Quella casa nel bosco (The Cabin in the Woods), Drew Goddard, 2011

Quella casa nel bosco (The Cabin in the Woods)
di  Drew Goddard, 2011

Chi si diletta scrivendo di film, e talvolta anche chi ci si guadagna da vivere, viene messo periodicamente di fronte a un piccolo dilemma: quanto raccontare della trama? In che modo? Con quale precisione? Dove finisce una premessa narrativa e inizia uno “spoiler”? E soprattutto: ha davvero senso? La risposta, come spesso accade con questi argomenti, suona più o meno: dipende. Proprio per questo, scrivere di Quella casa nel bosco è un’impresa davvero atipica. Non tanto perché Drew Goddard o il produttore e co-sceneggiatore Joss Whedon abbiano chiesto a tutti e a più riprese di non raccontare nulla, ma perché il film si configura in modo tale per cui sarebbe davvero un peccato non accontentarli.

Ci sono indubbiamente modalità, anche online, entro le quali si può dare per scontata la visione del film e discutere fino in fondo delle sue implicazioni; non credo però che questo post sia il luogo adatto. Per quanto mi riguarda, il modo migliore di parlarne sarà quindi di parlarne il meno possibile, consigliandolo ad amici che potrebbero essere in grado di apprezzarlo – voi tutti inclusi, va da sé – limitandomi a spiegare loro che Quella casa nel bosco è tutt’altro e molto più che un horror su una casa in un bosco.

Nel frattempo, a vostro rischio e pericolo, un elenco di cose che forse si possono dire:

  • Goddard e Whedon sono riusciti a trovare un equilibrio straordinario tra riflessione sul genere e la messa in scena del genere stesso. The Cabin in the Woods funziona insomma benissimo sia come film fantastico che come esercizio metanarrativo, e non sacrifica mai fino in fondo il puro divertimento per il gioco intellettuale o lo sberleffo.
  • la brillante sceneggiatura è il punto di forza assoluto del film, non soltanto per il modo in cui è strutturata, ma per la ricchezza di dialoghi acuti e spesso esilaranti, per come centellina i dettagli di ogni situazione fino a rivelarla in tutta la sua natura, per la naturalezza con cui riesce a manovrare registri diametralmente opposti.
  • nonostante il budget relativamente ridotto (circa 12 milioni) la confezione è curatissima; la fotografia è a cura di Peter Deming, quello di Mulholland Drive.
  • il motivo per cui è meglio che non sappiate niente non ha veramente a che fare con veri twist narrativi, con i più classici “colpi di scena”, come spesso accade nei film che vi chiedono di non essere raccontati. In verità, saprete di cosa si tratta entro pochi minuti. A quel punto non vi resterà che godervi lo spettacolo.
  • è un film più intelligente e divertente che realmente spaventoso: non abbiate timore.
  • per gli amanti di cinema horror invece si tratta di un passaggio obbligato: al di là delle conclusioni in sé a cui giunge attraverso lo sviluppo della trama, il film è realizzato pensando a loro, con un gusto per il dettaglio e per la citazione che obbligherà a ripetere la visione più e più volte. Lo faremo ben volentieri.
  • Quella casa nel bosco è uno spasso tale che, se anche io volessi prendermi il lusso di dirvi il perché e il percome, non saprei davvero dove cominciare.

11 Thoughts on “Quella casa nel bosco (The Cabin in the Woods), Drew Goddard, 2011

  1. Ok, tutto ottimo perfetto e giustissimo, ma quanto di ciò che hai ben detto ha ancora senso una volta visti i primi otto secondi del maledetto trailer per i realizzatori del quale spero quanto meno sia stato già spiccato il mandato di cattura internazionale?

    • Direi tutto. Il trailer non spoilera nulla che non venga sostanzialmente spiegato nella primissima scena, quella che sta prima ancora del titolo.

      Alla fine è una presa per il culo anche quella: sembra un trailer spoilerosissimo stile Le verità nascoste, in verità ti dice giusto la premessa, e neanche te la racconta tutta. :)

  2. vespertime on 13 maggio 2012 at 23:49 said:

    bombissima. un film girato da un appassionato per gli appassionati. da vedere, rivedere e rivedere ancora. Nuovo “scream”?

  3. Non sto più nella pelle dalla voglia di vederlo !!!!

  4. rionero on 15 maggio 2012 at 01:33 said:

    Mah.

  5. franto on 15 maggio 2012 at 09:17 said:

    un film horror in cui la sceneggiatura è il punto di forza….
    sembra la recensione di saw, mi piace!

  6. Stefano on 22 maggio 2012 at 20:53 said:

    Se questo film, seriamente, lo chiamate horror e dite che è un film dedicato agli appassionati horror, mi sa che l’horror è davvero bello morto e sepolto perchè questo film è pessimo. Realizzato male, copiato da altre robe e con degli attori pessimi. Forse dico forse andrebbe bene come film di serie Z!!!

  7. Io mi sono divertito molto. Anche nel vedere in rassegna tutti i vari mostri della storia del cinema.
    Però secondo me ci sono un pò troppi entusiasmi per questo film..

  8. che. figata. totale. se non avessero messo il falco all’inizio sarebbe stato anche meglio, ma va be’ e’ un film spettacolare. bisogna fare dei sacrifici umani in onore di joss whedon.

  9. Devo ammettere che è un film sorprendente, forse uno dei migliori horror degli ultimi dieci anni. Complimenti per la recensione, mi trovo completamente d’accordo. Vieni a leggere qualcuna delle mie, magari ne possiamo parlare! http://www.cinefilos.it/v2/tutto-film/recensioni

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