Drive Angry
di Patrick Lussier, 2011
“Why don’t you fuck naked?”
“I never disrobe before a gunfight”.
Tra le conseguenze della recente diffusione del 3D c’è la nascita di opere che sembrano perdere ogni senso se private della tecnologia stessa. Fa parte del gioco: se il 3D significa per molti spettatori disincantati il ritorno all’esperienza fisica della sala, è quasi naturale che la tecnologia porti a sviluppare anche un cinema che si avvolge intorno a essa e non solo viceversa. Il succo della questione è: quando l’oggetto di turno viene lanciato verso lo spettatore e questi non si scansa più, cosa resta di quell’idea di cinema? Interessante allora vedere a due dimensioni, pur se in alta definizione, un film come Drive Angry: cosa rimane attaccato allo scheletro spolpato dagli effettacci da luna park? Francamente poco: anche perché il film di Lussier è davvero una stupidaggine scritta (da Lussier insieme a Todd Farmer, che recita nel ruolo inglorioso del fidanzato manesco) sul retro del biglietto da visita di una pessima birreria di provincia, ma non del tutto sciocco nel puntare tutto su un Nicolas Cage divenuto la caricatura di se stesso; un film che tra l’altro si sposta quasi subito nei territori della parodia e del cartoon – la consistenza dei due personaggi maschili viene dritta dai Looney Tunes - e ci rimane fino alla fine. Insomma, Drive Angry non si prende mai sul serio, nemmeno per un momento, è sempre alla ricerca del rilancio esagerato e alla fine la strategia si rivela vincente: impossibile annoiarsi, se si accetta questa premessa. In ogni caso, l’elemento migliore è la bellissima Amber Heard, e la sua Piper, cameriera spavalda e parolacciara, è davvero memorabile: il resto del film è una baraccata fracassona e naif, senza un’idea originale o un effetto che non sembri vecchio di quindici anni, anche se, ammettiamolo, onesta e abbastanza spassosa.
Penso che il momento piu’ alto sia la sparatoria nella camera d’albergo, con la biondona che urla “fuck yeah!” mentre lui abbatte cattivoni. In generale e’ uno scimmiottare il cinema Rodrigueziano affannandosi a rallentare le pallottole e uccidere cattivi con soluzioni poco originali. Si passano due orette di divertimento frustrato, aspettando che migliori ma peggiora. Si puo’ guardare, ma poi subito una pulizia dell’immaginario con un Dardenne.
Orribile visu. Incrocio malnato tra Van Helsing, Jonah Hex, Cuore Selvaggio e Grindhouse. La sparatoria trombante è una roba esilarantuccia, sì, ma con la faccia occhialuta di Cage è come assistere ad una lavatrice che fa lap dance. Nammmerda; va detto Amber Head non mi si schioda ancora dalle zone basali del cervello.