Enter the Void, Gaspar Noé 2009

Enter the Void
di Gaspar Noé, 2009

Se c’è una cosa che si deve indiscutibilmente riconoscere a Gaspar Noé, è la sua impressionante coerenza: Enter The Void non è certo un film perfetto, ma è la sua indefessa pervicacia a renderlo così unico. Per esempio, l’ultima ora di film è costruita in modo volutamente massacrante per lo spettatore, con una narrazione che allunga a dismisura i passaggi temporali pur di non perdere di vista la coerenza dello stile narrativo, per poi terminare con alcune scelte visive e narrative che cercano di suscitare una reazione accesa (anche di rigetto o di derisione) dopo che l’attenzione era stata sopita o ipnotizzata dalla ripetitività. Ma nonostante questa sfida diretta ai centri nervosi e alla “pancia” non sia del tutto riuscita, a seconda poi della sensibilità dello spettatore, nel suo insieme il film di Noé è un’opera autenticamente straordinaria. Prima di tutto nel senso che non ha nulla a che fare con l’ordinario: Enter the Void è un’esperienza ben più che inusuale nel panorama cinematografico, un progetto visuale trasversale che prende in possesso dal cinema forme definite della narrazione come il melodramma e influenze dichiarate (in primis, l’ultima parte di 2001 di Kubrick) e decide di raccontarle con una libertà e, ancora, una coerenza progettuale che lascia spesso senza parole. La scelta più evidente è quella di raccontare tutto attraverso una soggettiva – o meglio, tre tipi di soggettiva: una “fisica” (distinta dalla scelta iperrealistica di visualizzare anche i battiti delle palpebre), una “esterna” usata per i flashback (con l’attore ripreso di spalle da vicino, come in un videogame: una scelta che ci permette di uscire dal quadro restituendo l’importanza negata fino ad allora al personaggio) e una – diciamo così – “spirituale” o “onirica”, che poi è quella attraverso cui vediamo gran parte del film, con una predominanza di plongée e grandangoli, in volo su una Tokyo reale e immaginaria insieme. L’impianto tematico del regista francese è spesso ingenuo nei riferimenti alla circolarità della vita e della morte, e si è già accennato a quanto sia estenuante l’ultima ora di film, che risente troppo della violenta caparbietà di Noé, ma tutto ciò che viene prima è davvero uno dei film più frastornanti ed eccitanti degli ultimi tempi: le immagini frattali ispirate all’assunzione di allucinogeni si alternano a un melò intenso e straziante costruito con un uso sapiente e coraggioso dei flashback (che sono in assoluto la cosa migliore del film e uno dei momenti più alti del cinema europeo dello scorso anno), la fotografia di Benoît Debie e il contributo artistico di Marc Caro hanno un vero incontro di destini con la città di Tokyo, la direzione degli attori sfugge alle dinamiche usuali (e che trova pane per i suoi denti nello sconsiderato esibizionismo di Paz de la Huerta) e la sceneggiatura scopre immediatamente tutte le carte fin dai primi dialoghi così che ci si possa fare un’idea autonoma di ciò che verrà. Che sia il viaggio post-mortem verso la reincarnazione (“They say you fly when you die”) o, come preferisce sostenere Noé stesso se proprio vogliamo dargli retta, il sogno allucinato di un uomo morente per effetto delle sostanze contenute nel suo corpo – in un misto di chimica e di spiritualità dilatato a dismisura in cui si incontrano il mondo dei sogni (e degli incubi) e il viaggio nel tempo, e nel proprio tempo: “DMT only lasts for six minutes but it really seems like eternity. And it’s the same chemical that your brain receives when you die. It’s a little bit like dying would be the ultimate trip”.

I titoli, creati in collaborazione con Thorsten Fleisch, sono un capolavoro a sé stante.

Il film è nel listino BIM ma non ha ancora una data d’uscita.

Per una volta vale davvero la pena di fare i precisini: se non riuscite ad aspettare che arrivi in sala, guardate il film su uno schermo grande, più grande possibile, non guardatelo sul portatile, guardatelo in alta definizione o, se possibile, in Blu-Ray.

21 Thoughts on “Enter the Void, Gaspar Noé 2009

  1. Armando on 19 gennaio 2011 at 18:04 said:

    “inusuale” non rende a pieno l’idea! :)
    Piccolo spazio pubblicità: a brevissimo in uscita i sottotitoli su Italiansubs.

  2. concordo decisamente. in effetti l’ultima ora è quella che ha convinto meno anche me, fosse stata gestita meglio ci troveremmo davanti davvero a un capolavoro. così è abbastanza comunque per essere una delle esperienze cinematografiche più incredibili che si possano vivere

  3. BBIIIIMMM!!! Muoviti!!! Non lo voglio vedere a casa!!!

  4. Finalmente altre persone che apprezzano questo salto nel vuoto! Enter the Void potrà non piacere, ma ha un paio di coglioni grandi quanto una casa. E anche solo questo aspetto dovrebbe renderlo una visione obbligatoria per tutti. Tanto per ricordarsi come si fa ad azzardare.

  5. Sul piano visivo sono d’accordo ci siano trovate parecchio interessanti (sebbene fastidiosissime, la soggettiva in terza persona o il protagonista che si piazza davanti allo specchio in modo che non si veda la mdp riflessa, nel 2011 è roba che mi fa un po’ ridere) ma per quel che mi riguarda vengono diluite in un tripudio di autoindulgenza pura. Senza contare la mancanza di una storia (che ci potrebbe anche stare) o le giustificazioni pseudo mistiche con il Libro dei morti buttato a caso nella conversazione per dare un minimo di senso a quel che succede al protagonista. Boh, l’ho trovato come il grido di un regista che si sbraccia e saltella per attirare l’attenzione in ogni modo e per tutti i motivi sbagliati. Un salto nel vuoto in tutti i sensi.

    PS: I titoli di testa sì, sono un capolavoro grafico.

  6. Grigorij on 20 gennaio 2011 at 11:47 said:

    Pare che la BIM lo faccia uscire direttamente in dvd, sennò in sala dicevano che era rischio di possibili tagli, sic.
    Gran film, cmq, le imperfezioni lo fanno ancorpiù benvolere, dal mio punto di vista.

  7. Peccato non poterlo vedere al cinema.
    Bella recensione!

  8. ce l’ho nel mirino :-D

  9. grazie per la segnalazione kekkoz !
    ..questo me lo son perso ..e dopo aver letto ciò che hai scritto, credo proprio che sarà una della mie prossime visioni !
    grande.

  10. tuttle on 24 gennaio 2011 at 22:42 said:

    il film lo vedrò volentieri visto che ne sto sentendo
    parlare da un bel po’. che sia nel listino BIM mi fa piacere fino a
    un certo punto, visto che nel loro listino c’è da un “po’ di tempo”
    anche Synecdoche New York e non si sono ancora decisi a farlo
    uscire nemmeno in dvd. io ho “trovato” il bluray

  11. Pingback: DOMENICA 6 FEBBRAIO « Cineclub Domenica Uncut

  12. TechStepper on 13 febbraio 2011 at 13:10 said:

    oscenoorribile,inguardabile,a parte i titoli iniziali che sono fatti veramente benissimo questo film è il più pesante che abbia mai visto,una sofferenza infinita sia il film che la visione,ma posso almeno dire di averlo visto

  13. Robertz Vinx on 23 febbraio 2011 at 01:26 said:

    Non ricevevo una botta nei coglioni così da Bad Boy Bubby.

    Un capolavoro di imperfezione e colpi ben messi.

    Devastante.

  14. Pingback: Premio Salame dai Capelli Verderame 2011 « Pop Topoi

  15. Ditto on 6 agosto 2011 at 14:18 said:

    il primo film che rappresenta in modo quasi realistico le closed-eye-visuals del DMT. Segno tangibile della rinascita sotterranea di una nuova estetica psichedelica.

  16. danowski on 18 settembre 2011 at 09:32 said:

    come direbbe fantozzi “questo film è una cac… pazzesca”

  17. Fate partire il film, e laciatevi trascinare, non ve ne pentirete

  18. Paolo on 23 novembre 2011 at 16:37 said:

    il film è praticamente un trip, ma per chi studia cinema come me Gaspar Noè è un maestro. Piani sequenza e soggettiva costante, a parte David Lynch non ci sono altri registi così coraggiosi. Comunque ragazzi non so se avete saputo che il film sarà al cinema da Dicembre, ma la notizia davvero figa è che sarà distribuito in versione integrale e in lingua originale in video on demand su un nuovo portale http://www.ownair.it, mentre al cinema sarà in versione ridotta e in italiano,

  19. Peppybabe on 24 novembre 2011 at 17:15 said:

    Io studio cinema ed è sempre entusiasmante seguire i folli esperiementi di Gaspar Noè! Dopo Irreversible non voglio assolutamente perdermi Enter the Void! Inoltre, pare che il 9 dicembre sarà lanciato anche in video on demand su questo sito http://www.ownair.it dove sarà scaricabile in lingua originale!

  20. Pingback: Cinema: Gaspar Noé | Il Calamaio Fuori Corso

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