Warrior
di Gavin O’Connor, 2011
Il colpo da maestro di Warrior è aver messo in parallelo due storie costruite su un uso abile quanto smaccato dei cliché del film sportivo rappresentandone una sorta di elevazione alla seconda: l’audacia dell’operazione si rispecchia nella notevole durata del film (circa 140 minuti) che include di fatto due progetti narrativi distinti – quello dell’eroico ex soldato che si iscrive al torneo per dare i soldi alla vedova dell’amico e commilitone, e quello del professore che torna sul ring per salvare la sua casa e la sua famiglia dalla bancarotta. Incidentalmente, i due sono fratelli: ma fino a metà del film è un’informazione quasi irrilevante, perché la prima parte è costruita su una densa ma calma costruzione dei personaggi, di pari passo all’allenamento per il torneo che occupa l’ultima, lunghissima parte.
A quel punto il lavoro è stato fatto con tale abilità che è letteralmente impossibile tifare per l’uno contro l’altro, e qui sta la scaltrezza maggiore ma anche la chiave più immediata del successo di Warrior: perché si capisce, regole alla mano, che uno vincerà e l’altro perderà. E visto che il film carica per due ore sulle spalle possenti dei due protagonisti (Joel Edgerton e un sempre più incredibile Tom Hardy, enorme in tutti i sensi) un peso massacrante di sentimenti e risentimenti, senso di responsabilità, orgoglio personale, e via dicendo, con il perno robusto del conflitto paterno irrisolto (vedi alla voce Nick Nolte), l’esplosione sarà inevitabile. Moltiplicata per due, per mille.
Tutt’altro che un film di bruti sudati che si picchiano, quindi: Warrior è in verità un film terribilmente intimo, ma le catarsi familiari vengono risolte spaccandosi uno contro l’altro, vengono sussurrate tra le lacrime di dolore mentre intorno non si sente che il boato della folla. Sarà pure naif, non sarà sempre raffinatissimo, e i trucchetti del mestiere verranno pure sfruttati uno per uno senza esclusione di colpi (anche bassi), ma il risultato è davvero travolgente – e spudoratamente struggente. Ciliegina sulla torta: due magnifici pezzi dei National a incorniciare il film. Whatever went away, I’ll get it over now. I’ll get money, I’ll get funny again. Walk away now and you’re gonna start a war.
L’avrei visto lo stesso solo perchè ne parlano bene tutti ma non è che mi ispirasse granchè… Ora che so che c’è Start a War sono infottatissimo…
Hai dimenticato di dire “lacrimoni“!
I National, ecco cosa mi son dimenticato nella mia rece, mannaggiammè! Così imparo a lasciare troppo tempo tra visione e scrittura. By the way, siamo d’accordo su tutto.
Non l’hai messo nella classifica annuale!!!!
http://www.youtube.com/watch?v=_W_szJ6M-kM
Dopo Warrior questo video deve decisamente essere aggiornato… e solo con sto film durerebbe il doppio…
Anche coccinema conferma: uno dei migliori dell’anno (passato :-))
Nick Nolte per l’Oscar.
Non commento altro su un film che è cinema-Cinema
Un filmone, forse avrei dovuto metterlo al primo posto tra le uscite di quest’anno e non al secondo.