Rare Exports: A Christmas Tale
di Jalmari Helander, 2010
Quando cominciai a sentir parlare di Rare Exports, diversi mesi fa, rimasi subito colpito dalla premessa: un horror finlandese il cui “cattivo” è Babbo Natale? Non c’è bisogno di dire altro. In realtà la premessa era volutamente sbagliata, e non solo per celare la svolta narrativa che caratterizza l’ultima parte del film, quando si scopre la verità sul misterioso vecchio ignudo che si vede anche nei trailer: il film ha infatti tutt’altra indole, non si tratta di un horror vero e proprio ma di un fantasy molto inventivo e divertentissimo, che richiama negli intenti e nei toni più il favoloso cinema per ragazzi americano degli anni ’80 che il cinema dell’orrore di oggi, con un epos fanciullesco di rivincita dell’immaginazione sul gretto mondo degli adulti che appartiene più ai territori malinconici di Joe Dante e dei Goonies che non a quelli dello splatter più consapevole e prevedibile. Niente da prendere particolarmente sul serio, in ogni caso: Helander, che ha tratto il film da un paio di (suoi stessi) cortometraggi circolati sul web qualche anno fa, mette ben in chiaro anche tramite la beffa finale che si tratta di un divertissement – ma è uno di quelli su cui mettiamo volentieri la firma.
Concordo, è decisamente carino. Peccato per l’antipatico
bambino grassoccio, ma si sopravvive.
…si trova da qualche parte?