Hindsight (Poo-reun so-geum)
di Lee Hyun-seung, 2011
Nel complicato processo di selezione che porta alla visione di un film sudcoreano rispetto a un altro, la presenza di Song Kang-Ho vale come garanzia. Mal che vada, ci sarà Song Kang-Ho. Hindsight non è certamente di uno dei migliori film della sua carriera, ma l’attore è solitamente perfetto nel ruolo di un leggendario gangster che si è “ritirato” per aprire un ristorante. Al suo fianco durante il corso di cucina appare la motociclista ventenne Se-Bin (interpretata da Shin Se-kyung) che ovviamente nasconde un segreto, e non è lì per caso. Eccellente lui, bellissima lei, assai meno memorabile il resto: la produzione è curatissima ma patinata, la struttura è interessante (apre con la stilizzata morte del protagonista e si tuffa un lungo flashback volto alla spiegazione se non alla negazione della tragica premessa) ma il proseguimento della trama rivela un complicato quanto risaputo intreccio di debiti, ricatti, riscatti e killer col ciuffo che si svolge fino a un finale decisamente più morbido e rassicurante della media. Ma in fondo a Lee Hyun-Seung, inguaribile romantico (il suo ultimo film, uscito dodici anni fa, è il celebre melodramma Il Mare da cui è tratto La casa sul lago del tempo), interessano i dettagli affettuosi tra i due personaggi più che il collaudato contesto da mafia movie. In conclusione, un film sufficientemente godibile ma inconsistente, solo per completisti.
e quindi perchè hai visto questo piuttosto che nameless gangster?
Semplice, perché Nameless Gangster ancora non si trova, è uscito solo due mesi fa in Corea. Quando potrà, sarà mio.
O magari solo per romantici.
Ciao
Può essere. Anche se in realtà (scusa il semi-spoiler) diciamo che quella tra i due protagonisti non è proprio una “storia d’amore”.