A cena con un cretino (Dinner for Schmucks)
di Jay Roach, 2010
Dinner for Schmucks è uno di quei film dove per sopperire alla mancanza di una sceneggiatura o di una regia capace si infilano sullo sfondo duecento personaggi secondari. In fondo, in giro di talenti autentici ce ne sono tanti, e il film ne fa sfoggio: oltre ai protagonisti Paul Rudd e Steve Carell, ci sono l’eccellente Zach Galifianakis, David Waillams di Little Britain, Chris O’Dowd di The IT Crowd, la corrispondent del Daily Show Kristen Schaal, ma non c’è niente da fare, con Jay Roach alla regia la commedia ispirata a un celebre film francese di Veber diventa sciapa, frigida, priva di mordente. A nulla servono le performance del cast, il ribaltamento di normalità e idiozia affoga in un fiume di appiccicosa melassa, la sana cattiveria è sostituita da un caricaturismo pietoso, le potenzialità screwball e cartoonesche vengono svilite dall’assenza di ritmo e di personalità: si salva in corner la bravissima Lucy Punch, forse i titoli di testa con i topini imbalsamati e Fool on the hill – ma potevo vivere tranquillamente senza.
Per la cena vera e propria si deve aspettare, e soprattutto sopportare, moltissimo: e una volta giunti a quel punto si ridacchia quasi per sfinimento, come a dire: ok, io adesso ridacchio, contento?, tu però finisci in fretta che non se ne può più.