente!
Non finirò mai di ringraziare Rodriguez per il suo cinema.