Crazy, Stupid, Love.
di Glenn Ficarra e John Requa, 2011
Dopo l’improvvisa richiesta di divorzio, Cal (Steve Carell) comincia a sbevazzare in un bar alla moda, dove viene avvicinato da Jacob, fascinoso womanizer (Ryan Gosling, niente meno) che gli promette di forgiarlo a sua immagine. Nel frattempo, il figlio Robbie è innamorato della babysitter; che però a sua volta è innamorata di Cal. Eccetera. Le cose prendono una piega imprevista dopo l’incontro tra Jacob e Hannah, un delizioso avvocato con la faccia di Emma Stone.
Crazy Stupid Love è un caso più unico che raro: una commedia romantica corale (o quasi) sulle relazioni sentimentali e sull’amore che non risulta sciapa, meccanica o stucchevole. Ficarra e Requa sono riusciti in questo intento, in realtà, tramite un doppio inganno: i due registi, che con I Love You Phillip Morris avevano già dimostrato di sapersi districare tra gli ingranaggi della commedia inserendovi piccole scariche elettriche ed esplosive, fanno ancora una volta il giro intorno ai cliché, ma anche alla loro stessa political incorrectness, per arrivare a una soluzione dell’intreccio che riesce a chiudere in modo impeccabile tutte le parentesi senza rinunciare all’umanità e al cuore dei suoi personaggi. Diventando di fatto una tenera e divertente commedia romantica, e basta: non so se il cinema americano ne abbia bisogno, noi sì.
E i meriti sono divisi equamente tra la sceneggiatura di Dan Fogelman (che viene dalla Disney: ha scritto Cars e Rapunzel), i registi che hanno il coraggio di prendersi tutto il tempo disponibile (il film dura due ore secche, andando spesso ben al di là dello “stretto necessario”), e infine gli attori, ovviamente fondamentali per la riuscita del film, ma qui in particolare stato di grazia. E se Julianne Moore è Julianne Moore, Analeigh Tipton è una gran bella scoperta ed Emma Stone non è nemmeno più catalogabile come essere umano, il meglio lo danno Carell e Gosling: un’inattesa e incredibile coppia comica.
Il film è uscito nelle sale italiane il 16 settembre. Purtroppo non se n’è accorto nessuno: nelle sole due settimane di programmazione erano tutti a vedere il film dei Puffi.
sarà, ma io invece ho avuto proprio l’impressione opposta.
Premetto che le commedie leggere mi piacciono e anzi l’avevo messo su proprio per vedere qualcosa senza pretese, ma non mi aspettavo che si rivelasse così insulso e banale.
L’unica storyline che sono riuscita a vedere senza sbadigliare è stata quella Stone-Gosling, ma è più per merito degli attori che altro.
Non so dalle altre parti, ma da me hanno passato proprio SOLO i Puffi, questo Crazy Stupid Love (che, peraltro, volevo vedere proprio perché mi sembrava una di quelle rare commedie intelligenti e non stucchevoli) se lo sono allegramente fumato.
Lo recupererò, la tua recensione mi riconvince che ne val la pena!
Manca Picone però…
Ce l’ho lì che aspetta da un po’, di vederlo in sala doppiato non me la sono proprio sentita… ‘Sta stagione ci son troppi fottuti serial da seguire che mi rosicchiano tempo per i film, uffa!
concordo in pieno con la recensione, ho visto il film in lingua originale e mi sono veramente divertito. emma stone è uno spettacolo, proviene sicuramente dal pianeta venere…
Anche dalle mie parti non è pervenuto! E dire che era uno dei film che aspettavo con più impazienza…
…e invece è proprio sciapo e stucchevole! (a eccezione della parte Hitch con Will Smith).
scusami se scrivo qua, ma…. ho perso il pezzo io o non hai ancora visto blue valentine? io ho chiesto a babbo natale se quest’anno mi porta un film con ryan gosling e michelle williams tutte le settimane.
Ho riso, ho pianto, mi sono innamorato un po’ di tutti.
È un film bellissimo, e se non vi è piaciuto è solo perché, inderogabilmente e telegraficamente, non capite un cazzo.
Beh, ha una signora sceneggiatura, questo è certo, e la coppia Rosling-Stone è la cosa piu cinegenica che abbia mai visto.
2 ore se le fa prendere molto volentieri, ridere si ride tanto, forse se gli avvenimenti cambiassero i personaggi sarebbe stato film dell’anno, cosi è solo piacere momentaneo.
Friends with benefit è un filo meglio, secondo me, almeno non ha la pretesa sociologica di trattare l’amore ad ogni età.
(Ma Blood de The Middle East alla fine mi ha fatto esaltare e mi è rimasto solo un bel sorriso finale).