Biancaneve e il Cacciatore (Snow White and the Huntsman)
di Rupert Sanders, 2012
È inevitabile che nella promozione di film tratti da una celebre fiaba, come sono i due diversissimi Biancaneve spuntati a poche settimane di distanza l’uno dall’altro, si faccia leva prima di tutto sull’attrice che interpreta la regina cattiva: dopotutto, la tradizione disneyana vuole che il villain sia (quasi) sempre il personaggio più interessante della storia. Così, come per Mirror Mirror era Julia Roberts, qui è Charlize Theron il punto di forza del film. Ma la pressione non giova all’attrice sudafricana che, nonostante la sensazionale presenza scenica le permetta di riempire lo schermo con un semplice sguardo, cade nel tranello dell’overacting, spingendo troppo la sua interpretazione e facendola cascare fuori dalla righe. Un elemento che sarà smorzato dall’edizione doppiata, ma che diventa presto il tratto caratteristico della prima mezz’ora: il geniale understatement di Young Adult sembra lontano secoli. Poi però Charlize, di fatto, scompare per buona parte del film – che ne esce ugualmente impoverito, privato della sua ragion d’essere.
Sanders è un regista capace di buone invenzioni visive, il background pubblicitario avvicina il suo stile fiammeggiante e autocompiaciuto proprio a quello di Tarsem (lo specchio liquido, l’abito fatto di corvi: paradossalmente questo film pare quasi più “tarsemiano” di Mirror Mirror) mentre il nume tutelare dell’operazione, tra battaglie epiche e lunghe camminate sul dorso delle montagne, sembra essere il fantasy jacksoniano della trilogia dell’Anello. Ma al di là di qualche intuizione, il suo Biancaneve non aggiunge nulla di originale o travolgente, la sceneggiatura è pigra e il plot terribilmente meccanico (se non si conta la scelta di troncare di netto ogni risoluzione, chiudendo come chi guarda l’orologio e vede che si è fatto tardi e peraltro barando con un finto accenno a un finale aperto), gli sforzi sovrumani per trasformare otto attori inglesi in nani sono scarsamente giustificati dal loro apporto alla trama e allo spirito del film (che è fin troppo cupo e serioso, qualche pennellata di ironia non avrebbe guastato) e la palese carenza di talento di una legnosa e impacciata Kristen Stewart non è certo d’aiuto.
Per chi ne avesse già ammirato le doti in Thor e The Avengers non è una vera sorpresa, ma il migliore in campo è proprio Chris Hemsworth: burbero, romantico e sfrontato, riesce persino a umanizzare il puntuale monologo amoroso e sorpassa le sue colleghe con una naturalezza e un fascino brusco che, nella seconda metà, contribuisce da solo a salvare il film dal pericolo della noia ogni volta che è in campo. Difficile invece salvare un paio di effetti speciali così sgraziati da sembrare ancora in corso d’opera: dove sono finiti 170 milioni di budget?
Non l’ho visto e nemmeno mi interessa vederlo. Però mi chiedo: ma quando Charlize chiede allo specchio “chi è la più bella del reame ?” lo specchio risponde anche stavolta “biancaneve” ? E, in questo caso, nessuno del pubblico si alza dicendo “Ma mi faccia il piacere !” ? Premio oscar per la peggior scelta degli attori.
Aldo vecchiocinefilo
ciao, francesco… vado OT perché altrimenti non so dove scriverti.
seguo i tuoi blog da qualche anno perché abbiamo gusti molto simili, ma non commento spesso.
ieri mi è capitato di vedere “jeff, who lives at home” con jason segel, ed helms, susan sarandon e judy greer… un po’ indie, un po’ tirato via ma anche no, un po’ strano, un po’ particolare. volevo consigliartelo (dura 80 minuti) e sapere che ne pensi.
a presto
p
A me Charlize Theron è piaciuta tantissimo, nonostante il doppiaggio tremendo.
Quello che mi ha un pò infastidito del film è la discrepanza tra le immagini in alcuni casi strepitose (a parte il santuario che non c’entrava una fava) e il fatto che i personaggi facevano cose a caso senza nessun motivo apparente.
Al netto di tutto questo mi son divertito (sarà anche per le aspettative terribilmente basse che avevo).
sono scandalizzato per la pesante citazione ( sarebbe meglio dire il pesante saccheggio) dalla “principessa mononoke” di myazaki, citazione passata sotto il totale silenzio di gran parte della critica fra cui anche la tua. puoi chiarirmi il perché?
Film terribile.
La sceneggiatura è un colapasta, a partire dalle motivazioni della vendetta di Ravenna contro il genere maschile (ti hanno seccato la mamma e ti vuoi vendicare, okkkkeyy…che c’azzecca la manfrina sulla bellezza? mistero!) proseguendo con gli inseguimenti di Snow che ovunque vada viene ritrovata senza sforzo nel giro di 10 minuti (la traccano col gps?) e senza scordarsi l’idiozia generale (il fratello col taglio alla paggetto che per convincere il cacciatore a consegnare Snow non trova di meglio da fare che trollarlo con un ricco “scemo, scemo, ci hai creduto? tua moglie è cibo per i vermi! Anzi, sai che c’è? l’ho ammazzata io personalmente e ora visto ce siamo amici dammi la ragazza, orsù!”). Pregevoli anche le cazzate logistiche tipo “la terra è morta da 10 anni: che cazzo mangiano in sto’ castello? fango?” oppure “Snow sta da 10 anni chiusa in una torre, ma salta, corre, cavalca, nuota, combatte come un ninja, ecc” o meglio ancora “nani! voi siete dei guaritori, curatela!” che detto a dei nani notoriamente minatori ha provocato ampie risate in tutta la sala….Bello anche lo scippo a Myazaki, meraviglioso il fatto che tutta la seconda parte della storia si svolga nel giro di 2 giorni…Snow che nella neve si slingua il principino, ma poi si sveglia con il bacio di PedoBear-cacciatore…la regina che ha tanti sgerri (chissà dove li ha presi…saranno dei co.co.pro?) che vengono presentati al pubblico e fatti fuori nel giro di una o due scene. Le uniche cosa interessanti, ovvero la magia e lo specchio, sono solo un pretesto per usare effetti speciali abbastanza ben fatti, ma senza un rigo di spiegazione o un minimo di background (dove ha preso lo specchio?perchè lo specchio la “aiuta”? mah!)
Vabbuò, bocciatissimo. E non mi spiego in alcun modo le recensioni positive, giuro!
secondo me è un film banale. voglio dire, biancaneve che vuole rivendicare il suo trono…
la tipica storia. inoltre, secondo me in TUTTI i film deve esserci un po’ di comicità, altrinemti diventa palloso. comunque, nonstante tutto è stato un bel film con un ottimo cast, e sceneggiature molto belle, e anche la storia non è male…
ma la comicità è assolutamente neccessaria…
ma dopo tutto, è stato un bel film e non mi sono pentita di essere andata a vederlo.