Argo, Ben Affleck 2012

Argo
di Ben Affleck, 2012 

Ci sono voluti tre film perché Ben Affleck, attore dal curriculum altalenante, venisse finalmente preso sul serio come uno dei più interessanti registi americani in attività. Senza il suo ingombrante passato, gli eccezionali primi due titoli da lui diretti sarebbero bastati e avanzati a chiunque: ma con questo film, Affleck ha voluto dimostrare ancora più chiaramente di essere in grado di lavorare in modo straordinario anche al di fuori di territori più vicini al genere, dov’erano in apparenza situati il nerissimo noir di Gone baby gone e le rapine di The Town. L’occasione per dirigere un film più “adulto”, sempre tra virgolette, gliel’hanno portata sulla scrivania Clooney e Heslov che, si sa, hanno una passione per lavorare ai margini della Storia: quella di Argo è una delle meno verosimili e più folli tra le storie vere portate sullo schermo. Ma quello che Affleck riesce a fare con la vicenda (e con l’ottima sceneggiatura di Chris Terrio) va davvero oltre ogni aspettativa: costruito con impagabile compattezza e grande senso dello spettacolo, e con una maturità che sembra uscita da una Hollywood “civile” che non esiste più o quasi, Argo ha il raro dono dell’immediatezza (impresa tutt’altro che scontata, di fronte a un contesto storico così poco raccontato) anche nei confronti dei molti memorabili personaggi, ed è un film che lavora instancabilmente sul ritmo del racconto, esercitando una poderosa morsa narrativa sullo spettatore. Che sappiate o meno come è andata a finire, Argo è uno dei thriller più tesi e appassionanti degli ultimi anni, nondimeno Affleck prende le distanze dalla cupezza dei precedenti, aprendo a un “democratico ottimismo” che vuole rispecchiarsi negli attriti odierni, ma soprattutto affiancando alla terrificante drammaticità del contesto un umorismo efficace – che funziona anche da boccaglio per l’ossigeno: senza ironia l’angoscia sarebbe pressoché insostenibile. Intorno a questo eccitante equilibrio tra i toni c’è molto altro, una confezione favolosa (dalla fotografia di Rodrigo Prieto alle musiche di Alexandre Desplat) e un cast di impressionante ricchezza in cui Affleck si inserisce come protagonista, ma senza mai rubare la scena al suo stesso film. Il suo è un ruolo eroico eppure in qualche modo smorzato da una pacatezza malinconica e qui sta l’ultima, ennesima sorpresa di questo grande film: è l’interpretazione migliore della sua carriera.

15 Thoughts on “Argo, Ben Affleck 2012

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  2. però mi sono intristito molto vedendo un capello bianco, proprio quando diceva di avere un figlio che non vede mai :’( sembrava ieri che faceva lo spaccone in will hunting!

  3. Bellissimo film: un’opera sulla magia del cinema che si fa potere e alibi politico, capace di aggirare e sfuggire a patti e trattati, che incanta l’oriente come l’occidente, il nord come il sud del mondo. L’eterno incontro/scontro tra reality e fancy si sbroglia in una realtà che è fantasia, e viceversa. Anche su: http://goo.gl/8EV7z :D

  4. Gokachu on 27 novembre 2012 at 07:39 said:

    Ma insomma lo guardo in sala doppiato o aspetto esca in hv?

  5. io dico solo: ARGO VAFFANCULO, film dell’anno!

  6. ARGOVAFFANCULO!

  7. rionero on 27 novembre 2012 at 18:02 said:

    ARGOVAFFANCULO! :)

  8. Lo guarderò. p.s. oggi ho visto “End of Watch – Tolleranza zero” di David Ayer. Consentimi di anticiparti che nella manciata di righe che hai scritto secondo me hai fatto centro, condivido ogni virgola. E anche a me è piaciuto tantissimo.

  9. balsam on 28 novembre 2012 at 00:41 said:

    AR-GO FUCKYORSELF!

  10. Siete tutti bellissimi.

  11. arisio on 28 novembre 2012 at 12:32 said:

    La ricostruzione dei tardi anni settanta e’ strepitosa, le scene iniziali dell’assalto da brivido tanto son curate, un GRAN film.,

    A.

  12. Michele on 28 novembre 2012 at 12:59 said:

    L’hanno accusato di essere collaborazionista e di ritrarre male Iran. Io certi intellettuali italiani porprio non li comprendo.

  13. filippo on 28 novembre 2012 at 13:11 said:

    nulla di che, patriottismo alla eastwood ( il finale con l’abbraccio alla ex-moglie e dietro la bandiera americana che sventola sarebbe stato stigmatizzato anche da un democristiano nell’77), storia incompleta ( troppe cose che a livello di sceneggiatura si sono preoccupati poco di spiegare), momento centrale del film che fila via bene, ma alla fine rimane poco ( tanti primi piani per affleck che fuma e pochi altri personaggi credibili – anche goodman praticamente non appare mai). scene belle non compensano quelle brutte ( scena finale all’aeroporto). sicuramente la migliore interpretazione di ben affleck ( quali erano le altre in gara?) leggere bernocchi qui http://www.rivistastudio.com/editoriali/cinema-tv/ben-lattore/

  14. Gennaro on 28 novembre 2012 at 16:43 said:

    Bello ma secondo me cede troppo alla spettacolarizzazione e alle forzature thrilling nella scena del mercato e in tutta la parte finale. Per un film con pretese di ricostruzione storica e autorialità ci avrei visto meglio un finale “in calare”, sicuramente più aderente alla realtà storica. Un po’ tipo scena finale di “Fuga di mezzanotte”.

  15. se lo guardate doppiato il protagonista diventa adam sandler.
    argo vaffanculo non fa ridere neanche in inglese quindi non si perde molto.
    il resto e’ ok imo.

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