Spellbound, Hwang In-ho 2011

Spellbound / Chilling Romance* (O-ssak-han Yeon-ae)
di Hwang In-ho, 2011

Tra gli aspetti che mi colpirono subito del cinema sudcoreano, quando cominciai a interessarmene, c’era la capacità di mescolare i generi e soprattutto i registri con sfrontatezza, entusiasmo e qualche volta persino con coraggio. Spellbound in tal senso si racconta molto facilmente: è in tutto e per tutto una commedia romantica, tipicamente coreana, ma è anche una tenebrosa ghost story, ben inserita nella recente tradizione del k-horror. L’ostacolo alla storia d’amore tra l’illusionista Jo-Goo e la solitaria assistente Yeo-Ri è infatti un particolare talento di quest’ultima: vede la gente morta. E chiunque le stia troppo vicino rischia di diventarne vittima.

Hwang In-ho, sceneggiatore al suo esordio dietro la macchina da presa, riesce con mano sicura a far convivere le due anime del film: da una parte il romance, declinato sia nella forma più comica e buffa sia in quella più melodrammatica; dall’altra il fantastico, con alcune sequenze che, pur con leggerezza, non hanno molto da invidiare a cugini horror meno allegri. “In un film del terrore la protagonista non si innamora mai perché se avesse qualcuno accanto non avrebbe più paura”, si dice nel film; perché Hwang non si limita a giocare con le convenzioni (capelli lunghi neri, rancori, bambini pallidi) e inserisce nella stessa sceneggiatura i meccanismi che danno vita al film – lui è appassionato di commedie con lieto fine, lei risponde “la mia vita assomiglia più a un horror” – scoprendo quindi tutte le carte, fin dallo spettacolo a tema con cui Jo-Goo ha ottenuto il successo.

Spellbound è un film bizzarro e tenerissimo che salta da un tono all’altro con naturalezza e brio, rinforzato da una produzione perfetta, da dialoghi davvero divertenti e da due attori (soprattutto la graziosa Son Ye-Jin di My Wife Got Married) che affrontano i loro ruoli con senso dell’umorismo, oltre che con bravura. Insomma, un piacevolissimo film che nel suo piccolo contiene tutta la vitalità del cinema sudcoreano.

Uscito nel dicembre 2011 in patria, il film è stato un buon successo commerciale anche grazie (pare) al passaparola su Internet: ottavo film coreano dell’anno e quattordicesimo nella classifica complessiva degli incassi.

Per chi non ha problemi con la Regione 3, è disponibile nell’edizione dvd coreana.

* il film è conosciuto all’estero con entrambi i titoli: “Spellbound” è quello internazionale, “Chilling Romance” è la traduzione letterale dell’originale

4 Thoughts on “Spellbound, Hwang In-ho 2011

  1. quando (e se) uscirà in italia?

    • Sì, grazie, mi sono dimenticato di scriverlo anche perché forse lo davo per scontato: è difficile che lo si possa vedere in Italia, a scanso di sorprese.

  2. Sembra una proprio una figata. Spero di riuscire a procurarmelo presto in edizione sottotitolata.
    Ciao

  3. un po’ lungo ma carino pero’ inseguimenti in aeroporto per me basta, per carita’

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