[el pube è un pilota - il ritorno]
Dopo un’assenza durata mesi (e che si protrarrà per altrettanto, spero, nel futuro) torna la vostra amata rubrichetta sui nuovi episodi delle serie che preferite ma soprattutto sui piloti di quelle che preferirete. Andiamo a cominciare, c’è tanta roba.
Bionic woman, NBC
Brevemente: dopo un incidente, una barista con sorellina a carico viene parzialmente "ricostruita" con protesi bioniche.
Probabilmente a voi suonerà una scemata, proprio come suonò a me quando sentii la prima volta che avrebbero fatto il remake della serie con Lindsay Wagner. Invece il pilota di Bionic woman è proprio tosto, non eccellente né irresistibile ma con alcuni momenti davvero pazzeschi (il risveglio horror nell’ospedale, il primo "salto"). Dagli anni ’70 le cose sono molto cambiate, e la serie risente moltissimo dell’influenza di Alias, ma per quanto ci rendiamo conto che l’infatuazione durerà poco per ora siamo innamorati pazzi di Michelle Ryan, eroina paffuta che scopre di essere davvero cazzuta oltre che decisamente caruccia. Un colpaccio mettere Miguel Ferrer (ricordate Robocop?) a fare il villain.
Californication, Showtime
Brevemente: uno scrittore alcolista e donnaiolo cerca di superare la sua crisi creativa e di riconquistare la sua famiglia.
Il ritorno di David Duchovny come protagonista di una serie è stato il fatto più chiacchierato dell’inizio di stagione, e la serie stessa è divenuta una delle più amate e discusse sui blog (chiamati peraltro in causa furbescamente dalla trama stessa). Ma al di là delle polemiche dei conservatori o delle resistenze di molti di fronte a una serie che a primo acchito sembra costruita sulla mera provocazione, la verità è che Californication ha una sceneggiatura che la maggior parte delle serie contemporanee si sognano, forse addirittura la migliore, oltre che un cast di primo e di secondo piano – sia come attori che come caratteri – assolutamente perfetto.
Chuck, NBC
Brevemente: un placido nerd si ritrova nel cervello tutti i segreti delle più grandi spie del mondo.
Partita senza troppi squilli di tromba, la serie spy-action-comedy creata dal Josh Schwartz di The O.C. è probabilmente la cosa di cui più si parlerà nei prossimi tempi, e forse (ma dico forse) la migliore novità della stagione. Non solo perché il pilota è uno dei più belli degli ultimi anni, e il secondo episodio tiene botta in modo eccellente, ma perché Chuck è uno di quei rari casi in cui si riesce a creare nel giro di mezz’ora un’affezione totale ai suoi personaggi, aiutata da un uso massiccio del web marketing. Chuck Bartowski comunque è l’amico che tutti vorremmo avere, Captain Awesome segue a ruota. Awesome!
Journeyman, NBC
Brevemente: un reporter scopre di poter viaggiare nel passato modificando il presente.
A dire il vero, dal pilota non si capisce bene di cosa si tratti, l’impressione è che ci vorrà un bel po’ prima di avere delle risposte, e non invoglia troppo a continuare . Anche perchè gli artifici narrativi con cui è raccontato il viaggio nel tempo sono di una bruttezza incredibile, e Kevin McKidd ha una delle facce più improbabili che si siano mai viste, sembra Daniel Craig più sgonfio ed è davvero fuori ruolo. Ma gli ultimi minuti del pilota, che aprono ampi varchi verso l’amato mondo della conspiracy theory, mi hanno convinto a dargli una seconda occasione: vedremo quanto durerà.
Moonlight, CBS
Brevemente: c’è un vampiro con la voce off.
Che non si dica che mi piace tutto e che guardo tutto, ecco a voi la serie da evitare a tutti i costi: sorta di rip-off di Angel, è uno scrauso tentativo di rinverdire il fascino dei vampiri dopo la fine di Buffy, ma senza metterci un’idea che sia una, una trovatina, un guizzetto, niente. Ed è pure girato da cani. E inizia con un’intervista, gosh. Orrido il cast, persino Sophia Myles che pure avevamo adorato nel miglior episodio di Doctor Who di sempre (questo), traditrice. Pietoso il tentativo di migliorare le cose con il personaggio cinico del vampiro paranoico. Guarda, lasciate proprio perdere che è meglio.
Reaper, The CW
Brevemente: un ventunenne di Seattle scopre che i suoi genitori hanno venduto la sua anima al diavolo, e diventa suo schiavo.
Ed ecco la sorpresa della stagione: meno discussa di altre serie, almeno qui dalle nostre parti, ma con un pilota davvero incredibile diretto niente meno che da Kevin Smith, che dà molto del suo tocco post-nerd metropolitano alle vicende dei tre clerks alle prese con le forze del male. Con personaggi irresistibili (Tyler Labine nel ruolo del migliore amico, Ray Wise che fa il diavolo, signori, Ray Wise!) e idee geniali (quella dell’artefatto per catturare i demoni che cambia ogni puntata è da manuale), Reaper si prospetta come la serie più divertente dell’anno. Almeno, io ho riso come un cretino per quaranta minuti, e spesso senza sapere perché.
Altre notazioni sparse su roba che c’era già
- prima di tutto, devo fare ammenda per non aver speso almeno un’ora alla settimana per dire a tutto il mondo che le nuove stagioni di Doctor Who sono, con poche eccezioni, la cosa più bella e appassionante che ci sia in televisione, e punto. Per adesso ho visto la prima stagione (con Christopher Eccleston) e la seconda (con David Tennant) e progetto di vedere la terza (che pare essere un po’ in calo, temo) entro l’inizio dell’anno, quando inizierà la quarta. Time flies, mate. Non ne ho mai parlato qui, e me ne rammarico: beh, l’ho fatto ora.
- dopo il lungometraggio pare che qualcosa sia cambiato, o forse solo dentro di me, perché nel giro di due episodi il gap tra Family Guy e The Simpsons sembra restingersi. Va bene, i quaranta minuti di season premiere dei primi, con la replica di Star Wars, non li batte nessuno e confermano l’assoluto genio di Seth MacFarlane e soci, ma – per esempio – il secondo episodio viene battuto in volata dai primi due del cartoon di Groening. Se proprio deve essere una guèra, puntiamo su Peter Griffin come vincitore dieci a uno, ma non si può dire che Homer non combatta che è un piacere.
- è ricominciato Heroes, e non stavamo più nella pelle. Devo dire però che i primi due episodi, seppure i personaggi nuovi non siano affatto male, non sono all’altezza delle enormi, gigantesche aspettative. Ovviamente, avendo visto come si è evoluta la prima stagione, con alcuni dei migliori pezzi di televisione di sempre (Company man da solo vale intere stagioni di *inserisci qui la serie che piace a te*), aspettiamo tempi migliori. E sappiamo di certo che arriveranno. Hiro, pensaci tu.
- dopo una prima stagione bellissima e una seconda ancora migliore, il terzo anno di Prison Break è praticamente uno spin-off di se stesso. La classe c’è ancora, eccome, e la serie è sempre più rude, violenta e "maschia" (ma a chi vogliamo darla a bere?). Chi ha visto il finale della seconda sa di cosa parlo. Ma è tutto finito lì: quello che rimane è una roba certamente divertente ma visibilmente posticcia. Almeno, per ora. Io comunque continuo a seguirlo, perché sono pazzo come un cavallo.
- dopo la discesa all’inferno della seconda, la terza stagione di Weeds cerca di rimettere un po’ le cose a posto, ma conoscendo Jenji Kohan e soci ne dubito. Sempre irresistibile, ovviamente. E sbrigatevi che è quasi finita.
- di Dexter devo ancora finire la prima stagione, e mi scuso per essere arrivato per ultimo, stavolta: la sto centellinando lentamente, perché è talmente bella che ho bisogno di qualche giorno di relax dopo ogni episodio. No, davvero. Sappiate solo che è iniziata la seconda, ecco.
- è iniziata anche la terza stagione di My name is Earl, ma dopo il traumatico finale della seconda ho una tremenda paura, sia per Earl che per il futuro della serie, già calata di molto nelle mie preferenze dal folle amore della prima stagione. Speriamo in bene.
Roba di cui sentirete parlare nel prossimo episodio, se ci sarà:
Cavemen, Aliens in America, Mad Men, Dirty Sexy Money, Tell me you love me.
(e se vuoi inserisci nei commenti quello che vorresti di cui io parlassi)
Alla prossima (pheeu)