appendice al pube / guida non esaustiva alle nuove serie tv (ottobre/novembre 2011)

Dove eravamo rimasti? Ah, sì. Un mese fa vi ho raccontato i pilot di un po’ di nuove serie tv di settembre. Adesso possiamo terminare l’infornata autunnale con quelle iniziate tra ottobre e l’inizio di novembre – alcune delle quali sono cominciate da settimane, permettendoci di giudicarle non soltanto dall’episodio di apertura.

Homeland (Showtime) è, molto brevemente, la migliore nuova serie della stagione. La protagonista è un’agente della CIA convinta che il Sergente Brody, ritrovato in un buco in Iraq dopo otto anni di prigionia, sia stato convertito e sia diventato un terrorista. Dal canto suo, Brody deve affrontare il ritorno in famiglia: i figli non l’hanno quasi conosciuto, la moglie si stava rifacendo una vita – e con il suo migliore amico. La serie riempie in qualche modo il vuoto lasciato dalla compianta Rubicon, ma riesce a sorpassarla giocando in modo perverso con i punti di vista dei suoi personaggi: dopo 6 episodi non ha conosciuto un momento di stanca, e c’è già una seconda stagione all’orizzonte. Claire Danes è incredibile, il resto del cast non sta certo a guardare. Recuperatela subito.

Per molti è una porcheria inguardabile, per altri è il guilty pleasure della stagione insieme a roba orrida tipo Ringer e Revenge, per me American Horror Story (FX), creata da Ryan Murphy, è semplicemente una serie capace di portare avanti il suo progetto con inflessibile coerenza: quello di un horror citazionista e un tantino squilibrato che non si prende mai del tutto sul serio. Non va tutto per il verso giusto, Dylan McDermott per esempio nun se pò guardà, ma se si mette da parte la puntigliosità è uno spasso irresistibile, che – dopo un pilot davvero un po’ troppo fuori controllo – non fa che migliorare di episodio in episodio. Per dire, la doppietta di Halloween è stata davvero una bomba. E poi c’è Jessica Lange, che è una roba.

Se non ci fosse Laura Dern probabilmente non sarei cascato nella trappola di Enlightened (HBO), in cui interpreta una stronza nevrotica che – Showtime mode on – cerca di rivedere i valori della sua vita dopo un rehab causato da un esaurimento nervoso, anche se di fatto è ancora la stronza nevrotica di prima. Il primo episodio mi aveva conquistato, il secondo non mi ha detto niente di niente: nessun movimento, nessuna crescita. Per il momento quindi la tengo sospesa, ma ho le orecchie drizzate: se diventa una serie clamorosa (il potenziale ce l’ha) fatemelo sapere.

L’altro pezzo grosso per i bambini grandi accanto a Homeland è sicuramente Boss (Starz), il cui protagonista è un immaginario sindaco di Chicago interpretato da Kelsey Grammer (Frasier per intenderci), con cui il canale cerca di farsi perdonare la cancellazione di Party Down. Il pilot, diretto niente meno che da Gus Van Sant, anche produttore della serie, è stato un’autentica rivelazione, senza rivali nella gara per il migliore della stagione. Da qualche parte è stato definito il nuovo The Wire, da altre si condanna la sua tendenza a ficcare scene di sesso con Kathleen Robertson a casaccio giusto per accontentare il pubblico sporcaccione del cavo: personalmente penso che dopo 2/3 episodi sia presto per prendere una posizione certa, ma le potenzialità sono enormi. Attenti però: è una serie che richiede attenzione e pazienza. Non siamo mica nel mondo delle fiabe.

Grimm (NBC) è la prima delle due nuove serie in cui le fiabe esistono davvero, ed è anche la peggiore delle due: una sorta di Supernatural meets Buffy immediatamente fastidiosa, ma è difficile che da me troviate un’analisi più approfondita sul perché faccia così schifo, visto che l’ho abbandonata dopo circa 25 minuti.

La seconda delle due nuove serie in cui le fiabe esistono davvero è Once Upon a Time (ABC), in cui una “bondswoman” scopre di essere la figlia di Biancaneve (!) destinata a salvare i personaggi delle fiabe intrappolati nel tempo in un paesino del Maine. Qui va decisamente meglio che nel cugino della NBC, anche grazie all’originale narrazione parallela tra il mondo fiabesco e quello “reale” – anche se il secondo è nettamente più interessante. Il pilot è stato divertente e cheesy al punto giusto – vi aspettavate qualcosa di diverso, da una trama simile? – mentre con il secondo episodio l’attenzione tende a scemare, nonostante la comparsa di Charlaine “Pam” Harris: ma con qualche aggiustatina potrebbe diventare un bell’appuntamento settimanale svuotacervelli à la True Blood. Tanto gli ascolti sono ottimi, non credo che se ne andrà da nessuna parte prossimamente.

Difficile giudicare una miniserie da un primo episodio (di sette) lungo poco più di 10 minuti, ma una cosa è certa: The Heart, She Holler (Adult Swim) è la serie più volutamente folle e assurda di quest’anno… e di tutti gli anni a venire? Interpretata da tre comici eccezionali come Patton Oswalt, Kristen Schaal e Heather Lawless, la miniserie mescola il bizzarro trattamento di una trama da soap opera sotto acido a una comicità demenziale sgradevole e quasi sperimentale, finendo per assomigliare più a Twin Peaks che a uno sketch show. A suo modo, imperdibile.

Infine, tocca a Hell on Wheels (AMC) chiudere le danze autunnali. Trattandosi di AMC, che ha sfornato alcuni dei più impressionanti successi di critica (Mad Men, Breaking Bad, The Killing) ma anche di pubblico (The Walking Dead) degli ultimi anni, è anche uno dei titoli più attesi della stagione. Variazione sul tema western ambientata alla fine della Guerra Civile Americana, la serie vede come protagonista un ex soldato sudista che cerca vendetta per la morte della moglie. Il cast è ottimo (Colm Meaney! Tom Noonan!), i production values pure, e il pilot ha i suoi bei momenti in cui si innalza dalla media, come il canale ha ormai imparato a fare a occhi chiusi. Non si può dire che sia già irresistibile, ma è un buon inizio. Speriamo continui così. Non è mica scontato.

Infine, un brevissimo previously on sulle serie citate nel post precedente: come si sono comportate dopo il pilota? Hanno tenuto botta o mandato tutto a ramengo? Vanno seguite o abbandonate?

Free Agents, una delle comedy più promettente della stagione, è stata cancellata dopo pochi episodi: pace all’anima sua. Up All Night sta ancora cercando affannosamente una sua identità tra l’anima più demenziale e quella pucci, per il momento invano, ma continiuamo a seguirla per la simpatia del cast. New Girl continua a essere molto divertente, quasi unicamente per merito di Zooey Deschanel, mentre 2 Broke Girls sta crescendo moltissimo grazie all’alchimia tra le due protagoniste Kat Dennings e Beth Behrs: confermo, è la nuova serie più divertente della stagione. A dispetto di un pilot che non mi aveva convinto al 100%, Suburgatory si è invece stabilita come la miglior nuova comedy in assoluto: ci si è già affezionati a Tessa e gli altri dopo un pugno di episodi, e non è poco.

A parte l’inquietante serie inglese The Fades, che è ovviamente finita dopo 6 nerissimi ed esaltanti episodi, visto che sono una persona coerente ho abbandonato quasi tutti i drama citati e promossi nel post precedente: Person of Interest ha perso per strada, scusate, il mio interesse dopo tre episodi: lo conservo per periodi di magra, ma per adesso non muoio dalla voglia di farci una maratona. Stranamente (nonostante ne avessi parlato bene, complici le unanimi recensioni negative) non ho mai superato lo scoglio del pilot di Terra Nova, né chiaramente quelli di A Gifted ManUnforgettable. Tengo da parte Pan Am, già tra i favoriti di molti di voi, per quando mi romperò una gamba.

11 Thoughts on “appendice al pube / guida non esaustiva alle nuove serie tv (ottobre/novembre 2011)

  1. Dell’imminente uscita italiana di Games of Thrones che dici? Piaciuto?

    • @Watanabe: ho sentito per sbaglio il doppiaggio italiano di GoT e sono stato male per venti minuti. tutti quanti con impostazione teatrale e beat tutti sbagliati.

    • Watanabe: non avendo Sky, per me l’uscita italiana è totalmente irrilevante.
      Comunque sì, certo che mi è piaciuto, moltissimo.

  2. Sono d’accordo su tutto, tranne Enlightened. gli ho concesso pilot e secondo episodio poi fuori dalle balle. insopportabile e mi spiace per la Dern.
    Homeland è una delle migliori e il personaggio della Danes è una stracciacazzi coi fiocchi.
    Su American Horror Story continuo ad avere dubbi e sospetti, anche perché Murphy è facile che manda tutto in vacca.
    Boss è splendido, anche se, è vero, Kathleen Robertson rischia di prendersi un raffreddore. ma è un gran bel vedere.
    Pan Am ci ha messo un po’ a carburare ma ormai è già nel mio cuore.

  3. Vero, Tessa, George, Dallas, Dalia e Noah sono gia’ di famiglia.
    Verissimo, Claire Danes e Mandy Patinkin e Damien Lewis e Morena Baccarin ( che NON doveva tagliarsi di nuovo i capelli “a’ la V”) non me li perdo per nessun motivo.

    Quel che proprio non riesco invece a farmi piacere, nemmeno come guilty pleasure, e’ AHS, malgrado Connie Britton, Frances Conroy, Jessica Lange e Alexandra Brekenridge, anche se concordo che il doppio di Halloween con i due “fluffer” e il Dead Breakfast Club non e’ stato niente male.

    Ho guardato il (doppio) pilot di OUAT, ma tra il bimbo e la figlia di Snow non so chi mi ha dato di piu’ il morbillo, quindi passo.
    Grimm non mi fatto ne’ caldo ne’ freddo, quindi boh: diciamo che non ho mai guardato Supernatural perche’ l’ho sempre ritenuto una copia di Buffy, quindi va da se’ che non guardero’ neppure questo.

    The Fades all’inizio non mi convinceva, poi pero’ … oddio, quand’e’ che c’e’ la prossima stagione ???

    A Gifted Man a me continua a piacere, e mi rendo conto che forse sono l’unico, mentre Enlightened proprio nun se po’ guarda’, con tutta la mia stima per Laura Dern.

    Pan Am non e’ certo un capolavoro pero’ obiettivamente lo stanno buttando nel cesso, speriamo si riprenda perche’ le potenzialita’ ci sono …

    Hell On Weels lo devo ancora vedere, Boss invece nn mi piace, ma e’ un problema mio, le serie girate cosi’ non mi attirano.

  4. di 2 broke girls ho letto solo malissimo e ne ho un po’ paura…

    per il resto sono d’accordissimo su praticamente tutto, Homeland (soprattutto dopo la 6a di domenica) sta diventando irrinunciabile.

  5. Lasko on 9 novembre 2011 at 11:58 said:

    Person of Interest negli ultimi episodi ha finalmente ingranato, dopo un inizio deludente… il settimo è “tanta roba”.

  6. MagicRat on 9 novembre 2011 at 17:30 said:

    Non capisco davvero l’accanimento di molti contro 2 broke girls. Che sia un po’ di snobbismo verso l’impostazione da sitcom classica? Fa ridere e le due protagoniste sono perfette, in particolare Kat Dennings. Ad oggi, per dire, è sicuramente di gran lunga superiore a una serie osannata e dal medesimo impianto come The big bang theory.

    Su Person of interest ero anch’io dubbioso. Amo le trame orizzontali per questo genere di serie e gli episodi sembravano un po’ troppo a se stanti. Gli ultimi però confermo che fanno sperare bene per il prosieguo.
    Stesso discorso per Terra Nova. Puoi tranquillamente farti raccontare in 60 secondi quello che è successo nei primi 6 episodi e ripartire dal settimo, in cui la trama principale acquista importanza e finalmente si vede un cazzo di dinosauro. Grosso.

  7. ma i sottotitoli di The Heart, She Holler si trovano da qualche parte?

  8. Io sono una di quelli che non si perde una puntata di Ringer e American Horror Story. In particolare, adoro quest’ultima serie, tanto che la legnaggine di McDermott non la percepisco quasi! E poi nelle citate puntate di Halloween è rispuntato anche Sylar di Lost, quindi tantissima roBBa! XD

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