Another Earth
di Mike Cahill, 2011
Dopo aver festeggiato l’ammissione al MIT, la giovane Rhoda, guidando verso casa, sente una notizia alla radio: il puntino blu che è apparso nel cielo quella notte è un vero pianeta, finora rimasto nascosto, e del tutto simile alla Terra. Distratta dal tentativo di scorgerlo dal finestrino, Rhoda si schianta contro una macchina ferma causando la morte di una donna e di un bambino.
La premessa di Another Earth – sarebbe un peccato rivelare molto di più sulla trama, ma anche sulla natura del pianeta gemello (attenti ai trailer spoilerosi) – fa capire piuttosto bene quale sia il meccanismo del film, che affronta la fantascienza da una prospettiva singolare quanto la sua ambientazione nella periferia del Connecticut, distante dalla spettacolarità hollywoodiana (dopotutto il film è costato solo 200 mila dollari), per raccontare una storia di errori, rimpianti e impossibili riscatti, dolorosa e intensa, visivamente originale e quasi impressionista. Per Cahill, e per la bravissima protagonista e co-sceneggiatrice Brit Marling, il genere serve soprattutto allo scopo di rivelare l’intimità dei personaggi, ma questo non impedisce ad Another Earth di essere all’occorrenza anche uno dei film di fantascienza più curiosi, affascinanti e sorprendenti degli ultimi tempi. Come nell’improvviso e beffardo finale: un vero colpo di genio che riesce a trascinare l’inquietante mistero del film, delle sue domande sull’identità e sulle seconde occasioni, ben oltre i titoli di coda.
Presentato all’ultimo Sundance, il film uscirà in dvd negli states alla fine di novembre, e in queste settimane è prevista l’uscita in sala in mezza Europa. In Italia dovrebbe uscire il 18 maggio 2012.