Ralph Spaccatutto (Wreck-It Ralph)
di Rich Moore, 2012
Il film che completa, in qualche modo, un ciclo iniziato dall’arrivo in Disney di John Lasseter, ha una premessa che, non a caso, assomiglia a quella di Toy Story, il primo lungometraggio della Pixar: cosa succede ai giochi quando i bambini non li guardano? In questo caso i protagonisti sono personaggi di videogame, e non qualsiasi: abitano una sala giochi che, nel corso di trent’anni, ha visto il passaggio da Pac-Man a Dance Dance Revolution, ma che ha mantenuto un’aria nostalgica, quasi da “bottega” – il proprietario, l’anziano signor Litvak, conserva ancora con malcelato affetto i giochi di una volta. Fin dalle prime battute, ma già dal materiale promozionale, l’intento (insieme commerciale e artistico) della Disney con Ralph è piuttosto chiaro, e ha origine proprio nell’esperienza di grande successo della casa di Wall-E e Up: riportare al cinema animato gli adulti, o meglio, far sì che siano i genitori a convincere i figli ad andare in sala, e non viceversa. Ralph è infatti una pacchia assoluta per spettatori tra i trenta e i quarant’anni, ma a parte le citazioni del mondo videoludico vintage e un umorismo tendenzialmente geek (Rich Moore dopotutto viene da Futurama) il divertimento è garantito per tutti. E il segreto non è tanto nella resa assolutamente spettacolare (davvero eccezionale il modo in cui vengono sfruttate le differenti ambientazioni dei videogame) ma soprattutto nel cuore dei personaggi: il messaggio di accettazione è abbastanza canonico (e trasmesso con l’ingenuità del cinema per famiglie: non c’è nulla di male) ma Ralph riesce a dargli sostanza con convinzione e infaticabile carisma, e come al solito il meglio lo danno i comprimari – in particolare l’adorabile, bizzarra e dolcissima Vanellope che in inglese ha la voce di Sarah Silverman: da noi la doppia, degnamente, Gaia Bolognesi.
Merita una citazione a parte Paperman, il cortometraggio che precede il film in sala: diretto da un altro ex pixariano, John Kahrs, è un piccolo capolavoro che mescola 2D e 3D in modo miracolosamente fluido, un romantico gioiello d’animazione, in bianco e nero, completamente muto.
Dobbiamo farci assumere dalla Pixar e andare a vivere nei loro studi-case-parchi divertimento!