The Yellow Sea (Hwanghae)
di Na Hong-jin, 2010
Ku-Nam è un tassista col vizio del gioco che vive nel Yanbian, prefettura cinese al confine con la Russia in cui vivono moltissimi cittadini di origine o etnia coreana. Indebitatosi per far ottenere un visto per la Corea del Sud alla moglie, sparita poi da diversi mesi senza farsi viva, si vede costretto ad accettare un incarico per conto di un boss locale: dovrà recarsi illegalmente proprio in Corea del Sud per uccidere un uomo. Ma le cose si complicano quando scopre la verità sulla scomparsa della moglie e, soprattutto, di non essere l’unico assoldato per quell’omicidio.
The Chaser è stato uno degli esordi più sorprendenti del cinema coreano recente, e non solo dal punto di vista commerciale. Nella sua opera seconda, Na Hong-jin alza decisamente il tiro: rimettendo in campo gli stessi due attori del primo film (Yun-seok Kim e Ha Jung-woo) ma a ruoli invertiti, mette in scena un altro noir tesissimo e violento, basato non soltanto sul suo ormai noto talento per le fughe a piedi ma su una visione del mondo ancora più cupa e disperata. Che questa volta esplode in una moltiplicazione di personaggi (la lotta per la sopravvivenza di Ku-Nam finisce presto sullo sfondo di una vera e propria guerra tra bande e tra “mondi” enormemente distanti quali sono il Yanbian e la moderna città coreana) e di trame che Na si diverte a mescolare selvaggiamente, confondendo le acque, ribaltando le aspettative fino alla drammatica risoluzione finale.
L’ambizione del film non va del tutto a suo vantaggio: costruito in capitoli ben distinti, The Yellow Sea è un film molto lungo e denso (anche se i 157 minuti originali sono stati saggiamente ridotti ai 140 del director’s cut) che forse non riesce a bilanciare alla perfezione la complessità dell’intreccio con la capacità di tirarne le fila, e così il finale può persino portare lo spettatore a interrogarsi sulla comprensione stessa della trama. Ma sono difetti che passano in secondo piano rispetto alla bravura del regista, che riesce a compensare una certa confusione – ma solo nella seconda metà – con una furia davvero irresistibile, spingendo senza troppi pudori sul pedale sulla violenza (sopra la media locale: i colpi d’ascia non si contano, letteralmente) senza preoccuparsi troppo di stemperarla, finendo per azzeccare qualche sequenza davvero da antologia – il montaggio della fuga in Corea di Ku-Nam, la preparazione dell’omicidio, la sequenza in cui l’incredibile Kim Yun-seok si fa strada tra i nemici massacrando crani con un osso di bue – e, più in generale, uno stile che fa impallidire gran parte dell’action occidentale.
Il film è stato presentato a Cannes 2011 nella sezione Un Certain Regard. L’edizione britannica in dvd esce alla fine di marzo. Sul mercato internazionale viene distribuita la versione “director’s cut”, ovvero la stessa che ho visto io.
Per il momento non mi risulta sia prevista un’uscita italiana in sala.
Questo mi sa che ne leggo e lo aspetto da prima di te….
Lo ho comprato anticipatamente in agosto su playdotcom e cerco di non vedere nulla del film in attesa mi arrivi a casa il BD caldo caldo. Sono naturalmente un fan del precedente The Chaser, e credo The Yellow Sea/The Murderer non deluderà le mie aspettative. Quello che tu dici dello svolgimento mi ricorda molto la perversissima trama del primo film. Grande cinema. Non vedo l’ora di dedicargli una visione attenta.
personalmente la seconda parte o probabilmente la terza, suddividendo il film in tre, è quella che mi ha convinto meno. ma talmente meno che ha fatto cadere, e non di poco, il mio giudizio finale. Finisco per rimanere con un “carino” convinto che in giro ci sia davvero di meglio.
Mi sono lasciato convincere dalla recensione e ho raccattato the chaser e the yellow sea per il weekend.
Se il primo mi ha completamente soddisfatto il secondo l’ho trovato troppo incasinato e sono rimasto deluso. Sarà il luogo comune che i cinesi sono tutti uguali, ma non ho davvero capito chi era chi, a parte i due protagonisti principali.
Sarà colpa mia che non ci ho messo abbastanza attenzione, ma se un film devo vederlo più volte anche solo per capire le basi della trama allora qualche colpa ce l’ha anche il film.
Ho visto la versione da 157 minuti e devo dire che più di una volta mi sono perso. Molte scene d’azione sono ben curate, ma la trama ad un certo punto si dissolve. The Chaser mi aveva soddisfatto di più. Detto questo, non avrei problemi a riguardarlo ;-))
Sbaglio o non è un azzardo pensare che the chaser presenta dei parallelismi plateali con fincher’s seven..?
A metà del film la trama si dissolve… chi ha capito qualcosa???