Vallanzasca – Gli angeli del male, Michele Placido 2010

Vallanzasca – Gli angeli del male
di Michele Placido, 2010

Se avessi visto tutti i film di Michele Placido, e son lungi dall’averlo fatto, mi spingerei a dire che Vallanzasca è il suo film più bello: anche soltanto perché porta a compimento un procedimento produttivo già presente in film com Romanzo Criminale e Il Grande Sogno: in due parole, nel nostro paese è difficile, quasi impossibile fare della fiction basata su fatti reali o storici, a causa della tendenza spiccata dei media di politicizzare e polarizzare tutto, cinema incluso, procedimento che causa una sorta di autocensura inconscia delle istanze creative che non fa certo bene al cinema. Placido, si sa, con i media non ha mai avuto un buon rapporto: e se si può discutere sul suo “carattere”, sia come uomo che soprattutto come regista, è indubbio che la sua sfrontatezza abbia giovato al suo cinema. Ed ecco che Vallanzasca è la rappresentazione ideale e definitiva del suo gioioso e spudorato disinteresse in tal senso: si può parlare eccome del fascino del male, senza sentirsi in colpa, né tantomeno senza avere paura di fare l’apologia del male. A Placido interessa lo charme del bandito in sé più che le distinzioni metaforiche, il corpo e la voce di Vallanzasca più che l’inserimento all’interno della Storia di un Paese: il suo film è semplicemente un ottimo gangster movie, poderoso e a tratti sorprendente, che se da una parte abbassa appunto in modo sano e doveroso le ambizioni autoriali, dall’altra si allontana dalla televisione avvicinandosi sempre di più alla storia gloriosa (e ormai ultra-celebrata) del cinema di genere italiano. Il segreto di Vallanzasca, che lo rende persino più riuscito di Romanzo Criminale, è l’eliminazione dell’anello debole, ovvero la lotta tra il bene e il male, impersonata in quel film da Stefano Accorsi: non ci sono poliziotti in Vallanzasca, non ci sono “buoni” tradizionali, ci sono solo banditi, Vallanzasca è semmai un film sulla lotta tra il male e se stesso. Tratto distintivo dell’operazione, e suo punto di forza, è la direzione degli attori, sopra le righe, teatrale, quasi caricaturale, con un Kim Rossi Stuart spettacolare e affascinante, bellissimo e “sporco”, che mette in ombra Filippo Timi e spesso anche Placido stesso; un ruolo deliberatamente spinto all’eccesso nei movimenti del corpo, nei toni della voce, nell’accento milanese, l’ennesima conferma del talento versatile dell’attore romano.

6 Thoughts on “Vallanzasca – Gli angeli del male, Michele Placido 2010

  1. In parte sono d’accordo con te. Sicuramente (per quelli che ho visto io) è il miglior film di Placido. Ma fare meglio di Romanzo Criminale era facile, visto che secondo me è un film ampiamente mediocre.

    Vallanzasca è un buon film, in questo triste panorama attuale, ma ha dei difetti palesi che lo lasciano al palo e lo fanno finire in fretta nel dimenticatoio.
    In primis proprio la direzione degli attori. In scena c’è solo Kim Rossi, un grandissimo, ma per quanto sia bravo non basta. Tutti gli altri sono macchiette e anche Filippo Timi è completamente fuori parte e sempre sopra le righe. Peccato perchè un film che ha un attore decisamente in forma, una buona storia e qualche scena veramente azzeccata poteva aspirare a molto di più.

  2. Michele on 1 marzo 2011 at 22:54 said:

    Ma solo a me il fintissimo milanese di Rossi Stuart ha dato sui nervi?

    Comunque, buon film, secondo me lo mitizza un pochino troppo per i miei gusti, ma ad avercene di roba così sempre da noi.

    Alzi la mano chi si è emozionato a vedere il tenero Gigione (http://www.youtube.com/watch?v=KmHzczxEHz8&feature=fvsr) a fare l’autista minaccioso.

  3. giulia on 2 marzo 2011 at 20:42 said:

    mmm in romanzo ciminale sbaglio o non c’erano buoni?…comunque mi hai incuriosito…alla fine lo vedrò

  4. lillo on 2 marzo 2011 at 21:05 said:

    non commento da un pò, ma il post è troppo ghiotto per non buttarmici a pesce…
    a-priori della visione, ma alla luce del tuo post, giuro che questo film non lo vedrò mai nemmeno sotto tortura per alcuni di motivi che ti elenco:

    “vallanzasca in quanto personaggio inutile” se non mito attuale dei nostri miseri 68ini nati negli anni 80 che hanno giocato col game boy, che andando al cinema si sentono un pò anche loro della “magliana” o simili

    vallanzasca è fatto perchè placido ha avuto un successo enorme nel cinema mainstream con riflessi autoriali (infatti c’è kim…), quindi romanzo criminale 2 non mi interessa

    ma soprattutto non lo vedrò mai perchè tu, e dico a te, hai parlato bene di un film del genere.

    spero di suscitare un pò di sano casino.

  5. Io in risposta a queste polemiche, già sentite per altro, faccio notare che gli americani queste operazioni alla Vallanzasca le fanno continuamente da circa 80 anni. Cioè mitizzare criminali o personaggi discutibili.

    Eppure tutte le volte siamo li a sbavare davanti il dillinger di turno.

  6. lillo on 2 marzo 2011 at 22:34 said:

    per watanabe:

    nessuna vera polemica, il mio commento infatti (non è altro che un gancio all’autore del post che farebbe bene a cancellare quello che ho scritto…) aveva solo l’intento di animare la discussione su un film di cui veramente non sono così convinto proprio per il tema, che spesso è usato più per vendere. naturalmente de gustibus, ma continuo, almeno in italia a ritenerle operazioni commerciali (il divo di sorrentino a parte…).

    per finire, ti assicuro che in tempi non sospetti, sparai a zero su nemico pubblico proprio perchè non mi piacque per nulla… il film per mio modesto parere è brutto, il digitale nn c’azzeccava nulla e deep era un guascone ma svogliato (e poi il male nn si deve redimere, hannibal docet!).

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

You can add images to your comment by clicking here.

Post Navigation