Alps (Alpeis)
di Yorgos Lanthimos 2011
Il precedente film di Yorgos Lanthimos, presentato a Cannes ormai quattro anni fa, ha creato aspettative mostruose per questa sua nuova regia: Dogtooth era, in fin dei conti, uno dei più scioccanti e straordinari film europei degli ultimi anni, un’opera estremamente ambiziosa sulla coercizione sociale e sulla manipolazione del linguaggio che viveva all’interno di una trama surreale e che, grazie all’allucinato talento visivo di Lanthimos, era riuscita anche a diventare un vero cult movie presso i cinefili di mezzo mondo. Alps, presentato a Venezia nel 2011, prende il via da un’altra sistematica provocazione: i protagonisti si offrono infatti per un periodo di tempo, previo pagamento, di prendere il posto dei “cari estinti” all’interno di famiglie distrutte dal lutto, cercando di saldare le ferite della perdita attraverso la recita letterale di una quotidianità perduta, diventando, di fatto, fantasmi part time. Un presupposto introdotto gradualmente, quasi come un mistero da risolvere, e che muta, seguendo uno dei personaggi (interpretato dalla dolente Aggeliki Papoulia), da pungente riflessione sul rifiuto della morte a studio sulla fragilità dell’identità e sulla sua frantumazione. Messo in scena da Lanthimos con innegabile talento visivo e un notevole gusto per la composizione, Alps finisce però vittima della sua presunzione, le scene migliori si alternano ad altre di fastidiosa gratuità, e in mancanza dell’ironia perversa di Dogtooth, qui virata su toni ancora più macabri, anche l’originalità figura come un vuoto esercizio di stile. Conturbante e irritante al tempo stesso, Alps lascia in qualche modo una buona impressione di sé grazie al fascino del tema e al colpo di coda finale (onore ad Ariane Labed) ma tutto sommato è difficile non considerarla un’occasione sprecata.
Del film è già disponibile in dvd un’edizione tedesca, in greco con sottotitoli inglesi. L’edizione britannica sarà disponibile dall’inizio di marzo 2013. Non è al momento prevista un’uscita italiana.
…Del film è già disponibile in dvd un’edizione tedesca, in greco con sottotitoli inglesi…..
Quando finirai in Purgatorio, nel girone degli Indulgenti, sarai costretto a incidere con le unghie sulla pietra per dodicimila anni la frase: “mi sono rotto i cojoni. Beh, sì, a ‘sto giro mi son proprio che rotto i cojoni”
Però grazie di cuore per aver insistito a farci andare a vedere Django in v.o..
Christoph Waltz tetesco di Cermania era decisamente super.
eh sì. interessante, ma un’occasione sprecata…
certo che, se non ci fosse stato quel capolavoro precedente di kynodontas, il giudizio probabilmente sarebbe diverso…
A me è piaciuto molto sia questo che il precedente Attenberg. Dogtooth purtroppo non l’ho mai visto.