Casa De Mi Padre
di Matt Piedmont, 2012
Non è proprio un complimento, si capisce, ma Casa De Mi Padre è un film quasi più divertente da raccontare che da vedere. L’idea dell’ennesimo veicolo di Will Ferrell, suo ritorno alla comicità pura dopo l’esperienza di Everything must go, è piuttosto semplice: il film è girato e realizzato come una telenovela messicana, così filologico da includere anche imprecisioni e tratti amatoriali, che diventano a loro volte spunto di gag “meta” non originalissime ma a volte piuttosto sottili – come l’uso dei manichini sullo sfondo per risparmiare sul cast. La caratteristica più rilevante, e decisamente inusuale, è in verità quella di essere interamente (o quasi) recitato in spagnolo con sottotitoli, e gran parte dell’effetto comico deriva dal fatto che Ferrell è l’unico (o quasi) statunitense del cast – e che probabilmente, a giudicare dall’accento, non sa una parola di spagnolo. Il problema si può intuire: ottimo materiale per uno sketch, forse persino per una webserie; fondamenta un po’ fragili, invece, su cui costruire un lungometraggio. Nonostante il recente ritorno alla sua forma migliore con il buddy movie The Other Guys, qui Ferrell ha commesso due classici errori, forse originati dalla sua formazione televisiva e acuiti dal successo di Funny Or Die: primo, ha fatto un film in cui gli attori (inclusi Gael García Bernal e Diego Luna) sembrano divertirsi più degli spettatori. Secondo, ha fatto un film che esaurisce le energie dopo una ventina di minuti nonostante duri molto meno di un’ora e mezza. Ma il problema alla radice è un altro: non si ride. O almeno, non come si potrebbe. Messe da parte alcune sequenze effettivamente spassose (la scena di sesso, gli intermezzi musicali, le sparatorie al ralenti) e il comunque ottimo cast (Génesis Rodríguez è splendida, Nick Offerman una garanzia), a tratti Casa De Mi Padre sembra quasi prendere sul serio l’insistito melodramma che si era prefigurato di parodiare – ma purtroppo ha soltanto le armi per una goliardata di poco conto che, alla lunga, risulta mortalmente noiosa.
Il film è uscito negli Usa lo scorso marzo in un numero relativamente ridotto di schermi (meno di 400) facendo però un discreto incasso soprattutto grazie al pubblico ispanico. Il dvd americano è già disponibile, quello britannico è in arrivo a ottobre. Non mi risulta sia prevista un’uscita italiana. Un suggerimento all’eventuale distributore: fate i bravi, non doppiatelo.
Vabbè, meglio tornare ai grandi classici: