Silenced / The Crucible (Dogani)
di Hwang Dong-Hyuk, 2011
Nel 2005, la scuola Inhwa di Gwangju per bambini sordomuti finsice al centro di un processo per abusi, molestie e violenze sessuali ai danni dei giovanissimi alunni. I colpevoli, tra cui il preside, ne escono quasi indenni, con condanne morbide dovute alle scappatoie del sistema giudiziario coreano; uno dei colpevoli viene persino assunto di nuovo alla fine della condanna. Nel 2009, un libro della celebre scrittrice Gong Ji-young riporta l’attenzione su quei fatti ormai semidimenticati dai media; Silenced è tratto proprio da quel libro.
Da una storia così recente e così bruciante, era impossibile trarre un film del tutto compiuto: ma Hwang Dong-Hyuk, al suo secondo film, riesce a trovare un equilibrio ammirevole tra la crudezza del resoconto e le necessità del racconto cinematografico, affiancando le atmosfere tesissime da film dell’orrore della prima metà a una seconda parte più tradizionalmente processuale. Raccontato dal punto di vista di un giovane maestro vedovo e idealista che viene assunto (pagando una tangente) nella scuola per poi scoprirne ne scopre le verità nascoste, Silenced a tratti è vittima di qualche cliché del caso – soprattutto nel ritratto dei personaggi – ma non c’è dubbio che vada a colpire in modo efficace, duro e tagliente. Senza risparmiare quasi nulla allo spettatore né al giovane cast (le scene più dolorose sono terribilmente esplicite, quasi impensabili in un’ottica “occidentale”) si finisce per raccontare molto più di un singolo caso di cronaca, ma più generalmente le contraddizioni più profonde della società coreana, la sua corruzione, la sua ipocrisia e la sua omertà.
Tanto che il valore più determinante di Silenced si è rivelato fuori dai confini dello schermo: l’uscita in sala nel settembre 2011 e il suo enorme successo di pubblico (quinto tra i film locali e ottavo in assoluto tra gli incassi dell’anno, con più di 4 milioni e mezzo di spettatori: più dell’ultimo Harry Potter) hanno infatti contribuito ad attivare non soltanto l’interesse dei media, della rete e dell’opinione pubblica ma anche la macchina legislativa. Il caso drammatico della scuola Inhwa è stato riaperto, e poco più di un mese dopo l’uscita in sala l’Assemblea Nazionale ha pubblicato un una nuova legge che abolisce clausole confuse quando non medievali e rende più dure le pene per violenze sessuali ai danni di disabili e minori. La legge si chiama Dogani Law, dal titolo del film.
Il film è noto con entrambi i titoli: “Silenced” è il titolo per la distribuzione internazionale, “The Crucible” è la traduzione letterale del titolo coreano.
“Silenced” sarà proiettato al Far East Film Festival di Udine giovedì 26 aprile alle 22.