Rubber, Quentin Dupieux 2010

Rubber
di Quentin Dupieux, 2010

Un film su un copertone assassino dai poteri telecinetici che prende vita nel deserto australiano mentre un gruppo di “spettatori” assiste munito di binocoli alla carneficina sembra essere un soggetto difficile da prendere totalmente sul serio. Ma Dupieux ha le idee piuttosto chiare, e lo mostra fin dalle prime battute, aprendo il film con un perentorio scavalcamento della quarta parete: questo film, dice il personaggio, è un omaggio al nonsense, all’elemento insondabile che è presente anche in piccola parte in qualunque opera cinematografica. Ma quel buco nero che fa da collante tra la ragione e la passione qui divora completamente il film espandendosi fino a diventare una riflessione sul cinema spudoratamente teorica (il film smette di esistere in assenza di spettatori) ma insieme divertita e liberatoria, violenta e raffinata al tempo stesso. Uno scherzo surrealista buttato sullo stomaco che potrebbe sembrare una mera parodia del b-movie se non ne abbracciasse effettivamente il metodo visivo e narrativo, trasformandosi invece in un thriller sopraffino e ridotto all’osso, anche se effettivamente tirato per le lunghe, che se da un lato rappresenta l’autentico grado zero dell’intervento del mistero e dell’oscuro nel tessuto della realtà quotidiana (sulla falsariga, che so, di David Lynch o di Stephen King, anche se è impossibile non pensare immediatamente al Duel di Spielberg) dall’altro osserva il suo stesso intervento sulla materia cinematografica con un piglio scherzoso e sarcastico da teatro dell’assurdo: l’unione di queste pulsioni razionali e irrazionali è l’anima di questo piccolo, sinceramente bizzarro ma divertentissimo film, difficile da amare ma assolutamente da non perdere.

Il film non ha una data d’uscita italiana. Nel frattempo è già disponibile in DVD e Blu-Ray l’edizione francese. Il prossimo 11 aprile uscirà anche l’edizione inglese in dvd e Blu-Ray.

3 Thoughts on “Rubber, Quentin Dupieux 2010

  1. Alla faccia di chi dice che la ruota è stata la più grande invenzione di sempre.

  2. Lollo on 24 marzo 2011 at 17:44 said:

    Uhmm… me pare ‘na strunzata… però (min 1.02) Roxane Mesquida, bel bocconcino!

  3. Ma dove li peschi codesti titoli!? :)

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