Amici, amanti e… (No strings attached)
di Ivan Reitman, 2011
La premessa essenziale è che Natalie Portman è in grado di farci digerire qualunque cosa. Sembra una sciocchezza dovuta all’affetto nei confronti dell’attrice o all’avvenenza impressionante della stessa, ma in realtà la Portman è proprio brava: è capace di infondere in un personaggio banale e superficiale come quello della dottoressa anaffettiva quel briciolo di anima in grado di renderla credibile e umana. E non è una cosa da poco. Perché la stessa Portman si sia impegnata personalmente nella produzione del film è invece un mistero: No Strings Attached è una commedia bruttarella ed estenuante che sembra dapprima proporre un ribaltamento dei cliché di genere per poi mettere in campo la risoluzione più risaputa e conservatrice. Un meccanismo scaltro che ha fatto la fortuna di commedie ben più riuscite, ma con l’aiuto di registi più capaci – perché Reitman avrà pure fatto Ghostbusters e Dave, ma sono parecchi anni che non tira fuori un film decente e, ricordiamolo, la sua ultima fatica era stata La mia super ex-ragazza. Grosso errore di valutazione, ancora una volta, su Ashton Kutcher, protagonista assoluto quasi sempre in scena nonostante sia quasi del tutto privo di talento, se siamo ancora in un mondo in cui possiamo discernere il talento dal fatto che uno è molto alto. Secondo errore di valutazione, quello sul cast di non protagonisti – mentre la commedia americana ha insegnato spesso nell’ultimo decennio a fare tesoro dei volti secondari, qui sono meno che sottoutilizzati: meno minuti (ce n’erano in abbondanza) dedicati alla noiosa storia d’amore tra i due ricchi e viziati protagonisti e alle loro fisime borghesi e più Greta Gerwig e Ludacris avrebbero giovato assai alla sopportabilità del film.
Sul titolo italiano del film non ho più parole.
che film di merda, madonna. ero andata al cinema la prima volta ma mi hanno poi trascinato (inizialmente) a malincuore a “nessuno mi può giudicare” che si è rivelata invece una gran bella commedia per essere italiana, quindi non contenta trascino io gli altri a vederlo e mi becco sta batosta. mai annoiata tanto al cinema, roba che dopo i primi 15 minuti già provavo del fastidio fisico. non ingrana, è statico, banalissimo.
natalie portman ha fatto due film nello stesso periodo in completa antitesi tra di loro, premio versatilità dell’anno.
incredibilmente alto, in effetti