Election 2 – Harmony is a virtue (Hak se wui yi wo wai kwai)
di Johnnie To, 2006
Quando vidi Election, sollevai qualche dubbio. Non sul film in sé, indiscutibilmente bellissimo, ma sul fatto che, con un tale materiale, To non fosse riuscito a fare un film che mi facesse schizzare pezzi di cervello in giro per la stanza in preda ad attacchi di gioia incontrollata. Ebbene, Election 2 ha tutto quello mancava al capitolo precedente, anzi, molto di più.
A lottare per l’elezione biennale della presidenza della triade stavolta ci sono Louis Koo e – ancora una volta – l’incredibile Simon Yam: e in ballo questa volta ci sono, da una parte il compromesso tra i propri sogni e l’ineluttabile violenza della politica e della società, con la quale (e con il sangue di chi ci si mette in mezzo) gli stessi sogni vanno sporcati, dall’altra c’è la lotta interiore tra le proprie responsabilità di padre e il delirio di onnipotenza di una ybris profonda e straziante che aumenta notevolmente il manto tragico che ricopre la saga.
Un film nerissimo, caustico e implacabile sull’annichilente spiralità del potere, spaventosamente violento eppure uno dei film più rigorosi e “morali” di un autentico grande maestro del cinema asiatico: incredibile che nel giro di pochi mesi To abbia diretto un film asciutto come Election 2 e uno strabordante come Exiled. Ma ancora più incredibile è che siano entrambi a tanto così dal capolavoro assoluto.
L’ho già detto, magnifico? Magnifico.
L’edizione DVD hongkonghese, double-disc e region-free, si può acquistare qui su Play Asia a 13 euro circa.