Il Cigno Nero (Black Swan)
di Darren Aronofsky, 2010
Sembra che uno degli argomenti più dibattuti a proposito del nuovo, e davvero stupendo, film di Darren Aronofsky sia la sua relazione con le opere della sua filmografia, in particolare l’ultimo The Wrestler. Messa da parte l’ammissione del regista di una parentela superficiale tra i due titoli (per il loro trattare di due forme non così dissimili di “performance art”) e il suo modo mobilissimo e ormai inconfondibile di stare addosso ai personaggi riempiendo tutto lo schermo con i loro corpi (e con le loro cicatrici), l’impressione è che in Black Swan resti soprattutto l’ossessione per l’ossessione stessa, la ricerca sfibrante di una verità nascosta dietro la nuca di un protagonista, l’illusione vana di andare a scovarla – ma a differenza del precedente, questo è un film che non gioca soltanto con la “materia pesante” ma riporta la sua riflessione su un piano diverso, confondendo le carte in modo squilibrato ed efferato, sfruttando e buttando addosso ai nervi e al cuore dello spettatore l’incredibile colonna sonora (che alterna la “rilettura” di Tchaikovsky ai Chemical Brothers), e giocando dall’inizio alla fine al gatto e al topo con lo spettatore – proprio come con Nina. Quest’ultima, interpretata da Natalie Portman, mai così bella, fragile, forte e formidabile, si mangia tutto il film e noi con lei, in adorazione: alle colleghe quest’anno non resta che tacere, stare sedute e applaudire. Poi per alcuni Black Swan va letto come un’eccellente variazione autoriale su profondi temi psicanalitici e psichiatrici, per altri è soltanto un horror eccezionale ambientato in una New York cupa e spettrale che non si vedeva da anni: comunque la si veda, con il suo film Aronofsky si è fatto perdonare molte colpe e, ora possiamo dirlo senza paura che si trattasse di un’eccezione, il suo è davvero uno degli sguardi più lucidi e chirurghici sulla psiche umana che il cinema americano possa offrire – ed è anche un regista horror con i controcazzi.
Nelle sale dal 18 febbraio 2011
Un consiglio: la prima volta, andate a vederlo in sala.
Chiudo la tripletta, ho visto questo anche io, ormai da un mesetto.
Io sono propenso a vedere un dittico tra i due film. Ho letto in giro una definizione per me molto bella e calzante dei due film, che diceva sostanzialamente che:
In The Wrestler vediamo poesia e passione in uno sport che sembra essere di mera violenza; in Black Swan vediamo violenza e durezza in uno spettacolo generalmente collegato a poesia e passione.
In effetti è molto interessante, scovi chi l’ha scritta?
Dal forum di Badtaste, ecco qua il post preciso: http://www.badtaste.it/forum/index.php/topic,3106.msg589731.html#msg589731
e io che ne ho sentito parlare solo male!
pensa, io ne ho sentito parlare solo bene
Io ho avuto una discussione telematica con il giornalista di una delle riviste di cinema che escono qui da noi che ne parlava con toni da Cassandra, nemmeno fosse la vhs di The Ring. Ovviamente non ha minimamente incrinato le mie aspettative nei confronti del film.
Spero di resistere fino all’ uscita in sala
La diversità/continuità che questo autore sta mostrando lavoro dopo lavoro mi stanno entusiamando non poco.
Per quanto riguarda la sua capacità di generare atmosfere tipiche di certo horror non posso che essere felice e curioso.
Comunque ha stile da vendere!
Confido (probabilmente illudendomi) nella lungimiranza di qualche esercente che porti in sala la versione originale. Speriamo a noialtri milanesi venga in aiuto l’Arcobaleno… Comunque sì, la colonna sonora è incredibile, Clint Mansell con questa e quelle di Moon e The Fountain (che possa o meno piacere il film) ha portato a casa una tripletta devastante.
Aronofsky non è propriamete il mio regista preferito ed il suo approccio mirato alla pancia ma sicuramente non “di pancia” non mi ha mai entusiasmato.
Pure Black Swan patisce per me delle stesse cose che non mi sono piaciute negli altri suoi film ma comunque l’ho trovato un buon prodotto e non solo per la meravigliosamente meravigliosa Natalie Portman, “colei che in leon fece fare a noi tutti pensieri impuri ed illeciti”, ma un po’ per tutto il resto che Kekkoz ha ben descritto.
Insomma, non mi spertico come Kekkoz ma gli do un voto nettamente superiore al *1/2 dell’ultimo Mereghetti.
Aspetto questo film dall’estate scorsa. Nonostante fosse disponibile da tempo, ho sempre atteso di vederlo in sala, e manca poco. Vorrei portarci pure la mia ragazza, ma ho un unico timore. Certe scene, a che categoria appartengono?
truculento truculento
truculento sopportabile
truculento lineare/neutro
truculento d’accatto
truculento base
Non vorrei mi arrivasse una borsetta in testa, un conato di vomito che mantiene quello che promette, un silenzio ostile per giorni duraturo, un “ma cosa mi hai portato a vedere”, un “ahhhhhhhhhh”….
Vi prego, aiutatemi a salvare il mio rapporto, datemi qualche inidicazione e ve ne sarò grato per almeno una decina di minuti…insomma, ce la posso portare????
Sol
vai tranquillo, io sono un pippone e non mi sono smosso.
più che un unghia rotta non si vede
Dipende dalla tua ragazza, si turba facilmente?
Perché in realtà l’inquietudine nasce dalla costruzione della di Aronofsky. Per me non sono cose fastidiose a vedersi, almeno per me, ma è altrettanto certo che certe scene sono disturbanti, tuttalpiù che non te le aspetteresti mai in un film sul balletto.
Comunque Kekkoz, visto che ci stai dando giù pensante con gli Oscar, vai di Coen (davvero un bel film) e The fighter, meritevole anche lui con una, sai che novità, splendida Amy Adams.
A volte si turba di più, altre di meno. Ti faccio un paio di esempi: ho dovuto interrompere sia (premetto che li avevo già visti) Old boy che Cargo 200….non so, quasi quasi la porto e in caso mi premuro con un’impermeabile. Tu sei il Michele che dico io?
Non ho visto Cargo 200, ma Oldboy è mooolto più pesante di questo. Non è certo quel tipo di truculento lì.
Comunque non credo di essere quel Michele lì, perché il tuo nome mi è nuovo, non ho mai frequentato blog o forum con utenti che si chiamano come te.
Michele, mi manca solo il film dei Coen, aspetto ansiosamente l’anteprima.
Invece di The Fighter scriverò nei prossimi giorni, comunque mi è piaciuto.
the fighter piaciuto?!?
nooooo
daaaaaiii
quella maniera invadente e morbosa di stare addosso ai personaggi trascende dalle sole immagini e raggiunge vette di intimita’ (e voyeurismo) grazie soprattutto al sonoro
A distanza di tante settimane ho ancora chiaro nelle orecchie il rumore doloroso delle giunture delle ballerine che scrocchiano sotto il peso degli allenamenti e quello inquietante delle forbici usate dalla madre
Fra l’altro questo tipo di uso del sonoro e’ proprio tipico del film horror come dici giustamente tu
Tolto che ho un hype enorme per questo film, guardano i trailer vari certe scene sembrano richiamare un po’ Perfect Blue di Kon, è solo un impressione?
Pure io avevo sentito dire che Black Swan richiamava (un po’ troppo?) il thriller d’animazione di Satoshi Kon… sarà vero? Comunque non vedo l’ora di vederlo! In sala.
buongiorno… è la prima volta che scrivo ma leggo il post da sempre perchè di solito condivido i commenti e le recensioni di kekkoz ma riguardo a black swan dissento e mi introduco rispondendo ai post di orpheus e curiositizen perchè anche a me il film ha ricordato in maniera impressionante perfect blue solo che quest’ultimo è… dieci spanne più interessante! E (non picchiatemi!) anche dal punto di vista recitativo (considerando che natalie portman non è un disegnata!). Devo dire che neanche the wrestler mi aveva entusiasmato…pardon…
A me è piaciuto molto. La Portman, che di solito trovo un pò cagna, mi ha convinto nella interpretazione della ballerina frigida e complessata (molto psicoanalitico lo sviluppo del personaggio) ed ho apprezzato tutti gli sforzi per farla ballare senza farla realmente ballare, artificiosamente ma con sapienza. Detto questo, il film è un monumento al Polanski di Compulsion e dell’Inquilino Del Terzo Piano, tanto sono sicuro vi attinga. Un monumento bello e meritato da entrambi.
E’ un film bellissimo. Non ci sono altre parole per descriverlo secondo me. La ricerca della doppia perfezione porta Aronofsky ad un’opera di grandissimo rilievo. Controllo e innocenza fuse con Alienazione e sessualità danno vita a qualcosa di unico, irripetibile. Perfetto appunto.
Ciao
Visto due giorni fa.
Non aggiungo altro a quanto e’ stato detto, solo una mia considerazione sul modo in cui e’ stato concepito il film. Guardandolo, non ho potuto fare a meno di pensare che Aronofsky deve un tributo enorme (a mio avviso) a Cronenberg. Alcune scelte (lei allo specchio, il sangue sul dito, la pelle,…) sono Cronenberghiane, e’ la sua scuola di mostrare le mutazione, i doppi, gli abissi in cui precipitano i personaggi a confronto con loro stessi. Mi azzardo a dire che senza Cronenberg, parte dell’immaginario de Il Cigno Nero non sarebbe stato possibile.
Per il resto: e’ bellissimo e va visto al cinema. Punto.
Sarà che condivido con Aronofsky l’ossessione per l’ossessione ma a me è sempre piaciuto come regista (meno con The Wrestler, probabilmente solo per la cornice di fondo del Wrestling). The Fountain non lo ricordo, o meglio, ricordo che mi aveva spiazzato. Dovrei riguardarlo per dare un giudizio. Il Cigno Nero condivide con The Wrestler e Requiem for a Dream quell’autodistruzione/corruzione che dà un tono alla storia decisamente elevato, quasi a far diventare un documentario una sorta di fiaba, concorrendo in questo, forse, di più di una metamorfosi.
prima di tutto sposto questa pellicola nella sezione Grandi Film del mio forum:se lo merita sicuramente.Ieri sono riuscito a visionare questo film e devo dire che mi è piaciuto molto:è molto intrigante sotto l’aspetto visivo ed anche se il genere di cui fa parte(thriller) viene solo sfiorato,la suspense è molto alta per tutto il film,tanto da tenermi incollato letteralmente alla poltrona.Brava la Portman,giustamente premiata con l’Oscar,ma superlativo Vincent Cassell.Con questo film Darren Aronofsky sicuramente si colloca tra i migliori registi dell’ultimo decennio.
Da antifan di Aronofsky, mi son decisa a guardare questo film solo di recente… o meglio, mi hanno imposto quasi tutta la prima ora, poi a distanza di giorni ho deciso di andare fino in fondo da sola. Meglio di Requiem for a dream e’ andata, almeno questo non mi ha fatto venire voglia di picchiarlo a sangue, ma… non riesce a colpirmi come potrebbe, e’ il genere di film che la gente attorno a me s’aspetta io voglia vedere e amare visto che avrei una laurea in psicologia ma il tipo d’atmosfera morbosa che crea ogni volta mi repelle e non mi fa vivere decentemente quel che gira…
grande la Portman ma io l’amo e me l’aspettavo…