[il cinema ritrovato XIX]
Day two: 03/07/2005
Cento anni fa: i film del 1905
Programma n. 2. Un programma d’epoca in onore del 1905 italiano
Presenta Mariann Lewinsky
Accompagnamento al piano di Neil Brand
EN TERRE SAINTE – JÉRUSALEM (Francia/1905) Prod.: Pathé
LA DANSE DU "KICKAPOO" (Francia/1904) R.: Gaston Velle. Prod.: Pathé
DEHLI, DIE GROSSE STADT IN VORDERINDIEN (Dehli, la grande città dell’India settentrionale, Francia/1909). Prod.: Pathé
LE CHIENS CONTREBANDERS (Francia/1906) R.: Georges Hatot. Prod: Pathé
OPÉRATION CHIRURGICALE (Francia/1905) Prod.: Pathé
LA POULE AUX OEUFS D’OR (Francia/1905) R.: Gaston Velle e Segundo de Chomón. Prod.: Pathé
LA PRESA DI ROMA (Italia/1905) R.: Filoteo Alberini. Prod.: Alberini & Santoni, Roma
DIX FEMMES POUR UN HOMME (Francia/1905) R.: Georges Hatot e Lucien Nonguet. Prod.: Pathé
Il secondo programma di film secolari è un’idea più che brillante: la riproduzione di un vero "programma" del 1905 (per di più di Fano), il cui manifesto è riprodotto nell’atrio. Programma imperfetto, per ovvi motivi: 4 delle otto opere presentate non sono le medesime di quella lontana rappresentazione. Ma si presenta comunque con filologica cura uno spettacolo così com’era, rispettando l’ordine delle scene (plein air, danses, actualité, dramatique, comique, à trucs, historique, comique) perché "questi non-film sono comprensibili soltanto all’interno di un programma".
Da segnalare all’interno del programma, oltre alle solite visioni di paesi lontani, due divertenti film ad inseguimento (uno con dei cani come protagonisti, l’altro con un uomo inseguito da dieci donne), un chirurgo che estrae una moltitudine di oggetti (anche vivi) dallo stomaco di un uomo, e una ricostruzione italiana della presa di Roma (nella foto), incompleta ma affascinante. La poule aux oeufs d’or l’avevo già visto, ma è sempre un piacere.
Ritrovati & restaurati
LA CADUTA DI TROIA (Italia/1911) R.: Giovanni Pastrone e Luigi Romano Borgnetto. D.: 33’. Did. italiane
Accompagnamento al piano di Alain Baents
"Il primo kolossal della storia del cinema" (?), finora perduto ed ora restaurato in una forma molto vicina all’originale, grazie alla collaborazione di tre cineteche: Bologna, Torino, Friuli. La storia dell’Iliade in 33 minuti, con molte scene di massa, imponenti scenografie bidimensionali, e le colonne di Troia che crollano diventando macerie sui corpi dei combattenti. Un oggetto incredibile, e con almeno un’immagine davvero visionaria: quella di Menelao ed Elena che, scortati da una Venere fantasmatica e da putti rotolanti, si allontanano da Sparta volando sul letto.
In attesa della Grande Guerra, le Actualités Gaumont del 1914
GAUMONT ACTUALITÉS – Settimana n. 1 (gennaio) (Francia/1914) D.: 8’
Ritrovati & restaurati
THE MATING CALL (USA/1928) R.: James Cruze. D.: 72’. Did. inglesi
Muto americano prodotto da Howard Hughes, The mating call è uno strano film che mescola commedia sentimentale, dramma sensuale e un fondo di thrilling, non senza un occhio alla contemporaneità: gli immigrati di Ellis Island, la desolazione post-bellica, il dominio sulla provincia dei klan e degli ordini di polizia, in un paesino che si chiama Evergreen ma dove le cose non sono proprio sempre verdi. Restauro digitale – rumore digitale compreso, ma stabilissimo – fatto in Nevada: ma allora a Las Vegas non sprecano solo acqua?
Precedevano il film delle actualités della Gaumont dei mesi che precedono la grande guerra. Scopriamo, tra le altre cose, la curiosa moda delle dame del ’14: infilarsi uno spillone di 40 centimetri nella capigliatura.
Ritrovati & restaurati
HEAVEN’S GATE (I cancelli del cielo, USA/1980) R.: Michael Cimino. D.: 225′. V. inglese
L’evento della giornata di ieri: la presentazione in Piazza Maggiore (il più grande schermo all’aperto in Italia, se ben ricordo) del film di Cimino nella versione integrale restaurata nel 2004 dalla MGM. La cosa più divertente è che né il regista né la produttrice Joann Carelli erano al corrente del restauro, almeno fino a poco tempo fa. Cimino si è detto preoccupato, vista la sua proverbiale puntigliosità: il fatto che abbia lasciato la proiezione dopo meno di un’ora non fa pensare il meglio. O forse aveva fame, chi lo sa.
Comunque, il film. Per chi non l’aveva mai visto (come me, per esempio – per molteplici ragioni, non tutte giustificabili), davvero uno spettacolo impressionante: magnifico e magniloquente, strabordante e interminabile, un affresco tragico e struggente sulla giustizia e sulla morale nella terra di frontiera. "All flesh is grass". Enorme.