Life Without Principle (Dyut meng gam)
di Johnnie To, 2011
Una delle cose che mi piacciono di più in Johnnie To è il suo essere del tutto riconoscibile anche quando gira film diversi dai suoi film più famosi, in particolare quei gangster movie che l’hanno reso uno degli autori più amati del cinema di Hong Kong e tra i quali ci sono alcuni dei massimi esempi del genere degli ultimi 15 anni. Life Without Principle è un film dalla struttura più complessa e intricata che fa incrociare con abilità e ironia tre storie sulla “crisi economica” apparentemente separate (un poliziotto restio ad aprire un mutuo per comprare una casa con la fidanzata, un malvivente di mezza tacca costretto a trovare soldi per pagare la cauzione al suo “fratello di sangue”, una giovane e frustrata impiegata di banca) e accomunate da due denominatori narrativi ben precisi: una sacca piena di denaro e il crollo della borsa, che diventa il pretesto e l’avvisaglia di un’inarrestabile decadenza morale, con i personaggi costretti a venir meno ai “princìpi” del titolo (etica, onestà, amicizia) pur di sopravvivere in un mondo allo sbando. Ma nonostante la gravità del tema, To racconta e mette in scena con una leggerezza che si avvicina più alla commedia che al noir – anche se di fronte al suo cinema non ha poi così senso la riduzione alle convenzioni: Life Without Principle è l’ennesimo esempio di un autore che si è impossessato dei generi e poi li ha superati, con una libertà assoluta e a volte persino straniante. Basti come esempio tutta la parte dedicata all’impiegata interpretata da Denise Ho: mezz’ora di film ambientata quasi unicamente in un minuscolo ufficio, una parte la cui apparente inconcludenza si rivela gradualmente necessaria sia per gli sviluppi della storia che per le tematiche del film. Che in definitiva si rivela cinico e allegramente disilluso come il mondo che ha dipinto e temporaneamente minacciato: l’ineluttabilità delle conseguenze delle nostre azioni per mano del fato o del karma non è che un ricordo del passato.
Il film, se ho ben capito, è nel listino 2012 di Fandango. Prima o poi uscirà?
L’edizione honhkonghese (regione 3) si trova su Yesasia.
uhm, c’è solo un torrent ed è 720p per un totale di 2,5GB, compresi sub in inglese. Varrà la pena?